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J:«Se hai finito di fare lo stronzo posso anche andarmene»

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In quel momento Jongin era la più completa incoerenza: la sua voce era calma e non presentava il minimo tremore, così come tutto il suo corpo, ma dal sua viso e dai suoi occhi meravigliosi, trasparivano troppe emozioni da poterle riconoscere tutte. Tuttavia una cosa era certa: nessuna di quelle era positiva.
S:«Hey dai non fare così» disse cercando di raggiungerlo, ma ormai il ragazzo era già fuori dalla porta.
«C'è tanta gente interessante qui, possiamo trovare qualcuno anche se sei un frocetto, ci sarà pure qualcuno qui-»
J:«Sai che c'è? Vaffanculo. Divertiti con le tue troiette»
S:«Hey hey hey, io mi stavo solo preoccupando per te, dovresti ringraziarmi. Sai, non tutti si mettono a stare dietro ad un frocetto»
«E sai cosa ti dico? Sono stufo anch'io»
Disse infine guardandolo con disprezzo ed allontanandosi con qualche altra ragazza che si aggrappava alle sue braccia.

Jongin strinse i pugni arrabbiato e semplicemente tornò alla macchina cercando di reprimere quel dolore che iniziava a farsi sentire.
Appena chiuse la portiera rabbia, tristezza e delusione gli esplosero addosso e diede un forte strattone al volante. Quelle parole dette dal suo migliore amico, anche se ubriaco, facevano più male di qualsiasi altra cosa gli avessero mai detto. Non era infatti la prima volta che si sentiva dire queste cose: già da un po' di tempo molti avevano iniziato a pensare che fosse gay e nonostante lui l'avesse sempre negato gli insulti persistevano. Lui non ci aveva mai dato troppo peso, ma Sehun si ed in ogni occasione riusciva a far restare di sasso tutti rispondendo agli insulti con freddezza e tranquillità. Nonostante ciò, appena erano da soli tornava la persona dolce e protettiva di sempre e riusciva a far sorridere il ragazzo a modo suo.

Sehun non era il solito amico che pensa solo a divertirsi, il secchione o un ragazzo cupo e misterioso. Sehun era Sehun, un ragazzo che all'apparenza se ne frega ma se impari a conoscerlo scopri che sotto quel velo si nasconde una persona che si prende cura degli altri, che cerca in tutti i modi di farli sorridere e che è in continua ricerca di affetto ed attenzioni.
In quel caso era la sbornia a parlare, ma nonostante Jongin se lo ripeté più volte, continuava a fare male. Infondo sapeva benissimo il motivo...

Era tardi e la luna era coperta dalle nuvole; l'unica luce era quella di un lampione poco lontano, abbastanza luminoso da far vedere una figura nella macchina ma abbastanza lontano da nascondere la sua sofferenza.
Si portò una mano tra i capelli mori ed un'unica lacrima sfuggì al suo controllo. A denti stretti la asciugò velocemente e partì, allontanandosi il piu in fretta possibile da quella casa.

☆ That Night ☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora