"Herm." sospirò sollevato Harry, correndo ad abbracciare l'amica, "Come stai?"
"Io sto bene, ma dobbiamo andare, adesso." insistette lei.
"Signorina si calmi per favore. E' una situazione delicata, dobbiamo agire con prudenza." rispose il primo ministro.
"Signor primo ministro, con tutto il rispetto, ma non credo che abbiamo tempo da perdere con la prudenza." si intromise il signor Granger, ottenendo delle occhiatacce dagli auror a guardia dell'uomo.
"Moderi il linguaggio, si ricordi con chi sta parlando. Porti un po' di rispetto." intervenne Tavon.
"Qualcuno può spiegare anche a me cosa miseriaccia sta succedendo?" chiese esasperato Ron.
"Ora basta." ordinò ad alta voce la McGranitt, alzandosi e sbattendo le mani sulla grande scrivania, zittendo all'istante i presenti, "Accomodiamoci tutti e cerchiamo di chiarire questa faccenda." disse con un tono più dolce.
"Chi gradisce una tazza di thè?" domandò gentilmente.
***
"Ti ricordi ? Noi non organizzavamo feste così belle." osservò Marion, addentando un pezzo di torta.
"Ma come fai a mangiare in un momento come questo?" chiese Lauren irritata.
"Ci sono sempre momenti come questo tesoro. Salve preside Maxime." salutò da lontano la mezzogigante.
"Ragazze dov'è Tavon? Si è fatto tardi." arrivò Jess.
"Ehi Jessie, come mai tutta questa fretta di tornare? Hogwarts è stata la tua casa per due anni." lo stuzzicò Marion.
"E non ho intenzione di passare un altro secondo qui dentro." disse gelido.
Marion, incuriosita, era già pronta col terzo grado, ma, come spesso accadeva in quella scuola, fu interrotta dallo spalancarsi delle porte.
La professoressa McGranitt si recò immediatamente dall'altra parte della sala, sulla piattaforma rialzata, di fronte ai professori, gli studenti arrivati per la festa e i numerosi ospiti illustri.
Harry, Ron, Hermione e i genitori della ragazza rimasero in fondo insieme a Tavon, raggiunto da Jess, Marion e Lauren.
"Buonasera a tutti e grazie per essere qui con noi stasera." iniziò la preside, "Questa serata è molto importante per tutto il mondo magico. Ringrazio innanzitutto i presidi di Durmstrang e Beauxbatons per avermi appoggiato in questa iniziativa, i professori tutti e i numerosi auror accorsi nonostante i molteplici impegni. Un riconoscimento speciale, a mio avviso, però va ai nostri ragazzi. Giovani uomini e giovani donne coraggiosi che non si sono tirati indietro nemmeno di fronte ad uno dei pericoli più temuti degli ultimi decenni, sacrificando anche la propria vita. E' soprattutto grazie a tutti loro se oggi siamo qui."
Un applauso spontaneo si levò fragoroso.
Con un cenno del capo la McGranitt ringraziò tutta la sala.
"Purtroppo devo rendervi partecipi di uno spiacevole incidente. Uno dei vostri compagni, dei vostri amici, stasera è stato fatto prigioniero da un gruppo di insorti. Il pericolo che pensavamo sconfitto per sempre si è dimostrato più ostile del previsto."
Questa volta la sala fu riempita da un brusio di spavento e incertezza.
"Draco Malfoy è stato catturato dal Mangiamorte Antonin Dolohov." ammise tutto di un fiato.
La Sala Grande sprofondò nel silenzio.
Un giovane auror si fece timidamente avanti.
"Mi scusi signora preside, non crede che sia una trappola organizzata dallo stesso Malfoy in combutta con Dolohov?" chiese, dando voce ai timori di tutti.
"Ma come osa." si indignò Hermione, trattenuta dalle braccia del padre.
"Mio caro..."
"S-Sean." rispose l'auror, intimorito.
