Adesso fu Draco a ritrovarsi chiuso in bagno, appoggiato alla suntuosa vasca con la testa tra le mani.
Ricordava quella notte come fosse ieri.
Un gruppo di ghermidori capitanati da Scabior catturò il golden trio e lo portò al cospetto della zia a Malfoy Menor, di fronte l'unica persona che probabilmente il giovane temeva più del padre e proprio per questo motivo quando gli fu chiesto di riconoscere i ragazzi, lui non ebbe il coraggio di mentirle.
Fu lui a consegnarla a Bellatrix.
Le urla della ragazza torturata dalla zia rimbombavano ancora nella sua testa.
Non ebbe mai il coraggio di chiedere a nessuno, tantomeno alla madre, cosa successe esattamente in quella stanza.
Ora lo sapeva.
Averlo scoperto gli diede l'ennesima conferma di ciò che già sapeva.
Non sarebbe dovuto partire, avrebbe dovuto dare ascolto a Blaise e rimanere al castello e invece non ebbe la forza di lasciarla.
Partì perché pensava che una volta trovati i genitori di Hermione lui sarebbe riuscita ad allontanarla, ma il dolore che stava crescendo in lui gli dimostrò che non sarebbe stato così facile.Lei gli era entrata dentro.
Un timido bussare alla porta destò Draco dai suoi pensieri.
"Ho chiamato il servizio in camera." lo avvertì la Grifondoro.
Nessuna risposta.
"Ti va di mangiare con me?" chiese titubante.
Ancora nessuna risposta.
"Va bene, ti lascio il vassoio sul tavolo." disse allontanandosi.
Draco era sempre stato convinto che non avrebbe mai potuto odiarsi più di quanto non facesse già, ma il disgusto che arrivò a provare nei propri confronti non era mai stato tanto alto, eppure in lei non vi era traccia di nessun sentimento del genere.
Come poteva non odiarlo dopo tutto quello che le aveva fatto? Come poteva addirittura preoccuparsi per lui ed essere gentile?
Quella ragazza era un mistero.
Aprì di scatto la porta del bagno e trovò Hermione stesa sul divano a leggere uno dei suoi soliti libri.
Ad Hogwarts era solito guardarla, senza farsi notare, quando sfogliava interessata i grandi tomi che prendeva in prestito dalla biblioteca."Che stai facendo?" chiese semplicemente.
"Pensavo che fosse troppo presto per dormire, quindi ho preso un libro e sono venuta qui."
"Perché qui?"
"Il divano non è poi così scomodo, puoi dormire tu sul letto, non credo che chiuderei occhio comunque stanotte." spiegò Hermione, sapendo che senza la sua scorta di dulcis somnia, disperso nella sua valigia chissà dove, sarebbe comunque stato impossibile addormentarsi.
Ancora si chiedeva perché non lo avesse messo nella borsetta.
"Non se ne parla proprio, tu non passerai la notte su questo divano." sentenziò il biondo, proseguendo verso la camera.
Hermione lo seguì.
"Non hai mangiato?" chiese ancora Malfoy, notando la cena intatta sul carrello.
"No." rispose lei.
"Siediti." le ordinò gentilmente, apparecchiando la tavola e servendo le pietanze ordinate.
Da quando era uscito dal bagno il Serpeverde non guardò mai la Grifondoro negli occhi e ad Hermione, stranamente, la cosa non piaceva proprio.
Aveva bisogno di quel contatto, non sapeva spiegare perché, ma sentiva che quella distanza che vi era stata per tanti anni tra di loro fosse completamente sbagliata.
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Dulcis Somnia || Dramione
FanfictionLa guerra era ormai finita da otto mesi, Hogwarts era stata ricostruita e con la professoressa McGranitt come nuova preside aveva riaperto le sue porte a tutti i giovani maghi e alle giovani streghe del mondo magico. Harry Potter e Ron Weasley a...