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Suonano alla porta, e Claire comincia a piangere.
Questa volta giuro che se è Nick lo uccido, ci ho messo ore per fare addormentare quella peste.
"Josh, vai ad aprire per favore!"
"Non sei la mamma, vacci tu, sto giocando!"
"Josh, vai subito ad aprire quella porta o giuro che non ti faccio mangiare!"
"Ma non-
"JOSH!"
Dalla cucina lo sento sbuffare ed aprire la porta, in un attimo si zittisce e capisco che per fortuna non è entrato Nicholas.
"Ehi bel ragazzino, dove l'hai nascosta questa volta quel disastro?"
"Il disastro è qui!"
Esco dalla cucina asciugamani le mani e sorrido a Gaelle, mentre Claire ancora piange.
"Gae, io ti ammazzo, ero riuscita a farla dormire!"
Corro su per le scale, raggiungendo la camera dei miei genitori; la piccola peste non ha intenzione di smettere di piangere, neanche un secondo. Rassegnata la prendo in braccio e torno di sotto.
"Che trambusto tesoro!"
"È domenica, sai che la domenica va così, almeno finché i miei non tornano."
"Io so che la domenica è consuetudine andare a fare un giro in centro, veramente."
"Era consuetudine un anno fa, quando ancora di Claire esisteva una minuscola parte e io non dovevo badare a lei."
"Ma i tuoi rientrano nel pomeriggio, no?"
"Si, poco dopo pranzo."
"Allora vorrà dire che aspetterò qui."
"Ti sei appena auto invitata a rimanere a mangiare?"
"Certo."
"E la cosa non ti crea problemi?"
"No."
Gaelle rimane seria, fino a quando non inclino la testa guardandola male, allora scoppia a ridere.
"Dai scema, ti ho riportato il tuo cappotto, ieri sera sei sparita!"
"Poi ti racconterò."
"Vorrei anche vedere, sono qui specialmente per questo!"
Mentre parliamo sento provenire dalla cucina un forte odore di bruciato.
Dannazione!
Porgo Claire a Gaelle e corro nella stanza accanto. Tutto bruciato, andato, perduto!
"Non so quanto tu sia felice di rimanere qui, il nostro pranzo è appena andato a puttane!"
Sono agitata da ieri sera, la testa mi rimbomba e poco mi importa che mio fratello possa avermi sentito.
Gaelle appare all' entrata della stanza, e mentre si lascia mangiare un dito dalla piccola, mi guarda con aria saccente.
"Prepara dei toast. Elise dice che sei così brava a prepararne in facoltà!"
"Ma perché mai Elise ti racconta certe cose?!"
"Forse perché giovedì scorso hai cucinato tu e hai fatto concorrenza alla mensa? Forse perché tutti i ragazzi che Elise definisce da favola erano tutti attratti dai tuoi toast? Chissà poi se erano lì solo per i toast..."
"Gaelle, piantala!"
"Non ho il vaso, mi dispiace. E poi dici così solo perché hai passato la serata con mister braccia sexy, altrimenti sono sicura che ne saresti contenta. A proposito, il pseudo Tom Cruise era decisamente preoccupato quando non ti ha più trovato, devo avergli detto che avevi avuto un imprevisto o qualcosa del genere, non ne sono neanche troppo sicura."
"Devo dire che presti veramente molta attenzione a quello che fai! Senti, per cortesia, porta Claire di sopra e cerca di farla addormentare, vedo che te la cavi niente male!"

Gaelle scompare dalla mia vista facendo versetti a mia sorella e io cerco l'occorrente per preparare dei toast.
Quando torna giù sta sbadigliando e sembra di sicuro più addormentata lei di quanto credo che sia la piccola.
"JOSH! Vieni qui, è pronto!"
Ci raccogliamo tutti a tavola, e mentre Gaelle mastica, con la sua solita grazia mi tira un calcio da sotto il tavolo.
"Allora, con mister tatuaggi?"
"Zitta!"
Le indico con lo sguardo mio fratello; non credo sia il caso riferire quanto accaduto davanti alla piccola spia di Nick. Gaelle annuisce con la testa addentando un altro toast.
"Dimmi piccolo Josh, a che stavi giocando prima?"
"Stavo vincendo il campionato a F1, adesso devo tornarci!"
Finisce di masticare il suo toast e si alza.
"Erano buoni Blanche!"
Se ne va correndo in salotto, senza nemmeno lavarsi le mani.
"Ora che la piccola peste è andata, raccontami tutto!"
"L'ho baciato..."
"E te ne esci così?! Raccontami tutto, per filo e per segno."
