Pagina Bianca

3.

Il treno sfrecciava lungo la costa ligure mostrando quel paesaggio diviso tra mare e montagna che Francesco aveva sempre amato. Osservava il mare dal finestrino, le cuffie nelle orecchie e in riproduzione uno degli artisti che amava di più, per lui fonte di ispirazione, colonna portante della sua cultura musicale: Franco Battiato. La riproduzione casuale scelse per lui "La stagione dell'amore", che ascoltò distrattamente, perso nei suoi pensieri. Venne ridestato solamente dal passaggio del controllore, a cui mostrò il biglietto e che andò via pochi secondi dopo. Rimise nell'orecchio la cuffia che aveva lasciato cadere ed ascoltò attentamente le parole del "maestro": "Ancora un altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore. Nuove possibilità per conoscersi, e gli orizzonti perduti non ritornano mai", si concentrò bene sulle parole restando incredulo per quanto riuscì a ritrovarsi. Si sentiva esattamente così: un nuovo entusiasmo a fargli pulsare il cuore, quella nuova possibilità che si era aperta e che aveva deciso di cogliere con una nuova consapevolezza gli aveva regalato una strana euforia, a cui non era disposto a rinunciare. Tra le nuove possibilità per conoscersi pensò a quanto ancora avesse da scoprire di se stesso, ma soprattutto gli tornarono alla mente quegli occhi grigio-blu in cui aveva visto così tanto, o forse aveva solo immaginato di vedere. L'aveva vista andare via quella ragazza, Eleanor, subito dopo avergli sussurrato il suo in bocca al lupo per il Festival di Sanremo. Nonostante lo conoscesse, era stata piuttosto discreta nel farglielo capire e Francesco lo apprezzò. Sorrise ripensando alle guance della ragazza diventare rosse per quella piccola ammissione: una delle sue prime fan, che sicuramente avrebbe ricordato e che avrebbe voluto conoscere meglio. Teneva molto al lato umano delle persone, al contatto, alle parole: era tutto fuorché una persona che si fermava alle apparenze, specialmente se qualcosa lo interessava per davvero. Anche se molto spesso, nella vita, aveva avuto a che fare con le apparenze, che si erano rivelate un valido aiuto per capire la personalità di chi si trovasse di fronte a lui.

Ancora perso nei suoi pensieri, quasi non si accorse di essere arrivato a Carrara. Recuperò velocemente i bagagli e scese dal treno respirando finalmente l'aria di casa, accorgendosi di quanto gli fosse realmente mancata. Prese un taxi e riuscì ad arrivare giusto in tempo per l'arrivo dei parenti per il cenone che, quell'anno, Francesco e Dalila avevano deciso di organizzare nella loro casa nuova.

"Sono tornato!", non fece nemmeno in tempo a dirlo che si ritrovò la sua fidanzata tra le braccia.

"Ti sono mancato per caso?", scherzò lui, stringendola forte.

"No, per niente!", rispose lei, prima di salutarlo con un bacio, subito interrotto dal campanello che segnalava l'arrivo degli ospiti.

Francesco andò ad aprire e si ritrovò inondato dall'affetto dei suoi cari: sì, era finalmente tornato a casa.

***

Le vacanze di Natale di Eleanor procedevano lente, nemmeno lei sapeva cosa aspettarsi da quel rientro in famiglia, ma pensava sarebbe stato più entusiasmante. E non perché non le piacesse il Natale, anzi era da sempre una delle sue feste preferite. Forse aveva finalmente trovato il suo equilibrio e il ritorno in quei luoghi di certo non la aiutava, ma favoriva l'arrivo dei cattivi pensieri.

Tornò nella sua vecchia stanza, tra quelle mura che l'avevano vista crescere, ridere, soffrire e partire per diventare la persona che aveva sempre desiderato di essere. Osservò ogni cosa come fosse una spettatrice esterna di un film appena concluso: i vecchi diari segreti cominciati nei momenti peggiori e mai continuati, i disegni, i racconti, tutto ciò che l'aveva sempre aiutata ad esternare le proprie emozioni e ad esorcizzare le paure. Cominciava a pensare seriamente che quel capitolo della sua vita fosse finito, ma restava quell'inquietudine che non la abbandonava, ovunque andasse.