capitolo 1

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premessa : tutto ciò che è scritto è di mia sana invenzione, non ho preso spunto da nessun tipo di libro o film e se nella storia trovate nomi, fatti o personaggi che vi ricordano qualcosa sappiate che sono solo coincidenze detto ciò buona lettura!

La vita di Alexia Damians era tutto ciò più lontano possibile alla stabilità, aveva giornate estremamente noiose, oserei dire ripetitive senza il minimo accorgimento dello scorrere del tempo, così tanto da farla alzare la mattina con un coniato di vomito sapendo già fin troppo bene quello che là fuori la stava aspettando.

Alexia non era una di quella ragazze che se ne fregavano delle regole, tantomeno una di quelle che sprecavano la loro vita a rinccorre qualcosa, no lei aveva sperimentato su pelle ciò che voleva dire soffrire, un verbo, tre sillabe e un significato opprimente e soffocante, a tre anni la vita non può che sembrarti un qualcosa di meraviglioso e per lei lo era davvero, passare giornate intere a farsi spingere ridendo sull'altalena dal suo papà era ciò che la rendeva felice, ma si cresce nella vita, a cinque anni Alexia non era di certo stupida e in lei scattò un qualcosa che le fece capire che le cose stavano cambiando, Agata, sua mamma non faceva che litigare tutto il giorno con suo papà ma ancora la piccola Ale credeva che sarebbe andato tutto bene insomma quale mente bambina può immaginare una sofferenza tanto grande ritorcersi contro? Quasi nessuna e infatti fu quando venne al mondo la piccola Samantha che la speranza ritornò ad accendersi, ma il fato aveva già deciso, suo padre se ne andò via lasciando la famiglia lì in balia al nulla e credetemi se vi dico che i primi tempi furono duri per tutti, ma con qualche sforzo la famiglia se la cavò più che bene.

Ora Alexia aveva sedici anni, una sorella esuberante e impicciona più piccola di cinque anni e una madre affettuosa, eppure lei sapeva che mancava qualcosa ne era certa, era stanca di starsene a Toronto, quella città che a lei sembrava una prigione, voleva cambiare e per cambiare intendeva qualcosa di drastico.

Come oramai era solito fare la sveglia sul comodino in legno suonò facendo imprecare la figura che stava ancora dormendo beatamente, dopo qualche tentativo alla cieca la ragazza riuscì a spegnere quell' aggeggio che lei stessa definiva infernale e completamente inutile la domenica mattina ma senza troppe storie si alzò dal letto.

I suoi lunghi capelli mossi e setosi quella mattina le incorniciavano il viso in un modo elegate e grazie ai raggi di sole quel castano opaco divenne vittima di un vero e proprio gioco di colori diventando un marrone dorato, che non fece altro che rendere il tutto ancora più bello, peccato però che Alexia non si vedeva una "bella ragazza" forse perchè nessuno a cui lei dava troppo importanza glielo aveva mai detto o forse perchè lei non era come tutte le altre, sia in senso etstico che caratteriale, era una bella ragazza sia dentro che fuori ma ci voleva un po' per accorgersene, era una di quelle che seguiva tutte le regole alla lettera e forse era quello che la allontanava dagli altri, ma non voleva dire che era cattiva o brutta tutt'altro era solo una questione tra se  e se, doveva ancora trovare qualcuno che la capisse davvero..

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