8

22 2 0
                                    

Rimango immobile davanti alla porta che mi ha chiuso in faccia.
Mi ha baciato.
Devo chiamare Gaelle, subito.
Afferro il cellulare dalla tasca dei pantaloni e corro su per le scale; compongo il numero e mentre faccio partire la chiamata mi ricordo di mia sorella nel box. Torno di sotto, sempre a passo svelto, la prendo in braccio e afferro un peluche per le orecchie, poi di nuovo su per le scale.
Gaelle finalmente risponde.
"Ehi ehi, bellezza, l'esame è andato? Questa sera si festeggia?"
"No! Cioè, si, ma no! Gae, mi ha baciata!"
"Piccoletta, frena, chi?"
"Ma come chi, Matthieu!"
"BRACCIA SEXY?!"
"Si, lui, ha appena lasciato casa mia."
"MA ARRIVO SUBITO!"
"No, NO. Deve tornare a portarmi delle cose, no."
"Blanche, mi nascondi qualcosa."
"Ma smettila, sai che non è nulla..."
"Si si, non sarà niente, ma intanto raccontami come bacia."
"Ma dai, ma cosa pensi? Mi ha baciata sulla porta per "ricambiare" il mio scorso bacio, è stato qualcosa di rapido."
"Ma insomma, come bacia?"
"La barba, che Nick si può anche sognare, è decisamente sexy, compete con le braccia hahahah"
"Eccola la mia migliore amica! Sei fantastica, poi mi racconterai tutto, per filo e per segno. Lo esigo."
"Certo, ora stacco, devo andare, ci sentiamo."
"Bye!"
Chiudo la chiamata e dopo aver lanciato il cellulare in qualche parte non precisata del letto sollevo il faccino di Claire, che è stata tutto il tempo ferma sulla mia pancia.
"Ehi topo!"
Mi guarda e sbatte gli occhioni, Josh a un anno non era calmo come lei.
La prendo in braccio portandomela al volto, per riempirla di baci.
"Ah piccola, sei stata presa in braccio da uno dei più bei manzi mai visti!"
Finalmente sento sbattere la porta, mia mamma e mio fratello sono tornati.
Lascio Claire in camera e corro giù per le scale.
"Josh, dov'è il mio Josh?"
"Qui..."
Sbuffa, e sento mia mamma ridere dietro di lui, quando finalmente li raggiungo in corridoio: Josh è ingessato e si muove a fatica con le stampelle, non ha idea di come vadano usate.
"Piccolo tesoro, come stai?"
"Zitta Blanche..."
"Partitina alla play?"
Il suo viso si illumina e mi sorride felice; pochi minuti dopo siamo installati sul divano, ognuno con un joystick in mano.
Rapidamente arriva l'ora di cena, e nostra madre ci chiama.
"Josh, forse dobbiamo smettere e andare a mangiare..."
"Lo dici perché stai perdendo!"
"Credi di poter battere tua sorella ad un picchiaduro?"
Mi guarda e gli sorrido beffarda, un secondo dopo il suo PG è al muro.
"Andiamo a mangiare!"
Prende le stampelle e si alza, lasciando il joystick sul divano e la play accesa.
Prima di recarmi a tavola corro di sopra, in camera, e prendo il cellulare dalla scrivania. Mentre scendo le scale sblocco il display; nove messaggi vocali da Gaelle, tutto nella norma considerando quello che le ho appena detto in chiamata.
Involontariamente ripenso a Matthieu, e la sua figura non mi abbandona per tutta la cena: mi concentro sui suoi occhi, così azzurri, puri, rasserenanti. I pensieri però si rabbuiano quando agli occhi di Matt si associano quelli di Nick; occhi severi, da cui guardarsi bene: impongono una certa serietà, nascondono qualche cosa di considerevole, qualcosa che forse dovrei sapere. Mi rendo conto, tristemente, di conoscere forse meglio uno sconosciuto di colui che pretenderebbe di essere il mio ragazzo.
Vengo riportata indietro, sulla terra e alla mia cena da mia mamma.
"Blanche, cara, non rispondi al cellulare?"
Improvvisamente, come appena uscita da una bolla, mi accorgo della mia suoneria e sento, tutto d'un tratto, che la tasca dei pantaloni continua a vibrare: due chiamate perse da Matthieu, e una in corso.
Ingoio a fatica l'ultimo boccone e rispondo, alzandomi da tavola.
"Pronto? Scusami..."
"Spero di non disturbarti, ti ho portato la valigia e riconsegnato le chiavi a Micheal."
"Io, ehm, sei qui fuori? Scendo in un attimo."
Faccio cenno a mia madre con una mano e lei annuisce, sorridendo. Esco di casa, ancora al telefono; fuori si gela e vedere Matt, stretto nel suo giubbotto di pelle, nonostante il morbido collo, mi mette ancora più freddo di quello che provo. Lui mi sorride e mi accorgo, imbarazzata, di essere uscita non solo in tuta, ma anche in ciabatte.
"Eh beh, grazie di questo favore, davvero. Forse però é meglio che io rientri ora..."
Mi guarda e accenna una risata.
"Si, forse é meglio hahaha"
"Allora, grazie ancora, ci vediamo in giro, credo..."
Mi volto e faccio per rientrare in casa, quando mi sento chiamare indietro.
"Blanche?"
Mi giro di scatto, forse mi aspettavo che mi richiamasse, o addirittura lo speravo.
"Si?"
"Posso chiederti già di ripagare il favore?"
"Cosa posso fare?"
"Uscire con me."
Mi stringo ancora di più le braccia al petto, tirando sulla tuta: la sua domanda mi coglie alla sprovvista e qui fuori fa sempre più freddo.
"Ti chiedo solo di pensarci, fammi sapere, il numero lo hai. Buonanotte Blanche."
Si gira e sale in macchina, sbatte forte lo sportello e dopo essersi allacciato la cintura accende il motore, per poi guardare dritto.
Senza pensarci sono rimasta ferma, davanti alla porta, con la valigia ai piedi, al freddo, illuminata dai fari della macchina.
Mimo un buonanotte con le labbra e faccio un cenno con la mano; dall'altra parte del vetro lui sorride, poi mette in moto e parte, lasciando il vialetto di casa libero.
Rientro in casa, trascinando la valigia, lasciandola vicino alla porta.
"Freddo, freddo, freddo!"
Corro in sala e mi fiondo vicino ad un termosifone, riscaldandomi le mani.
"Tesoro, é l'amico quello?""
"Eh, si, perché?"
"E, all'amico, vuoi dire di si per l'appuntamento?"
"QUALE APPUNTAMENTO?!"
La saliva mi va di traverso, finendo per affogarmi con le mie stesse parole.
"Cara, é davvero un consiglio."
Mi madre sorride, e presa Claire in braccio se ne va, lasciandomi sola. Josh deve essere scappato da tavola appena trovata l'opportunità.
Mi sento una ragazzina di dodici anni.
Cosa mi é preso?
Prima baciare uno sconosciuto, poi ballarci ad una festa clandestina, invitarlo ad entrare in casa, lasciarsi baciare. É già così assurdo e inverosimile, dovrei anche acconsentire ad uscire con lui?!
Comincio a sparecchiare, mentre mi sembra che la testa stia per esplodere; poco dopo arriva mia madre, che ancora mi sorride. Lascio la sala per salire in camera, ho bisogno di scrivere a Gaelle, ma ancora una voce mi segue dal corridoio.
"Accetta, obbedisci un po' alla mamma!"


R.E.D. ||Rhythm Extremely Dangerous||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora