laundry day

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“Dobbiamo?”
Delle mutande volarono dentro il cestone.
“Kook, è il nostro turno. Ora finisci di mettere i tuoi panni sporchi dentro il cesto ed andiamo.”
Jungkook sospirò rassegnato.
“Kookie se facciamo presto possiamo mangiare qualcosa fuori solo io e te; così stasera invece di cenare con gli altri possiamo coccolarci in camera tua.”
Il maknae alla proposta molto allettante dell’altro raccolse velocemente tutto ciò che comprendeva il “vestiti abbandonati” dalla camera.
Jimin e Jungkook uscirono dall’appartamento.
Certo, erano idol, ma questo non significa che almeno ogni tanto si prendessero cura di dove abitavano. E con ogni tanto si intende giorni e turni precisi; qualche anno fa c’erano delle punizioni in denaro, ma hanno smesso per non creare ingenti debiti. Ora perlopiù lo fanno per sopravvivenza.
Arrivati alla lavanderia non persero tempo. “Chim posso mettere i boxer di Tae con le mie maglie?”
Jimin tirò su la testa da una lavatrice, vedendo il più piccolo con in mano dell’intimo rosso e maglie bianche. “Jeon Jungkook! Sei impazzito?” si avvicinò e lo prese per le spalle: “Kookie, ci penso io a mettere i panni nella lavatrice, tu pensa al detersivo. Okay?” Jungkook annuì piano e il biondo gli lasciò un bacio sulla guancia. Non voleva essere troppo severo con lui.
Ce la fecero. Niente si rimpicciolì ne diventò rosa.
Mangiarono ramen al miso. Niente  che, ma li riempì e si sentirono pieni e stanchi. E felici.
Giunti a casa salutarono gli altri e filarono in camera del maknae.
Un bacio al buio della stanza ed un altro ed un altro. Si addormentarono uno tra le braccia dell’altro.
Fare il bucato è stancante anche per un idol, ma ha i sui benefici.

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Indovinate chi stava dimenticando di pubblicare e non ha ancora scritto niente per domani? (Si, io, io. Era una domanda retorica) (si, parlo da sola ogni tanto).
Se non mi sbaglio il fatto dei debiti è vero.
A domaniii (speriamo).

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