1- Ritrovarsi.

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εὐφορία: euphoria, noun; a feeling or state of intense excitement and happiness.



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Se qualcuno avesse detto a Kim Taehyung che quella mattina sarebbe andata così male, lui ci avrebbe riso sù con il suo solito fare ottimistico. Il ragazzo non era sicuramente il tipo da piangersi addosso, ma dall'esatto momento in cui si era alzato, era andato tutto storto.       

"Le iscrizioni sono chiuse signor Kim, non può partecipare al corso. Le consiglio di andare a parlare con il professore per-"

"Ho già parlato con il professore! Senta, devo seguire questo corso, mi servono crediti per la borsa di studio, non posso rinunciare,"

La sveglia che aveva appena comprato? Rotta. Il gel per i capelli? Finito. Il suo paio di pantaloni preferito? Aveva un'enorme macchia indefinita nella parte posteriore - Taehyung non sapeva nemmeno come se l'era procurata - in più la sera prima aveva avuto la brillante idea di lavare la maggior parte dei suoi vestiti e di stenderli all'aperto, ma purtroppo il meteo non era stato clemente.

Perciò eccolo lì, appoggiato al bancone della segreteria, con i capelli arruffati e i pantaloni sporchi, cercando di trovare un po' di empatia negli occhi della giovane donna seduta al di là del vetro che gli stava di fronte.

"Ascolti, torni domani con l'autorizzazione firmata dal suo professore coordinatore, vedrò di metterla eccezionalmente tra i nomi dei partecipanti, ma solo se mi porta l'autorizzazione. Ora vada, la prego, sta bloccando la fila" nella sua voce era facile notare un filo di esasperazione.

"Grazie, grazie infinite! Tornerò domani!" disse mostrando il primo vero sorriso di quella strana giornata. Forse l'ondata di energia negativa che sembrava averlo sommerso era finalmente finita.

D'altronde, da quando si era iscritto all'accademia di Belle Arti, si era abituato a questo genere di situazioni; era stato costretto a farlo, dato che eventi come questo potevano avvenire in ogni istante.

Ricordava ancora i primi giorni da matricola, dove lo stress lo aveva quasi trasformato in una macchina capace solo di immagazzinare ansia. Giorni in cui era diventato irriconoscibile persino agli occhi del suo migliore amico, Park Jimin, che continuava a ripetergli quanto lo spaventasse vederlo così.

Fortunatamente Taehyung aveva imparato molto da quell'esperienza e si era detto che non avrebbe più lasciato prendere il sopravvento al panico o allo stress.
Tutto si può risolvere, è solo una questione di tempo e pazienza, aveva deciso tra sé e sé.

Quindi, con un sorriso rilassato sul volto, nonostante l'apparenza non fosse delle migliori, decise di fermarsi a prendere qualcosa al bar della facoltà prima di tornare nella sua stanza.

Adorava quel posto, soprattutto in quel periodo dell'anno, quando poteva sedersi ad uno dei tavoli di legno esterni, che si trovavano giusto sotto degli alberi di ciliegio in fiore, godendosi l'effetto soffuso della luce e sorseggiando una buona tazza di caffè.

Il locale era riservato agli studenti dell'Accademia, cosa che evitava il sovraffollamento tipico del bar centrale del campus.
Taehyung trovava particolarmente rilassante osservare le persone attorno a lui lavorare ai loro progetti e doveva ammettere che a volte ricavava una particolare ispirazione dai dettagli delle vite altrui. Scortese? Forse, ma non gli importava.

Perciò si mise seduto ad uno dei tavoli laterali dopo aver ritirato la sua tazza di caffè, guardandosi attorno.

Lontano solo pochi metri, un ragazzo completamente immerso nel disegno di quello che sembrava essere uno schizzo a matita, stava lavorando a sguardo basso.
Taehyung lo analizzò per qualche secondo, notando i suoi occhi alzarsi di tanto in tanto per osservare di fronte a sé.

Seguì il suo sguardo per vedere dove fosse diretto e vide una minuta ragazza a qualche tavolo di distanza, intenta a sentire della musica rivolgendo l'attenzione sul libro che aveva in mano.

Si lasciò scappare un piccolo sorriso, che cosa romantica.

Ora che ci pensava, l'ultima volta che Taehyung aveva avuto una musa ispiratrice era stata.. quando era stata?

Il ragazzo quasi non si ricordava il nome della persona risalente alla sua ultima relazione; forse Jen? O era Jun? Ah, che importanza aveva?
Per quanto riguardava le 'scappatelle' aveva smesso di averle già da mesi, nonostante i suggerimenti insistenti di Jimin. Diciamo che l'ultima esperienza che aveva avuto non si era rivelata proprio delle migliori, quindi ci aveva dato un taglio.

Scosse la testa scrollandosi di dosso quel pensiero, decidendo di tornare ad osservare l'ambiente attorno a lui. Anche se non c'era molta altra scelta.

Decise di lasciare in pace il disegnatore e la sua musa, quindi rimaneva solo.. un ragazzo, anch'esso a qualche metro di distanza, seduto svogliatamente con il cappuccio alzato.
Il giovane stava semplicemente scorrendo sullo schermo del suo telefono, appoggiando la testa sul suo braccio libero.

"Mi scusi? Signore? Potrebbe per favore mostrarmi la sua carta dello studente?" il flusso di pensieri di Taehyung venne improvvisamente interrotto dalla voce di una delle cameriere che si stava rivolgendo proprio al soggetto che aveva attirato la sua attenzione.

Il giovane si tirò su osservando la ragazza al suo fianco, poi si tolse il cappuccio rivolgendo il busto verso di lei.

I suoi capelli erano neri, leggermente lucidi sotto la luce del sole e Taehyung riuscì a scorgere quello che doveva essere un piercing sull'orecchio sinistro.

"Ah, la tessera giusto.. devo averla messa nello zaino, se aspetta un secondo," Il moro iniziò a muovere freneticamente la mano all'interno della sua borsa ai piedi del tavolo, ma si fermò dopo pochi instanti tornando a guardare la ragazza, visibilmente imbarazzata dalla situazione.

"Vede, la realtà è che devo incontrare una persona e mi ha detto che sarà qui tra poco, non potrebbe fare un'eccezione finché non arriva?" la sua voce era disgustosamente dolce e angelica, in un certo senso familiare.

"Oh, mi dispiace ma credo di non poterlo fare," sentenziò la giovane con fare rattristato "se iniziassimo a fare questo tipo di eccezioni ogni volta, non riusciremmo più a garantire il servizio agli studenti dell'Accademia.. devo chiederle di andarsene, mi spiace".

E con questo, dopo alcuni secondi di silenzio, il ragazzo si alzò, rivelando una figura slanciata. Prese lo zaino da terra e, prima di andarsene si girò nella direzione di Taehyung.

Oh.

I loro occhi rimasero incollati per alcuni istanti, prima con un velo di incredulità, poi di disprezzo. Avrebbe riconosciuto quello sguardo tra mille, quel naso leggermente arcuato e quei lineamenti quasi scolpiti.. Jeon Jeongguk.

Portò istintivamente le mani fra i capelli arruffati, cercando di sistemarli; Taehyung non vedeva il giovane da mesi - il che era stato sicuramente la cosa migliore, visto il suo astio nei confronti del più piccolo - e di certo non voleva essere ricordato con l'immagine del ragazzo trasandato che non si prende cura di sè.

Taehyung sentì i muscoli diventare rigidi e improvvisamente il sangue affluire al viso, ora bollente. Jeongguk d'altro canto sembrava minimamente turbato dall'incontro, fece un lieve sorriso provocatorio e si voltò per andarsene.

In quel momento, lo realizzò, la sua giornata era rovinata.

Euphoria||TaekookWhere stories live. Discover now