Le racconto quello che è successo ieri sera, e che l'ho baciato perché provavo uno strano senso di attrazione e di sicuro, per non rivederlo mai più in vita mia, sarebbe andato bene lo stesso e questo mio gesto non avrebbe avuto ripercussioni sulla mia vita.
"Il punto sta tutto nel non far sapere nulla a Nick."
"Ti stai preoccupando per Nicholas, Blanche? Allora ammetti che è il tuo ragazzo!"
"Dannazione, Gaelle, aiutami a sistemare qui e vieni in camera mia, ti spiegherò tutto."
Lavo i piatti mentre Gae sistema tutto in fretta a furia, per poi salire in camera mia correndo su per le scale.
"Blanche, muoviti!"
"Arrivo, ma stai calma, dannazione!"
Salgo le scale lentamente, sentendo l'ansia aumentare piano piano: non ho mai parlato a nessuno di me e Nick. Entro in camera e chiudo la porta a chiave, afferro il cellulare e mando un messaggio a mia mamma 'sono in camera con Gae, Claire sta dormendo e Josh gioca alla play.' Mi lascio cadere all'indietro sul letto, mentre Gaelle si avvicina con la sedia.
"Parla, sono tutta orecchie."
"Non interrompermi, per me è già abbastanza difficile così."
"Promesso, inizia pure."
"Io e Nick ci conosciamo da anni, come immagino saprai. Al liceo ero follemente, e sottolineo follemente, innamorata di lui. Per anni mi aveva trattata come un'amica, e d'un tratto, in seconda, smise di parlarmi. Credo fosse successo qualcosa con il fratello, ma ancora oggi non ne so di più. Fatto sta che poi ebbe un periodo di assenza a scuola. Quando tornò era fidanzato con una ragazza che credo nessuno abbia mai visto: ci aveva detto che era più grande, e lo si poteva notare dai comportamenti che cominciava ad avere. Era sempre stato umile, ma questa nuova relazione gli aveva dato alla testa; non mancava minuto che non si vantasse di qualcosa, era cambiato. Così cambiato che piano piano smise di piacermi, ma rimanemmo comunque buoni amici. Poi mancò nuovamente a scuola, questa volta per molto più tempo; nessuno ebbe sue notizie per due mesi, e ancora per tutte le vacanze estive. L'anno dopo, quando tornammo a scuola eravamo entrambi persone diverse. Io mi ero finalmente sbarazzata del mio aspetto adolescenziale, o almeno è quello che spero tutt'oggi, lui era diventato definitivamente uno di quei ragazzi che sono belli e sanno di esserlo. Se la tirava da mattina a sera, cominciava a frequentare pub e discoteche; ogni ragazza a scuola stravedeva per lui. Accecato da questa sua nuova fama smise di rivolgermi la parola. Quando però le ragazze cominciarono a pretendere di più e ogni ragazzo ormai frequentava i suoi stessi luoghi, si ricordò della mia esistenza e mi guardò con occhi diversi. Da allora ci prova con me, senza successo. Almeno fino all'università. Ha cominciato ad essere molto più insistente, a venire sotto casa, e mia madre la conosci, lo ha sempre fatto entrare. Lui è convinto che ci stiamo frequentando, e io in un qualche modo sono legata a lui. È ovvio che mi piaccia, altrimenti non mi lascerei nemmeno avvicinare, ma lo trovo difficilmente sopportabile quando fa il possessivo e il geloso. Non sono di sua proprietà. Sinceramente non so nemmeno io cosa siamo."
Prendo fiato e sbuffo, sistemandomi meglio sul cuscino.
"E questo Matthieu?"
"Ti ho detto, l'ho baciato perché non avevo nulla da perdere. Non è un atteggiamento che sono solita tenere ma insomma, lo hai detto anche tu che era così bello! Aveva tenacia da vendere, mi ha colpito e avevo bevuto qualche sorso di troppo."
"Non te ne faccio una colpa Blanche, fossi stata io gli sarei saltata addosso subito. Intendevo solo farti notare che se Nicholas fosse qualcosa per te ti saresti sentita infastidita dalla presenza di quel ragazzo, non attratta."
"È un modo carino per dire che sono una brutta persona?"
"Quanto sei stupida! Mamma mia! Se tutti questi ragazzi ti conoscessero come ti conosco io sono sicura che fuggirebbero a gambe levate."
"Ti voglio bene Gaelle!"
"Anche io, ma cosa credi?"
"Per fortuna..."

R.E.D. ||Rhythm Extremely Dangerous||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora