Capitolo 17

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Dopo essermi cambiata scendo al piano di sotto.
Tommaso e seduto sul divano, sentendo i miei passi gira la testa verso di me.

Mi siedo vicino a lui.

-cosa volevi dirmi?-

-Jane, tu sei... una bellissima ragazza.
Però tra noi non può funzionare capisci?-

-scusa ma non riesco a seguire il filo.
Puoi ripetere-

-quando mi hai trasformato in umano, non riuscivo a capire come tu ci fossi riuscita..
Poi ho ricordato una cosa che noi fantasmi possiamo fare.
Se un umano e un fantasma si amano, l'umano può riuscire a trasformare il fantasma di nuovo umano.-

Mi sento un po agitata sotto il suo sguardo.

-tu, stai dicendo che io... cioè che noi proviamo qualcosa l'uno verso l'altra?-

-mi dispiace. Ma non può funzionare.-

-e perché no? Se riuscissi a trasformarti di nuovo umano?-

-no Jane non funziona così-

Il nostro tono di voce si alza.

-perché non dovrebbe funzionare?
Io... ho capito che provo qualcosa per te. Non è forse reciproco?-

-no Jane.
Questi sentimenti non sono reciproci, se non riesci a tener bada quest'ultimi, chiederò aiuto ad un'altra persona.-

Sento qualcosa nel petto, come un nodo al cuore e alla gola. Voglio piangere ma non qui davanti a lui.

-TI ODIO.
VAI ALL'INFERNO TOMMASO-

prendo la giacca ed esco fuori di casa.

Mentre cammino le mie guance si bagnano di lacrime.

-che sono stupida-

Proprio di lui dovevo innamorarmi?

continuo a camminare e a piangere, non so dove sto andando. Per ora voglio solo scappare da quella casa, da lui.

Sbatto con una persona.

-mi scusi-

Alzo la testa e vedo Laura con un vecchietto.

-Laura? -

-Jane?  Cosa ci fai qui fuori?-

-niente... e tu?-

-sto andando a casa di mio nonno, vuoi venire?-

Qualunque posto e meglio di casa mia.

Annuisco.

Arriviamo a casa del nonno di Laura.

Mi siedo sul divano e aspetto che Laura finisca di bollire l'acqua per il thè.

-come mai stavi per strada a quest'ora?-

-Una passeggiata..-

-ok,... nonno perché non ci racconti qualcosa che facevi da piccolo?-

Guardo Laura di sottecchi.

Il nonno comincia a parlare.

-mm vediamo cosa potrei raccontarvi...
Avevo la vostra età quando conobbi mia moglie.
Mio fratello era già sposato da un paio di anni conviveva con sua moglie e suo figlio.
Andavo spesso a casa loro per giocare con mio nipote..
Aahh che bei tempi..-

-nonno ma questa non è una storia...-

-suo fratello la viene a trovare qualche volta?-

Lo sguardo dell'anziano si incupisce e mi guarda.

-no purtroppo, è morto tanti anni fa.-

-mi scusi non volevo..-

-non ti scusare cara. La morte arriva quando meno te lo aspetti.
Solo che lui era ancora troppo giovane per morire...-

-ha sofferto quando è morto?-

-non lo so.. spero di no.
Prego Dio ogni sera affinché le loro anime possano dormire in pace.-

D'un tratto le finestre della casa sbattono all'unisono.

Scattiamo tutti in piedi terrorizzati.

-che succede?-

Laura mi prende per il braccio e mi fa risedere sul divano.

-sta tranquilla succede spesso. La casa è vecchia. Si deve ristrutturare.-

Sento qualcosa in questa casa, fantasmi? Non credo...

Il nonno riprende a parlare.

-sono morti 50 anni fá.
Un'incidente d'auto.-

Il mio cuore si ferma.

-cosa?!-

Guardo Laura.

-50 anni fa? Sta parlando dei signori Edward e clarrissa?-

-si proprio di loro, Edward era il mio gemello, e clarrissa mia cognata.
Il giorno in cui sono morti una parte della mia anima e volata in cielo con loro...
E mio nipote.
Il mio adorato nipote...-

Comincia a piangere e a singhiozzare.

Laura lo coccola e cerca di tranquillizzarlo.

- e scomparso due mesi dopo, non l'hanno mai più ritrovato.
Dopodomani avrebbe compiuto 67 anni. Mi mancano. Tutti...-

Tommaso.

-si ricorda il giorno in cui è scomparso?-

-16 aprile 1968. Aveva 17 anni-

Tutti i pezzi combaciano...

-senta un ultima cosa...
Quando è scomparso, lei dov'era?-

Sì gira di scatto e mi guarda con occhi interrogativi.

Laura lo rassicura e si gira verso di me.

-adesso basta Jane, non vedi? A già sofferto molto.
Non c'è bisogno di ricordare nulla-

-volevo solo sapere.-

-sai già troppo, sarà meglio se ora vai via.-

-certo. Buonasera-

Esco e prendo appunti sul mio telefono sull'indirizzo di casa del nonno di Laura.

In meno di venti minuti arrivo a casa mia.

Entro di scatto e comincio a correre per le scale.

-TOMMASOO-

nulla.

-TOMMASOO-

-che vuoi?-

Spunta da dietro le mie spalle.

-Tommaso ho fatto una scoperta incredibile-

-sarebbe?-

-hai uno zio, e il fratello gemello di tuo padre, a quanto pare è il nonno di Laura.  La ragazza che è venuta qui l'altro giorno.-

-come l'hai scoperto?-

-sono andata a casa sua,
Ho scoperto pure la data della tua morte.
16 aprile 1968-

-16 aprile....-

-il 18 aprile avresti compito 18 anni-

-qualcuno mi ha ucciso prima che io compissi la maggiore età...-

-ma perché?-

Segue un attimo di silenzio...

-ora ricordo...
Io ero...

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