Parte 2

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Parte 9: Finalmente la ricompensa ?

Quando uscimmo dallo studio legale Megan non mi disse una parola, lasciandomi un po' delusa. Pensavo lei fosse felice e che mi avrebbe mostrato un po' di gratitudine per quello che avevo appena fatto, per averle dato tutto quello che possedevo. Poi mi ricordai che ormai io ero solo una schiava e che dovevo obbedire agli ordini della mia padrona senza aspettarmi nulla in cambio.

" Ma io sto aspettando qualcosa in cambio, io sono in attesa di avere la mia ricompensa. Ho fatto tutto questo solo per poter fare quello che è diventato ormai una vera ossessione, il pensiero fisso che mi tiene sveglia la notte " io pensai mentre nel parcheggio seguivo a pochi passi di distanza la mia signora. Quando arrivammo vicino all'auto io mi affrettai ad aprirle la sportello posteriore. Megan si era già annoiata di guidare la mia Porsche e come avevo previsto, ero ormai diventata la sua autista.

" La sua Porsche" io mi corressi, mentre quella donna meravigliosa entrava con eleganza dentro la lussuosa auto.

Quando lei prese posto comodamente all'interno della Porsche, io non chiusi subito lo sportelo, invece caddi inginocchio e senza preoccuparmi di essere vista da altre persone, io disperatamente le chiesi :

- Padrona, sono stata una buona schiava ? -

Megan mi guardò intensamente con i suoi bei occhi ambrati ed il mio cuore si riempì di gioia quando un sorriso affascinante apparve sul suo volto angelico. Lei allungò la sua gamba verso di me ed io iniziai a baciare freneticamente il suo piede destro.

- Grazie padrona, sono felice di averla servita bene - io dissi, che patetica vista dovevo essere per le persone che passavano di lì in quel momento.






Appena misi piede in casa, mi affrettai a togliermi i miei vestiti per essere come la mia padrona mi desiderava, nuda per consentirle di vedere la sua proprietà. Strisciai verso di lei, che si era seduta comodamente sul divano e mi prostrai ai suoi piedi. Megan mi mise la sua scarpa con il tacco sulla testa e mi schiacciò il viso sul pavimento. Gemetti di dolore e mentre le lacrime cominciavano a rigarmi il volto, lei mi disse :

- Perché ti stai lamentando ? Non è questo quello che volevi ? Non era il tuo sogno essere schiacciata come un verme sotto i piedi della tua migliore amica ? -

- Sì padrona - risposi con un filo di voce, non capendo perché mi stesse trattando in modo così rude.

- Cosa hai detto schiava ? Non sei nemmeno capace di parlare adesso ? Sei davvero una cagna patetica. Dai abbaia per la tua padrona ! - lei mi disse dandomi un calcio violento ed improvviso, facendomi rotolare sul pavimento.

Con un grande sforzo mi misi a quattro zampe, mi avvicinai di nuovo a Megan e cercando di non scoppiare a piangere, io cominciai ad abbaiare perdendo l'ultimo pezzo di dignità che mi è era rimasto. Megan scoppiò a ridere davanti alla mia umiliazione finale ed io notai che ero bagnata una volta ancora. La mia padrona mi fece camminare a quattro zampe per tutta la stanza, senza smettere di abbaiare per un solo secondo. Poi Megan si tolse le scarpe e disse :

- Vieni qui cagnolina, vieni ad annusare le scarpe della tua padrona -

Senza perdere tempo io mi avvicinai a lei e misi il mio naso all'interno della scarpa che la mia signora teneva in mano. L'odore era piuttosto forte ma ciò non mi impedì di annusare la sua scarpa come un cane da caccia. Potevo sentire bene anche l'odore del cuoio oltre il profumo del piede della mia signora, una fragranza che avevo annusato così tante volte in quei giorni che l'avrei potuto riconoscere tra mille. Nella mia mente balenò subito l'immagine di me che strisciavo ai piedi di decine di donne annusando un piede dopo l'altro.

" La mia padrona ha ragione, non sono altro che una patetica cagna " io pensai, percependo quanto la mia figa fosse bagnata.

Non potevo più resistere ma sapevo che non potevo toccarmi davanti alla mia signora, quindi dovetti trovare un altro modo e qualche secondo dopo, io aggiustai la mia posizione in modo che la mia figa fosse in contatto con il pavimento. Era una posizione scomoda, ma Megan non notò che stavo sfregando " la sua " figa sul freddo pavimento. O così almeno pensavo.

- Sei solo una cagna in calore - lei mi disse calciandomi il viso con il piede scalzo. Poi però quando Megan vide il casino che avevo combinato sul pavimento, lei gridò :

- Guarda cosa hai fatto al mio pavimento stupida cagna - anche in quel momento di rabbia era in grado di riuscire a trovare le parole giuste per umiliarmi.

"Il mio pavimento... ha ragione, è il suo pavimento ora. Questa ormai è casa sua " io pensai prima di essere riportato alla realtà dal momento del dito della mia padrona.

- Pulisci - lei disse imperiosamente, indicando il punto ricoperto dai miei fluidi.

Sapevo bene cosa lei desiderasse così tirai fuori la mia lingua e leccai tutta la zona che avevo sporcato. Non mi piacque tanto il gusto dei miei umori, ma non osavo disobbedire alla mia padrona, così continuai a leccare il pavimento proprio come avrebbe fatto un vero cane. Quando il pavimento fu finalmente pulito, Megan si alzò dal divano e dopo avermi detto - Aspetta - lei se ne andò al piano di sopra.

La mia padrona tornò dopo qualche minuto con una grande busta che non riconobbi, poi pensai che doveva essere qualcosa che doveva aver comprato mentre io ero al cinema e venivo usata come un poggiapiedi da Jane.

- Vieni qui - mi disse, invitandomi sensualmente con un dito.

Quando mi avvicinai, ancora a quattro zampe, lei tirò fuori dalla busta un sottile collare metallico, l'ultimo simbolo della mia schiavitù. Non appena il freddo metallo entrò in contatto con la mia pelle, io sentii un brivido nel mio basso ventre. Megan si spostò dietro di me ed io sentii un piccolo click quando la piccola serratura si chiuse.

- Questa la tengo io - disse Megan mostrandomi una minuscola chiave e aggiungendo - Non pensare nemmeno per un secondo di togliertelo. Tu porterai questo collare per il resto della tua vita, vedi di abituartici presto - lei disse con un sorriso mentre le sue parole si facevano spazio dentro il mio cuore.

Sarei stata la sua schiava per il resto della mia vita e non c'era niente che potessi fare per cambiare le cose. Era stata una mia scelta dopotutto, io le avevo donato tutte le mie cose, io avevo supplicato la mia migliore amica di essere la sua schiava. I nostri occhi si incontrarono per un attimo ed io capii che lei sapeva cosa avevo appena realizzato nel profondo della mia anima...che sarei stata sua per sempre.

Megan cercò qualcos'altro all'interno della busta e quando io sentii un tintinnio, lei tirò fuori un guinzaglio di metallo che agganciò al mio collare e per qualche motivo ebbi quasi un orgasmo sul posto. La mia signora tirò con forza il guinzaglio e mi portò a spasso per tutta la casa per ben tre volte. Quando ritornammo in salotto Megan mi mostrò un altro dei suoi acquisti, un paio di manette. Mi ammanettò le mani dietro la schiena e mi fece inginocchiare vicino ad un poggiapiedi ottomano che mia madre aveva provato diverse volte a gettare via perché troppo vecchio, incontrando però la forte resistenza di mio padre. Megan legò l'altra estremità del guinzaglio attorno alla gamba dell'ottomano rendendomi impossibile qualsiasi movimento. La mia figa ricominciò a gocciolare come se avesse previsto quello che sarebbe successo qualche secondo più tardi. La mia padrona si gettò sul divano e appoggiò i suoi piedi sull'ottomano, a qualche centimetro dalla mia faccia. Poi ispezionò le piante dei suoi piedi e disse :

- Schiava, i miei piedi sono sporchi. Puliscili ! -

Quasi non credevo alle mie orecchie, io guardai con attenzione la mia signora e lei sorrise quando vide la gratitudine nei miei occhi, poi io spostai il mio sguardo sull'oggetto del mio desiderio. I piedi di Megan erano veramente sporchi ed immaginai che andare su e giù per la casa non era stata una coincidenza. Io tirai fuori la mia lingua e con rispetto incominciai a leccare le sue piante. Ero al settimo cielo, il mix di sudore e di polvere era assolutamente delizioso ed io mossi freneticamente la mia lingua su e giù per tutte le sue piante, leccando ogni centimetro. Lavorai molti minuti sui suoi talloni, che si rivelarono essere la parte più difficile da pulire. Quando anche questi furono privi di sudore e di polvere, io spostai la lingua sulle dita dei piedi, leccando tra di esse e perdendomi in quella operazione. Quello era il mio posto, inginocchio con la mia lingua intrappolata tra le dita dei piedi della mia padrona. Quando Megan spinse la punta del suo piede sinistro contro le mie labbra io non opposi nessuna resistenza ed iniziai a succhiare come se fosse un lecca-lecca. Megan ridacchiò e inserì tutte le altre dita nella mia bocca, prima dentro e poi fuori. Stava praticamente fottendo la mia bocca con il suo piede. Megan ripeté quell'operazione con l'altro piede prima di presentarmi nuovamente le sue piante. I suoi piedi erano completamente coperti dalla mia saliva e sembravano quasi brillare.

- Ma guarda - disse Megan improvvisamente - sei così patetica. Quando in tutti questi anni venivo qui per vederti non avrei mai immaginato che un giorno sarei stata la proprietaria di questa casa enorme e che la ricca e potente Victoria Thomas sarebbe stata nuda al mio guinzaglio, leccandomi i piedi come un cane, una schiava pronta ad obbedire ad ogni mio ordine al solo schiocco delle mie dita -

Le sue parole mi fecero solo eccitare sempre di più ed io leccai le sue piante con sempre più velocità, muovendo la mia lingua proprio come un cane.

- Schiava, goditi la tua ricompensa mentre mi faccio un pisolino. Non credo di doverti dire che non puoi rimuovere la tua lingua dai miei piedi nemmeno per un secondo - Megan disse.

Aveva ragione, lei sapeva bene che se fosse stato possibile io le avrei leccato i piedi senza sosta per il resto della mia vita, una vita da schiava della mia migliore amica.

Losing everything (Italian version)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora