Capitolo 14.

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14.

Il clima al ristorante è glaciale. Devo essermi persa qualcosa ieri sera, forse a qualcuno sarà venuto in mente di dare fuoco a qualche altro elettrodomestico, ma a occhio e croce sembra essere tutto al proprio posto. Saluto tutti i miei colleghi che a stento ricambiano come se avessero timore di aprire bocca. Ora che ci penso nessuno di loro, a parte Kim e Julian, hanno mai mostrato entusiasmo, ma Kim stasera non ci sarà e Julian deve ancora arrivare. Le premesse non sono per niente promettenti. Ripongo le mie cose nell'apposito armadietto prima di fare un salto in cucina e salutare il resto dello staff.

<<Buonasera chef>>, esordisco avvicinandomi a Harry che è già in postazione. Do una rapida occhiata ai fornelli e indietreggio immediatamente non appena noto una padella colma di gamberi. Bleah.

<<Non ti piacciono?>>, chiede rivolgendomi un'occhiata divertita.

<<Non particolarmente>>, decido di essere clemente, non voglio risultare maleducata agli occhi di questi crostacei ormai deceduti.

<<Ora so cosa farti mangiare dopo ogni servizio>>, fa lo spiritoso, guadagnandosi una linguaccia. Mi allontano quando percepisco da parte sua una certa fretta, non voglio essere di intralcio. Ritorno in sala, stranamente molti tavoli devono ancora essere apparecchiati e ne approfitto per dare una mano ai miei colleghi che sembrano essere già stanchi. Alcuni chiacchierano tra di loro a bassa voce come se ci fosse un gossip su cui spettegolare, e probabilmente è proprio così. Scorgo Rosie dall'altro lato della sala impegnata ad apparecchiare un tavolo da otto, sono quasi tentata dall'andare a chiedere informazioni al detective del ristorante quando Harry irrompe in sala avvisandoci che a breve apriremo. Ma qualcosa continua a non andare come dovrebbe. Il vociare diventa sempre più insistente, fin quando qualcuno non prende definitivamente la parola.

<<Chef, noi non ci stiamo! Manca più della metà del personale, così non possiamo lavorare!>>, si lamenta qualcuno di cui ignoro il nome, facendomi restare a bocca aperta. Effettivamente siamo davvero in pochi e vista la grande affluenza di clientela dubito che riusciremo a sostenere l'intera sala senza combinare casini. Vedo la maggior parte dei miei colleghi affiancare colui che ha avuto il coraggio di parlare, probabilmente era di questo che stavano discutendo poco fa.

<<Di questo passo finiremo di lavorare alle tre del mattino!>>, si intromette un'altra ragazza, e comincio a temere il peggio. Guardo Harry, è comprensibilmente accigliato. Al suo posto starei già urlando.

<<Ve lo valuterò come extra>>, propone, il suo tono è gelido. So che si sta trattenendo per non perdere il controllo. Qualcuno esita ma a quanto pare sembra che si siano messi già tutti d'accordo. Niente li farà cambiare idea. Il silenzio cala spaventosamente in sala, Harry è solo contro tutti, a parte me che continuo a non capire.

<<Okay, tornatevene tutti a casa>>, si arrende, la sua espressione è indecifrabile.

Ma cosa diavolo sta succedendo stasera?

Harry si volta per tornare in cucina sotto i ghigni soddisfatti di questi caproni, non posso più starmene zitta.

<<State facendo sul serio? Vi siete forse bevuti il cervello?>>, sbotto attirando l'attenzione di tutti. Perfino Harry si ferma, ma per qualche assurda ragione mi intima di lasciar perdere. Lo ignoro e torno a rivolgermi ai decerebrati che mi circondano.

<<Cos'è, vi spaventa lavorare più del solito? Avete il timore che le vostre forze vengano prosciugate dal servire qualche tavolo in più? Siete ridicoli! Lavoriamo nel ristorante più famoso della zona e avete persino il coraggio di lamentarvi! Volete andarvene? Fatelo, ma chiunque di voi uscirà da quella porta farà bene a restare fuori, perché qui non ci metterà più piede!>>, perdo la pazienza, lasciando tutti senza parole. Sono stanca di sopportare i capricci di figli di papà che non hanno né la necessità di lavorare né rispetto verso i sacrifici altrui. Se anche solo uno dei presenti si trovasse nei miei panni ringrazierebbe il cielo ogni giorno di avere questa opportunità e di certo non ho intenzione di rimanere a secco a causa loro. Tutti tacciono, non capisco perché Harry non abbia controbattuto al mio posto.

Ricomincio da qui. [Harry Styles]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora