Capitolo 20

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Non ci posso credere che per l'incolumità di Shouto io stia facendo questo...
Sono in uno stanzino. Con me ci sono Toga e Shigaraki. Toga mi ferisce continuamente con un coltello e Tomura mi controlla. Shouto è in un angolo della stanza. Lo hanno tirato giù dal tubo, ma la ferita sul suo torace resta. Bastardi...
Io soffro in silenzio.
Shigaraki: 《Basta Toga.》
Toga: 《Di già? Oooooooh...》
Lei si allontana da me e Shigaraki prende in mano una vecchia macchina fotografica. Una di quelle che hanno le foto istantanee...
Sta di fatto che lui, con questa macchina, mi fotografa. Sorride. Mostra la fotografia a Toga. Anche lei sorride. Sorrisi pieni di soddisfazione e di scherno.
Shouto è malconcio. Lo guardo e una fitta al cuore mi viene immediata. Non ho mai provato questo sentimento per qualcuno...

{Skip time}

Finalmente siamo soli. Io e Shouto.
Io: 《Come ti senti?》
La mia voce non è fredda e lui lo nota:
Shouto: 《Sei molto cambiata lo sai?》
Io: 《Sei mezzo morto e ancora scherzi?》
Shouto: 《Non sono mezzo morto!》
Dice lui con forza. Prova ad alzarsi in piedi ma fallisce.
Io: 《Non ti sforzare!》
Shouto: 《Sì, mamma...》
Io ridacchio. Il mio sguardo si posa sul suo torace.
Il mio sorriso scompare lasciando il posto ad una enorme rabbia.
Lui esita una manciata di minuti prima di parlarmi di nuovo:
Shouto: 《Ma... quella cosa che hai detto prima... quella cosa di quel Jin...》
Io: 《Vuoi sapere se è vero che mi ha quasi stuprato?》
Shouto annuisce e aspetta la mia risposta. Faccio un respiro profondo prima di annuire e raccontare:
Io: 《Come già sai ero una cavia da piccola... ho passato la maggior parte della mia infanzia chiusa in una stanza. Lottavo con tutte le mie forze per non essere usata, ma mi riempivano di sedativi e usufruivano di me per i loro esperimenti pazzi ugualmente. Un giorno, mentre ero chiusa nella "mia" stanza, un tipo entrò. Io ero in un angolino, quindi non venni notata subito. Quando mi notò mi sorrise.
"Vieni qui bambina" mi disse. Io, ingenuamente, mi avvicinai e lui mi immobilizzò a terra. Venne interrotto da Shigaraki che lo sgridò: ero una cavia e non dovevo essere maltrattata.》
Shouto ha uno sguardo duro e triste che lascia subito spazio alla rabbia. Ha un'espressione a dir poco furiosa...
Non possiamo andare avanti così...
Io:《Senti, ora io uso il Dark Ultra Power e noi ce ne andiamo ok?》
Shouto: 《Ma sei matta? Con il Dark Ultra Power ferisci te stessa!》
Io: 《Ascolta, dato che questa sarà la prima e l'ultima volta che aiuterò qualcuno fammi almeno fare quello che voglio!》
Lui annuisce sconfitto.
Io sento scorrermi l'adrenalina nelle vene veloce.
È ora. I capelli mi si colorano di nero, gli occhi diventano rossi e due ali nere si fanno spazio sulle mie scapole.
Sono libera, le ali mi hanno liberata dalla sedia.
Prendo Shouto in braccio. È pesante, quindi mi aiuto con la telecinesi.
Prendo il controllo delle mura e le sposto.
Aria.
Finalmente.
Prendo il controllo di alcuni coltelli prima che mi trapassino le carni e li rispedisco al mittente: Toga.
D'un tratto davanti a me si para un tipo che assomiglia a quei maghi che danno spettacolo nelle feste di paesini sperduti.
?: 《Presi!》
Dice prima di fare uno strano gesto con la mano.
Non vedo niente. È tutto buio.

Anche il ghiaccio si può sciogliere - Mha ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora