- da correggere -
Le mani di Taehyung erano ruvide mentre lavorava l'argilla, ormai morbida sotto il suo tocco.
Passò la maggior parte del tempo con lo sguardo basso; si rifiutò di guardare Jeongguk in quelle condizioni, ogni volta che i suoi occhi incontravano il colore leggermente dorato della pelle sudata del ragazzo, le sue mani iniziavano a tremare, rendendogli impossibile concentrarsi; in più non voleva dargli ulteriori soddisfazioni, o almeno stava cercando di farlo.
Iniziò a realizzare la sua scultura trasportato dalla voce dei ricordi della sera passata in compagnia del più piccolo, che, anche se si trattava di una ferita ancora aperta, in quel momento gli risultò particolarmente utile.
"Per la fine del corso il prodotto deve essere finito. Quello tra voi che reputerò sia stato il migliore, avrà il privilegio di vedere il suo lavoro esposto all'entrata dell'accademia per il resto del semestre, quindi datevi da fare, intesi?"
Taehyung ambiva a quel posto già da ancor prima di entrare all'università. Ogni giorno camminava per il lungo corridoio d'ingresso notando tutti i lavori degli alunni scelti dai vari corsi dell'Accademia. Spesso, anche critici d'arte noti all'istituto percorrevano quel tragitto in cerca di qualche giovane talento nascosto. Non poteva perdere quell'occasione.
Il suono della campanella gli fece staccare le mani dal blocco imponente di fronte ai suoi occhi, il giovane notò con soddisfazione che stava iniziando a prendere finalmente forma. Aveva optato per un altorilievo, con il busto di Jeongguk stagliato su un fondo liscio.
"Aspettate! Ricordatevi di finire i bozzetti anatomici per la prossima volta," Namjoon si sporse dalla cattedra per rivolgersi a quei pochi ragazzi già pronti con il piede fuori dalla porta. Lo sguardo scocciato dei colleghi di Taehyung fece sbuffare il professore.
"Ah è inutile, andate pure" si arrese, infine. Jeongguk si fece scappare un piccolo sorriso sbruffone, mentre tentava di rimuovere le applicazioni color oro che gli ricoprivano la pelle nuda. Taehyung era rimasto al proprio posto, non nascondendo degli sguardi di curiosità verso il ragazzo. Si alzò per mettere lentamente ogni cosa a suo posto, lo avrebbe ammesso, con un po' troppa calma rispetto alla norma.
"Mi puoi dare una mano?" chiese il giovane indicando i sottili veli dorati attaccati alla parte bassa della sua schiena "Non ci arrivo".
Taehyung si alzò subito in piedi, come di riflesso, avvicinandosi al minore con le mani tremanti.
Il rossore del suo viso era chiaramente avvertibile dal calore improvviso che stavano provando le sue guance; nonostante tutto, iniziò a sfiorare la pelle di Jeongguk per rimuovere i fogli sottili, che quasi si confondevano con il colore caldo della sua pelle lucida, lievemente sudata.
Lo sguardo divertito di Jeongguk gli fece cambiare immediatamente espressione "Ecco fatto, mh" disse, tirando velocemente via l'ultimo pezzo.
Namjoon stava osservando la scena con sguardo confuso, non riusciva a capire se ci fosse della tensione tra i due e se fosse dovuta al fatto di non conoscersi oppure a qualcosa di più, qualcosa che non gli era stato detto.
Ad ogni modo decise di prendere in mano la situazione, invitando Taehyung per un caffè, per 'discutere dei bozzetti', così aveva detto. La realtà era solo che moriva dalla voglia di passare del tempo con il ragazzo, ovviamente in amicizia, purtroppo o per fortuna.
"Sì, un po' di caffè non mi farebbe male" esordì. E no, non era stato Taehyung a parlare. Jeongguk dall'altro lato della stanza aveva accettato l'invito pur non essendo stato minimamente interpellato.
"Oh.. t-tu, vuoi venire? Certo va bene, andiamo tutti insieme, non c'è problema."
Si che c'è. Sospirò; Taehyung era destinato a finire la sua tormentata giornata nel peggiore dei modi: passando del tempo con Jeon Jeongguk; avrebbe dovuto parlarci e fare il gentile, per lo più gli toccava convivere ancora qualche ora con la costante paura che il più piccolo potesse lasciarsi scappare qualche parola con Namjoon sulla loro esperienza passata.
"Bene! Dove andiamo?" Jeongguk si infilò la giacca di pelle con fin troppo entusiasmo. Perché era così euforico?
"Di solito mi fermo sempre al bar dell'accademia, fanno dell'ottimo caffè."
"Hyung-ie, mi hanno cacciato da lì oggi mentre ti aspettavo, non posso tornarci,"
Quindi stava aspettando Namjoon. Taehyung si sentì improvvisamente più rilassato alla notizia, pur non avendo alcun motivo valido, ora che ci pensava attentamente.
"Oh, non è un problema, a volte ci vado con il mio migliore amico, non studia qui eppure lo lasciano entrare. Basta essere accompagnati."
Jeongguk si era posizionato al fianco di Namjoon, quasi raggiungeva la sua altezza. Erano entrambi dei ragazzi estremamente attraenti, ognuno dei due aveva un fascino diverso e particolare, a modo suo. Taehyung si sentì leggermente in soggezione al pensiero di doversi mostrare in pubblico al loro fianco.
"Preferirei comunque evitare quel posto. Il tuo dormitorio non è qui vicino?" Si rivolse con tono del tutto naturale verso il maggiore, che invece si era completamente irrigidito con sguardo scioccato; qualcuno avrebbe potuto pensare che si trattasse di un manichino, se non fosse stato per l'appena percettibile tremolio agitato delle sue mani.
"S-si il mio dormitorio è a pochi minuti a piedi ma.."
"Sei impazzito Jeongguk?! Un professore nella stanza di uno studente.. chissà che andrebbero a pensare," Namjoon li interruppe.
"Lezioni private?" il finto sguardo ingenuo sul volto del più piccolo fece rabbrividire Taehyung, che si era ritrovato con la gola secca per l'ennesima volta quella giornata.
"Sei assurdo.. andremo al bar dell'accademia e se non ti faranno entrare, rimarrai fuori, Jeongguk."
Per come stava andando la giornata, i muscoli di Taehyung faticarono a rilassarsi, pronti ad un'altra eventuale richiesta scomoda da parte di uno dei due suoi accompagnatori.
"Tornerò un po' più tardi.. no, non so di chi tu stia parlando. No non- Jimin, sto andando a prendere un caffè con il professore!" Taehyung portò la mano tra i capelli, con voce disperata. "Smettila! Ci sentiamo dopo, ora chiudo" Namjoon lo stava guardando con fare curioso.
"Scusatemi, il migliore amico.."
"Oh tranquillo, sembra molto simpatico" lo rassicurò Namjoon. Stava camminando tranquillamente con le mani nelle tasche, mostrando di tanto in tanto qualche piccolo sorriso agli sguardi tesi di Taehyung, al suo fianco.
"Si chiama Jimin vero? Park Jimin?" il moro annuì.
A queste parole, Jeongguk si fermò improvvisamente, aspettando gli altri due, stava infatti camminando a qualche passo di distanza, con fare distaccato.
"Park Jimin? Cavolo, avrei bisogno dei suoi appunti, ho sentito dire che sono i migliori per passare gli esami senza troppa fatica" continuò, mettendosi al suo fianco "me li potresti procurare? Sono impossibili da trovare..""E io che ci guadagno?" Lo aveva detto davvero? O stava forse sognando?
Nel frattempo che Taehyung rimuginava sulle sue parole con fare imbarazzato, gli occhi di Jeongguk sembravano brillare mentre accettava senza esitazione il nuovo guanto di sfida.
"Che proponi, Taehyung-ssi?"
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Euphoria||Taekook
أدب الهواة"E se riscrivessimo le stelle, Jeongguk?" kth;jjk|college!au; smut; hate-to-love