Prologo

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"Sirius, ti sei per caso impazzito? Non può stare con me... Ci sarà la luna piena, e..." l'uomo sembrava frastornato. Agli occhi della bambina era solo il suo zio preferito, che la adorava, "Remus, ti prego... Bellatrix ha distrutto la mia vita, e qualcuno ha tradito James e Lily, lei deve stare al sicuro, e attualmente so che solo con te è realmente protetta" la bambina guardò l'altro uomo riccioluto, era innamorata totalmente di suo padre, erano talmente uguali che era inconfondibile il loro legame.

"Charlie, ascoltami bene ok? Io sto andando via, non so quando ci rivedremo, ma ti giuro che ci rivedremo, vivrò ogni giorno per rivederti, non è un addio piccola... N... Non piangere ti prego" sussurrò asciugando le lacrime della bambina che si chiedeva perché il suo papà le stesse dicendo addio. "Io ti amo più della mia vita Charlotte, quando ti mancherò stringi forte questo, e non lasciarlo andare... Io tornerò, e vivremo insieme, te lo giuro. Non odiarmi. Ti prego" strinse forte la bimba. E da quel momento Sirius si sentì vuoto. Come se avesse perso il suo bene più importante, di nuovo. "Lunastorta, pensaci tu" borbottò uscendo dalla casa, senza girarsi, sapendo che se l'avesse fatto sarebbe tornato indietro a prendere Charlie, sua figlia. Il suo essere impulsivo. Era sempre stato un atteggiamento autodistruttivo. Eppure continuava a farlo. E si odiava per questo. Al momento del suo arresto pensò solamente a Charlie. Ai suoi occhi ghiaccio e pensò di non farcela. Non poteva abbandonarla. Quello stramaledettissimo Verme. Pensò. Rise. Rise forte. Il dolore prima della perdita di Nicole, il suo grande amore. La morte di James e Lily e l'abbandono di Charlotte. Era troppo.

Alcuni anni dopo...
"Ivy smettila, ci sto provando" urlò Charlie, era identica a suo padre, i ricci scuri ricadevano sulla schiena e gli occhi ghiaccio scrutavano la sua cuginetta più piccola di due anni. "Non sto facendo niente" rispose la bambina dai lunghi capelli castani chiari. "Mi stai rimproverando da tanto tempo ormai" rispose Charlie risoluta, "Charlie non ho parlato" rispose Ivy, "come fai a dire due cose contemporaneamente, Remus" Charlie prese a correre come in preda a un attacco isterico. "Remus" urlò di nuovo sotto lo sguardo attonito di Ivy. La stava guardando come se fosse matta. Remus la prese delicatamente per le spalle, "Charlotte, calmati, cosa è successo?" chiese con delicatezza, "Ivy, parla di me ma lo nega, e poi..." Remus la bloccó, "Charlie..." il suo sguardo era preoccupato, "Remus, cos'è l'occlumanzia? Perché mi serve cosa mi sta succedendo?..." Chiese la bambina impaurita, "Charlie, siediti, sì Ivy, avvicinati" invitò l'impaurita Ivy a unirsi a loro due e si misero seduti nel piccolo giardino di campagna. "Hai una predisposizione nella legilimanzia, ciò vale a dire che riesci a sentire i pensieri di chi ti è attorno..." Remus parlò pacato nascondendo il senso di irrequietezza. Lei era troppo piccola per poter capire come usare tutto questo, ma era arrivato il momento di parlarle di Hogwarts, e doveva parlare con Silente.

Qualche giorno dopo Silente sotto invito di Remus tramite una lettera lo incontrò nel suo giardino, la casa all'apparenza diroccata era uno sfondo per la passeggiata, Charlie se ne stava affianco di Remus silenziosa ascoltando la conversazione dei grandi. "Lei non può dire di essere figlia di Sirius... non sarebbe accettata una figlia di un mangiamorte finito ad Azkaban" Silente la indicò dolcemente, la bambina arretró impaurita, "no, Charlie, bada bene, io ti proteggo, non devi sentire il peso delle azioni di qualcun altro..." l'uomo con la lunga barba argentata le sorrise, lei annuì, "Signore" prese coraggio, "non posso bloccare questa cosa? Io non..." la bambina lo guardò con finta spavalderia, "certo, puoi scegliere se usarlo o no, più avanti, quando saprai maneggiare la magia che risiede in te" rispose sorridendo, "Fred e George inizieranno quest'anno, a settembre e mi sembra proprio che anche tu debba iniziare" proseguì l'uomo, "dove?" chiese Charlie giocherellando con il ciondolo legato al collo, non ricordava bene il perché, ma le era molto caro, e lo stringeva forte ogni volta che aveva bisogno di più sicurezza. "Ad Hogwarts naturalmente, la scuola di magia e stregoneria... Remus ti spiegherà tutto. Ti è arrivata la lettera?" chiese guardando la bambina negli occhi, la bambina scosse la testa, "ti arriverà presto" annuì l'uomo che poi si immerse in un discorso fin troppo tetro per richiamare l'attenzione di Charlie, che si voltò a guardare le piante attorno a lei, adorava la magia, ma andare ad Hogwarts significava abbandonare Ivy e Remus? Ci sarebbero stati Fred e George Weasley i suoi due migliori amici... Ma non era la stessa cosa.
L'Hogwarts Express Charlie non lo immaginava neanche lontanamente così bello, sembrava come se fosse una grande festa, e con i suoi amici Fred e George sentiva che sarebbe stata così anche la permanenza ad Hogwarts.

Fred e George erano stati smistati in Grifondoro, mentre Charlie... "un'altra Black... Serpeverde è la tua casa..." Charlie strinse forte i pugni, "tuttavia, sei leale come una Tassorosso e arguta come un Corvonero... Ma ad ogni modo..., ce l'ho... Grifondoro" il cappello le venne tolto dalla testa lasciandola al rumore del battito delle mani della tavolata Grifondoro, le cadde lo sguardo tra i compagni di casata incrociando lo sguardo di un ragazzo un po' più grande di lei, sorrideva e applaudiva... Fred e George le fecero spazio fra di loro facendola sedere al lungo tavolo... era così bello essere lì che voleva solo che Ivy la raggiungesse per poterle raccontare tutto... Sarebbe stata smistata anche lei in Grifondoro e sarebbe andato tutto bene.

Il pensatoio. {Harry Potter}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora