Capitolo uno.

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Capitolo uno.

-"Perfavore, tutto ma non questo!" Cercavo di implorare inutilmente il "Grande Capo" affinché mi assegnasse una missione meno complicata di questa ma non ottenni un buon risultato. Portai i lunghi capelli castani da un lato cercando di sembrare più angosciata possibile.

-"Te l'ho spiegato, Kelsey. Sei appena arrivata in paradiso e la tua prima missione è questa, dovrai svolgerla, con o senza voglia."

Mi rassegnai. Insomma, voi sareste stati entusiasti di dover fare da angelo custode al vostro assassino? Beh, io non credo.

-"Sono pronta."

-"Ricordati che potrai renderti visibile agli altri solo in occasioni di emergenza, per il resto potrà vederti solo lui."

-"D'accordo."

-"Cerca di non combinare guai, buona fortuna."

In un batter d'occhio mi ritrovai all'interno di un appartamento piuttosto moderno: cucina con piano bar, divani in pelle bianca con tv al plasma, camere arredate perfettamente e bagno ordinato con vasca, il tutto accompagnato da una meravigliosa vista su Hyde Park.

Dover convivere nello stesso appartamento della persona che ti ha uccisa essendo una specie di fantasma non è proprio una cosa da definire "emozionante".

Mentre stavo per sedermi sul divano, lo vidi uscire dal bagno completamente bagnato e con solo un'asciugamano in vita che lo copriva. Quanto ben di...beh, ancora non mi era permesso nominarlo. Seguivo attentamente una gocciolina d'acqua percorrere il suo perfetto e tonico torace tatuato, fin quando non alzai lo sguardo per vederlo sistemare con il solito gesto della mano quella massa di capelli ricci che tanto adoravo. Quando i nostri sguardi si incrociarono, sbiancò come un...fantasma?

-"Oh merda!" Indietreggiò contro il muro mentre nei suoi occhi leggevo incredulità, paura, ansia.

-"Ciao, Harry."

-"T-Tu...non è possibile. È solo un'allucinazione." Continuava a passarsi le mani tra i capelli, segno che era agitato.

-"Non è un'allucinazione."

-"Si! Vattene o chiamo qualcuno!"

-"E per dire cosa? Oh, aiutatemi! C'è il mio angelo custode in camera mia e sono così spaventato da farmela addosso!" Gesticolai con noncuranza notando il suo torace che si alzava e abbassava velocemente. Stava cercando di controllare il suo temperamento.

-"Tu sei il mio cosa?!"

-"Il tuo angelo custode. E pensare che l'ultima volta quella ad essere terrorizzata ero io. Andiamo, avresti mai pensato di trovarti faccia a faccia con una delle tue vittime, Harry?" Neanche il tempo di rispondermi che bussarono alla porta.

-"Un attimo!" Harry corse velocemente in camera sua per vestirsi e dopodiché si affrettò ad aprire la porta.

-"Amico, ti vedo piuttosto sconvolto. È successo qualcosa?" Un ragazzo alto con capelli neri e occhi verdi era sull'uscio della porta con tanto di felpa Lakers in bella vista e starbucks in mano.

-"No, Noah. Piuttosto, ti va se stasera andiamo a bere qualcosa e ci divertiamo un po'?"

Oh no. Non lo permetterò.

-"Tu non vai da nessuna parte!" Lo raggiunsi intromettendomi tra i due, dato che l'altro ragazzo non poteva vedermi.

-"Invece vado dove mi pare." Rispose Harry convinto.

-"Harry, non mi hai dato nemmeno il tempo di dire si. Sicuro che stai bene?" Disse Noah aggrottando le sopracciglia.

-"Sto bene, per l'amor del cielo!"

-"Sembra che tu abbia visto un fantasma."

-"In effetti lo hai visto, vero Harry?" Lo provocai ancora.

-"Sta zitta! Mi hai stancato, tornatene da dove sei venuta!"

-"Amico, fino a prova contraria sono maschio e...cerca di riposare, sei piuttosto rincoglionito." Detto questo, il moro uscì dall'appartamento chiudendosi la porta alle spalle.

Subito dopo Harry mi rivolse uno sguardo carico di rabbia.

-"Ti ucciderei, se non fossi già morta!" Quelle parole mi fecero innervosire ancora di più, e in un certo senso mi avevano...ferita.

-"Ma non puoi farlo. Lo hai già fatto, non ti è bastato? Hai tolto la vita a così tante persone che ho quasi perso il conto." Sputai con cattiveria.

-"Credo di star pagando le conseguenze."

-"Oh, non hai idea di quali conseguenze ti aspettano. Mi hai strappato la vita come se niente fosse, a soli diciotto anni, e credi di passarci sopra così facilmente? Sono qui perché ho un compito, un obiettivo da portare a termine con le buone o con le cattive, Harry."

-"E io dovrei avere paura di un angioletto? Per piacere."

-"Il tuo destino dipende da me. Se non porterò a termine la mia missione, sarà anche perché non hai contribuito ad aiutarmi e credimi, lì arriverà la parte difficile perché sarò io a decidere se potrai restare in vita e soprattutto, se sceglierò di strappartela via come hai fatto tu con la mia, deciderò dove spedirti."

-"Ti sembro una e-mail?"

-"Non sei spiritoso."

-"Tutte queste 'cose' -mimò con le dita- non esistono! È tutto un gioco, una finzione. Paradiso, inferno, ma cosa credi che sia? Uno stupido? E poi non ho paura del destino, e nemmeno di finire all'inferno. Perché non la fai finita subito? Perché non mi spedisci dove vuoi in questo istante, eh?!"

-"Perché non è questo il mio obiettivo, sarebbe troppo facile così." Incrociai le braccia al petto e mi sedetti sul bancone.

-"Si può sapere qual è il tuo fottuto obiettivo, Kelsey?!"

-"Farti cambiare."

Ciao a tutte!

Questa è la prima storia che scrivo, perciò siate buone con me ahah :)

Adoro leggere e scrivere, perciò ho deciso di pubblicare la mia prima storia qui, spero vi piaccia.

Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate. Ci vediamo al prossimo capitolo! :)

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