20 Dicembre

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Ero nervoso, quel giorno. Yoongi stava arrivando per la nostra ultima lezione di ripasso prima delle vacanze di Natale ed io gli avevo preparato un regalo per quella festività. Si trovava incartato sulla tavola da pranzo, dove solitamente mi aiutava a studiare e dove lo avrei condotto non appena fosse entrato in casa mia.

Era oramai un mese che le nostre lezioni andavano avanti, e non era cambiato assolutamente niente, in quel periodo. Tranne, forse, il fatto che adesso Yoongi mi trattasse da amico, da vero amico.

In quel tempo avevamo imparato a conoscerci e ad evitare tutte quelle piccolezze che sapevamo darci noia. Come, ad esempio, il fatto di nascondermi le mani con le maniche delle maglie che indossavo. A Yoongi non piaceva questo mio vizio, ed ogni volta mi minacciava di andarsene per farmi smettere; diceva che avevo delle mani carine, e quando mi faceva quel tipo di complimento mi ritrovavo a sorridere ogni volta, arrossendo come un peperone.

A me non erano mai piaciute le mie mani, le trovavo troppo piccole e paffute per un ragazzo della mia età, ma da quando il blu mi aveva riferito di trovarle carine, avevo iniziato ad apprezzarle. Tutto ciò che piaceva a lui, improvvisamente, suscitava il mio interesse.

Come la musica rap. Non mi ero mai interessato a quel genere di canzoni, ma un giorno ci eravamo ritrovati a parlare di musica e lui mi aveva rivelato di scrivere canzoni rap durante il passatempo e che il suo sogno era quello di farsi notare, anche attraverso il suo canale YouTube.

Finita la nostra lezione, io avevo subito acceso il computer ed ero andato a cercare alcune delle sue canzoni proprio su quel sito, trovandole dopo una buona mezz'ora. Le ascoltai dalla prima all'ultima, decine e decine di volte, e la settimana dopo, quando lui arrivò per un'altra lezione, mi trovò a canticchiare proprio una di quelle canzoni.

Rimase sorpreso da quella situazione, e mi fece anche i complimenti per la mia voce. Diceva che era bella e che sarei stato un cantante bravo. Mi chiese anche se potesse scrivere una canzone da cantare insieme. In quel momento, il mio cuore iniziò a fare le capriole nel mio petto, da quanto ero contento di quella prospettiva.

Da quel giorno avevo iniziato a cantare in ogni momento della mia giornata, non sempre le stesse canzoni e non tutte nella stessa lingua. Volevo allenarmi per essere pronto il giorno in cui Yoongi mi avrebbe chiesto di cantare con lui. Non vedevo l'ora di poterlo fare.

Quando suonò il campanello, stavo proprio canticchiando. Andai ad aprire con un sorriso a trentadue denti stampato in volto, lasciando entrare il ragazzo dai capelli blu e richiudendo la porta subito dietro di lui.

Mi diressi verso la cucina e lui mi seguì, posando il suo zaino sul pavimento ed adocchiando il pacco che si trovava sulla tavola. Io arrossii, pensando a come avrei potuto dirgli che quel regalo era per lui. Mi misi seduto al mio solito posto ed iniziai a picchiettare nervosamente il piede sotto il tavolo, mentre attiravo a me la scatola.

Stavo evitando accuratamente lo sguardo di Yoongi, quando la sua voce mi portò a voltare il mio viso in sua direzione. Mi stava guardando curiosamente; stava sicuramente cercando di capire perché fossi così nervoso e perché stessi stringendo quella scatola decorata da carta gialla, come i miei capelli biondi, ed un fiocco blu, come i suoi.

Presi un respiro profondo e, finalmente, parlai.

"Yoongi-hyung... io... ti ho preso un regalo per Natale. Spero ti piaccia", gli dissi, porgendogli quella scatola decorata. Lui la prese, e con le sue dita lunghe e sottili ne percorse i bordi, come assorto, oppure indeciso se aprirla o meno.

Con uno sguardo mi chiese il permesso, ed io annuii, in imbarazzo, guardando come le sue dita andarono a scartare il pacco. Rimase sorpreso da quello che vide al suo interno.

⭐Wedding dress /Yoonmin/Yoonseok/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora