Capitolo due.

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Capitolo due.

-"E comunque, nessuno ti obbliga a pentirti, Harry. Quello spetta a te. Per conto mio, posso solo farti ricordare quanto sei stato cattivo e senza cuore, aggiungo anche senza palle, ad .aver ucciso la tua ragazza e non provare nemmeno un briciolo di sensi di colpa!" Sputai con cattiveria.

-"Chiudi quella fottuta bocca!"

-"Hai ucciso la persona che dicevi di amare, non conta niente per te? Non te lo perdonerò mai. Ti auguro una buona giornata, Harry."

-"Dannazione Kelsey, torna qui!"

POV HARRY.

Erano passate soltanto 48 ore e questa situazione iniziava già a stancarmi. Avevo anche dato buca a Noah, bene.

La sua presenza mi preoccupava e si, i sensi di colpa mi perseguitavano da quel maledetto giorno. Ricordo ancora la pistola puntata verso di lei, il suo sguardo supplicante contro il mio senza emozioni. "O tu, o lei" aveva detto quel bastardo, ed io avevo sparato. La teneva troppo stretta a se, avevo sbagliato mira e lui era stato più veloce. Da quel giorno avevo promesso a me stesso di trovare quel figlio di puttana e ucciderlo, era colpa sua se adesso convivevo con quel familiare dolore che ogni mattina si faceva spazio sul mio petto.

Scossi la testa per liberare quei pensieri e, finite le lezioni che avevo a malapena seguito, tornai a casa.

L'appartamento era silenzioso, Kelsey non era né in cucina né in salotto. Andai a controllare in camera e il letto era intatto, i vestiti che prima erano sparsi per terra adesso erano nella cesta del bucato, ciò voleva dire che aveva sistemato la casa. Solo quando sentii canticchiare dal bagno mi accorsi dello scorrere dell'acqua e capii che era lì.

Ovviamente, entrai socchiudendo la porta. L'avevo già vista nuda, quel corpo che io consideravo perfetto era rimasto sempre uguale, anzi era ancora più bella. Ricordi di me e lei in questa doccia mi annebbiarono la mente, e averla davanti a me come mamma l'ha fatta beh, mi provocava un rigonfiamento nei pantaloni che adesso erano diventati più stretti del solito.

Quando si accorse della mia presenza chiuse l'acqua e si avvolse un'asciugamano intorno al corpo, usandone un'altra per i capelli.

Faceva decisamente troppo caldo qui dentro.

Uscii dal bagno per farla sistemare e andai in cucina mettendomi ai fornelli, preparai un po' di pasta e la divisi in due piatti, aspettando Kelsey che non tardó ad arrivare. Aveva i capelli legati in una crocchia disordinata e indossava una canottiera nera con un paio di pantaloncini da basket. Miei non erano di sicuro, non che ricordassi, dove li aveva presi?

-"Che hai fatto oggi a scuola?" La sua voce interruppe i miei pensieri. Addentai una forchettata di pasta.

-"Mh, niente, solite cose."

-"Non si parla con la bocca piena." Mi rimproverò.

Alzai gli occhi al cielo e presi un sorso d'acqua, dopo aver finito di mangiare accesi la tv e mi sdraiai sul divano. Kelsey si mise a lavare i piatti e dopodiché si sedette sul divano al lato opposto al mio.

-"Kelsey, non mordo, puoi avvicinarti se vuoi." Ridacchiai notando il suo disagio.

-"Sto bene così, grazie."

-"Perché devi essere stronza adesso?"

-"Non sono stronza! Qual è il tuo problema?"

-"Il mio nessuno, sei tu che ti comporti da emerita stronza quando mi sto sforzando di essere gentile con te." Ed era vero, stavo cerando di essere gentile ma lei doveva renderlo difficile.

-"Non disturbarti così tanto."

-"Vedi come sei così dannatamente stronza? Cazzo Kels, sei irritante. Smettila di fare la puttana."

-"Hai finito di insultarmi o cosa?! Vuoi aggiungere qualche altro insulto? Fai pure, ma non starò qui ad ascoltarti mentre mi manchi di rispetto!"

Si alzò dal divano furiosa, chiudendosi nella mia stanza e sbattendo violentemente la porta.

Non volevo darle della puttana, ovvio che non lo era. Non era lontanamente paragonabile.

Sapevo di dovermi scusare, ma il mio orgoglio mi fece restare inchiodato al divano.

Ecco qui il secondo capitolo!

Mi scuso in anticipo per qualche errore, spero di aggiornare presto. Baci :)

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 29, 2014 ⏰

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