January. Side B. Don't look back in anger.

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L e i l a .

La sala da ballo di Palazzo Ferrajoli è ormai in stato di totale decomposizione: i festoni dorati penzolano mosci dal soffitto affrescato, miliardi di lustrini multicolor costellano il parquet rigato e viscido, e più o meno la metà degli studenti che la riempie, sta stramazzata sui divanetti d'epoca imperiale, con l'espressione di chi sta per vomitarsi anche l'anima. Ciònonostante ci sta ancora qualcuno che si diletta in danze latine di dubbio gusto o in alquanto pittoresche partite di beer pong , proprio come sta facendo la biondina esaltata vestita da Barbie-si-sposa-a-LasVegas, che non impiego più d'un secondo a riconoscere.

Victoria, la bassista. Un crampo al core, un lampo che squarcia l'oscurità.

E' l'una e mezza del primo gennaio 2017 ed in mezzo a quest'aria satura d'anidride carbonica, mi sembra di sentire l'odore del suo respiro, tutto ad un tratto. La musica mi rimbomba nella pancia come succedeva agli autoscontri del Luna Park ai tempi delle medie, ed i piedi se ne van per conto loro, mentre nessuna parte del mio corpo ha più intenzione di rispondere ai comandi.

Non voglio cercarti, David, ma c'è un errore dentro di me di cui non rispondo, e che continua a plagiarmi, reclamando la tua vicinanza, mentre mi perdo in questo baccanale.

Siamo qua da appena un quarto d'ora e Geremia si è già dileguato nel nulla, come un gas chimico incolore, inodore, e vorrei poter dire indolore, ma sarebbe una bugia, una delle tante di cui entrambi ci ricopriamo per seppellire l'essere immondo che alberga in noi. Non importa in quale angolo della villa si sia andato a cacciare, l'esalazione rilasciata dalla sua presenza mi raggiunge strisciando sotto le porte, serpeggiando per i corridoi, infrangendo qualunque barriera con un semplice sussurro che mi s'impianta come la lama d'un pugnale fra le costole, ed allora si trasforma in un singhiozzo, il cui riverbero trasale fra i reni:

"India sei te?" ..

"No, Gemi. Sono Leila."

".. Campanellì, ma perchè me sbajo?"

Geremia utilizza l'alcol come fosse un anestetico, ultimamente sempre più spesso ed i contorni della realtà si fan per lui più evanescenti, labili mentre vacillano contro l'avanzare dei flashbacks che immagino espandersi a macchia d'olio dentro la sua testa. E' come se milioni di fotogrammi sfuggiti ad un vecchio rullino frullassero nell'aria intorno a lui, e lo stordissero come polline nel vento di maggio, convincendolo che tutto va bene, che nulla è andato storto, e così un sorso dopo l'altro, l'illusione viene alimentata, ingigantita, sostituendosi al fiele amaro della verità.

India è dappertutto, quando beve.

Dovrei dirgli che in questo modo si sta solo dilaniando, che di questo passo gli servirà un trapianto di fegato prima che possa anche solo tentare l'esame per la patente, ma non lo faccio, non lo biasimo: invidio l'illusione di cui non faccio parte, l'universo parallelo in cui lndia lo prende per mano e lo bacia sotto la pioggia nel parcheggio del Rashomon Club, davanti alle facce ammutolite di mezzo liceo, ed in cui il dolore si sfalda come il mascara liquefatto sulle gote di mia sorella. Non mi è concesso mentire in faccia all'incubo, che ride di me se solo provo a fare di un calice di bollicine il mio lasciapassare per raggiungere le allucinazioni di Geremia.

Resto sola, sbattuta fuori da quel microcosmo che infondo li ha sempre isolati dal resto dell'umanità. E non lo so tra quanto tempo, il tempo avrà di nuovo un senso e smetterà d'essere una malattia che mi scortica la lingua ogni volta che incespico sulle sillabe del nome di mia sorella, lasciandomela sanguinare come quando da piccola mi restava incollata sul ghiacciolo alla ciliegia appena scartato.

Sueg .  [ maneskin ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora