Chapter 2

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POV'S MAMMA
È stata proprio una giornata stancante oggi al lavoro.Come se non bastasse,sono piena di scartoffie da compilare anche stasera.A volte mi domando cosa mi frullasse per la testa quando decisi di conseguire una laurea in contabilità.Questo impiego non fa per me,lo so,sono paziente e con i numeri me la cavo discretamente,ma così ho sempre meno tempo da passare con la mia famiglia.
E di questo se ne è accorta anche Caitlyn.Ultimamente la sento distante,non parliamo (come abbiamo sempre fatto) di Ragazzi,di moda,di cucina...
Può darsi che ormai ne abbia anche perso interesse ormai.
Non voglio impormi però,non voglio essere una mamma oppressiva.Non organizzerò alcun "pomeriggio mamma-figlia" al centro commerciale,sono stata giovane prima di lei e so che la metterei in imbarazzo,qualora dovesse incontrare lì per caso una sua  conoscente.
Il fatto è che nel poco tempo in cui siamo insieme non mi parla mai.
Ad esempio stasera a cena,potevamo scambiarci quattro chiacchiere.
La vedevo leggermente turbata,credevo fosse per la lettera ma inizialmente non l'ho forzata.
Poi mi sono decisa a chiederglielo.
Io credo a cio che dice e non mi passa nemmeno per la testa  il fatto di leggerla di nascosto.Se dice che è di Cindy,è di Cindy.
Lei è una ragazza a modo,educata e un po' all'antica per certi versi,quindi è ammissibilissimo che possa aver deciso di spedire una lettera alla sua migliore amica.

C'è un gran silenzio,ora che Caitlyn è andata a letto.
Odio il silenzio.Mi ricorda che sono rimasta sola.Piu ci penso e più mi viene da piangere.
Mi dispiace non avere più dialogo con la mia ragazza,in fondo,insieme a mio marito,è l'unica che mi è rimasta,dopo quell' incendio del 1986
Ho perso tutti.Zio,zia,mamma,papà,nonni.
Penso sia stato Dio a provvedere a farmi ammalare quel giorno.È stato Dio a farmi restare a casa mentre la mia famiglia festeggiava il compleanno della zia.
Mai mi sarei immaginata che non avrei più rivisto nessuno varcare quella porta.
L'ultimo ricordo che ho dei miei genitori è un ricordo felice:erano allegri,sorridenti ed eleganti.
La mamma indossava un vestito lungo con pizzi bianchi,una collana di perle(che tanto adorava) e delle scarpe nere con un tacco basso regalatele da mio padre.Aveva i capelli raccolti in uno chignon e le gote arrossate dalla cipria.
Il papà portava uno smoking nero con una cravatta rossa con dei ricami azzurrini e scarpe eleganti.
I capelli erano tenuti in ordine dal Gel e sulle sue guance ho sentito il delizioso profumo del suo dopobarba.
Mi mancano,ma dopotutto loro sono la mia forza.

Guardò distrattamente verso la parete quando notò l'orario sull'orologio a muro:le 21.47

M:"Cavoli,mi devo sbrigare prima che arrivi Fred!"

Si mise a lavare i piatti velocemente,mise la cena per il marito in tavola dopo aver raddrizzato un po' la tovaglia e preparò il porridge per la mattina seguente.

Sento la chiave girare nella serratura:
È arrivato Fred.
Lo saluto con un bacio sulla guancia e gli indico il pasto pronto in tavola.
F:《Dove è Caitlyn?》
Io:《È andata a letto presto,oggi ha studiato particolarmente,domani ha il test di grammatica giapponese》
Lo avviso che andrò nel mio "studio" per concludere il lavoro e mi augura la buonanotte,consapevole che quando finirò lui sarà già a dormire.


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