"Mio caro Sean." continuò la McGranitt, "Draco Malfoy è un mio studente, uno dei più bravi anche, e io mi fido ciecamente di ognuno di loro, ora più che mai. Quel ragazzo ha voltato le spalle alla sua famiglia, a Voldemort in persona, per aiutarci. Il suo aiuto è stato fondamentale. Senza di lui, forse, oggi piangeremmo ancora più perdite di quelle subite. Il minimo che possiate fare oggi è concedergli almeno il beneficio del dubbio, anche se non dovrebbero più esserci dubbi su chi noi possiamo riporre la nostra fiducia."
Silenzio.
"Io mi offro volontario per la missione di soccorso e salvataggio." si propose Harry, dal fondo della sala, rompendo il silenzio glaciale.
Il volto commosso di Hermione bastò a ringraziarlo per l'inaspettato gesto.
Il ragazzo diede una gomitata all'amico, del tutto impassibile, che urlò "Anche io!"
Piano piano molti dei ragazzi e auror presenti si candidarono per aiutare Draco.
"A nome mio e di Draco Malfoy ringrazio chiunque abbia deciso di unirsi alla causa. La Signorina Granger , il Signor Potter e Weasley si occuperanno dell'organizzazione. Li prego di unirsi a me." li invitò accanto a lei.
I tre salirono timidamente accanto alla preside.
Ron coprì istintivamente le spalle nude della ragazza con la propria giacca.
Hermione non si rese nemmeno conto che stava tremando, non era più a Sydney, non faceva più caldo, eppure non aveva avvertito minimamente il cambio di temperatura.
"Potete riunirvi nella Sala dei Trofei, momentaneamente. Nel frattempo cercherò un luogo più consono." gli comunicò la preside.
"Chiunque sia disposto a dare una mano, può seguirci." fece strada Harry.
"Dove stai andando?" chiese Jess a Tavon, tirandolo per un braccio.
"Ma non hai sentito? Un ragazzo è stato rapito, nel nostro territorio. Il minimo che possiamo fare è unirci a loro." disse, liberandosi con uno strattone.
"Qui non pariamo di un ragazzo qualsiasi, è un Malfoy. Per quanto ne sabbiamo ora lui e Dolohov stanno ridendo insieme al pensiero che un branco di imbecilli sta per cadere dritto nella loro trappola."
Tavon lo fissò in silenzio per qualche secondo.
"Se è quello che pensi, sei libero di andare. Io andrò a salvare quel ragazzo, aldilà del nome che porta." rispose indignato, dirigendosi insieme alla folla nella Sala dei Trofei, seguito da Marion e Lauren.
"Per tutti i cappelli parlanti." imprecò a bassa voce il giovane rimasto solo, prima di raggiungere mestamente i propri amici.
"Minerva." chiamò il primo ministro.
"Kingsley."
"Tu sei sicura di quello che stiamo facendo?" domandò preoccupato.
"Che vuoi dire?"
"Quel ragazzo, Sean, potrebbe avere ragione. Draco è pur sempre un Malfoye e non..."
La preside alzò una mano per zittire educatamente l'uomo.
"Non voglio sentire più una parola contro quel ragazzo. Ha dato prova più di una volta della sua fiducia. Si è sacrificato per salvare Hermione Granger." disse, a mo di spiegazione.
Shacklebolt abbasò il capo in segno di assenso.
"Puoi contare sul mio aiuto e su quello di tutti gli auror di cui avrai bisogno."
"Ti ringrazio." lo salutò, prima di seguire i suoi studenti.
STAI LEGGENDO
Dulcis Somnia || Dramione
FanfictionLa guerra era ormai finita da otto mesi, Hogwarts era stata ricostruita e con la professoressa McGranitt come nuova preside aveva riaperto le sue porte a tutti i giovani maghi e alle giovani streghe del mondo magico. Harry Potter e Ron Weasley a...