Vacanze

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Ivy's pov

"Ragazzi" entrai nel vagone dei miei amici sedendomi insieme a loro. Lee e Angelina erano immersi in una discussione sul quidditch. Fred e George sembrava stessero elaborando un magnifico piano. Charlie e Logan non capii bene cosa stessero facendo. Avevano un libricino fra le mani e ridevano a crepapelle. Erano una bella coppia. Peccato che fossero due idioti. Mi soffermai a guardarli. Lui aveva la chioma nera arruffata. Grandi occhi blu oceano e un sorriso bianco splendente incorniciato da labbra carnose. Non aveva un gran fisico, neanche era molto alto, però raccoglieva molti consensi dal corpo studentesco femminile. Forse anche un po' per il modo di vestirsi. Charlie si girò verso di me facendomi l'occhiolino. "Jackson" lo chiamò un ragazzo Corvonero. Lui si alzò uscendo dal vagone. "Allora? Ti dispiace che sia finito quest'anno?" Chiese Charlie sedendosi accanto a me. "Un po'. È stato davvero bello" ammisi stingendomi nelle spalle. L'aria spavalda di Charlie mi fece intuire che anche a lei dispiaceva. Ormai avevo imparato a capirla. Avrei rivisto mio padre, mia madre... La mia famiglia. Ecco forse perché lei odiava tornare a casa, perché non aveva la mamma o il papà ad aspettarla. Aveva solo Remus, e non per dire qualcosa; però Remus non era il tipo di uomo a cui affiderei mia figlia. E lei sembrava distrutta dall'idea di non avere i suoi genitori ad aspettarla. Ha sempre detto che non era un problema, che Remus era stato un buon compromesso. Tutti noi, almeno noi in quel vagone, sapevamo che non era così. Lei aveva bisogno dei suoi genitori. Era concentrata sul suo futuro, e sembrava avere le idee belle chiare su cosa volesse. Delle volte sembrava essere una guerriera, altre volte sembrava una bambina piena di paure e incertezze. Logan entrò nel vagone accarezzandole il mento. Lei sorrise. Avrei voluto avere il suo dono. Ascoltare i loro pensieri. Per capire se si fossero resi conto di piacersi. "Non vedo l'ora di tornare a casa, mia madre mi prepara sempre la torta di cioccolato e..." Tutti gli sguardi furono rivolti su Angelina. "Effettivamente non è buonissima" guardò fuori dal finestrino in imbarazzo. "Ivy, come ti trovi in Corvonero? Credi che giocherai a Quidditch?" Logan si rivolse a me. "No, non lo so, cioè proprio in squadra non vorrei entrarci..." risposi incrociando le braccia. "Ci stai a provare quest'estate? Mi serve un cercatore e tu sei perfetta" mi tese la mano. Notai lo sguardo di Charlie diventare se possibile, ancora più glaciale. "Non saprei... però proviamo" gli strinsi la mano. Sapevo che facendola ingelosire avrei mosso qualcosa dentro di lei. "Sai che tutti in Sala Comune parlano di Ivy? Sembra si sia distinta anche con Piton strappandogli dei bei voti" rise lasciandomi la mano, rivolgendosi verso Charlie. Lei fece un sorriso che sembrò più una smorfia. Solo in quel momento mi resi conto di quanto in realtà fosse andato tutto come speravo. Tutto l'anno mi ritrovai a spiegare di essere la nipote del ministro. E questo mi pesava facendomi perdere ogni cosa. Certo ero soddisfatta, però solo in quel momento capii realmente di essere andata oltre ogni aspettativa. Finalmente il mio amore per lo studio e per scoprire sempre nuove cose era risultato più che soddisfacente. "Charlie, che hai?" George notò Charlie. Aveva le braccia conserte e si stringeva nelle spalle. La guardai. Non poteva essere gelosa di me. "Ho fame" borbottò. Quando doveva nascondere qualcosa che non andava si inventava qualche bisogno primario da soddisfare. Logan le porse un pacchetto di cioccorane. "Grazie" lei sorrise. "Se non ci fosse stato Potter avresti dovuto entrare tu nella squadra. Solo che ti piace quel Baston..." Logan le puntò l'indice sulla guancia. "Ti pare che io entro nella squadra di Quidditch? Ma fai il serio" rispose lei addentando la rana. "Sono serio. Se non ti fosse piaciuto Baston eri nella squadra. Diventi tutta rossa già solo quando ti saluta nei corridoi" la prese in giro. Lei gli rivolse uno sguardo d'odio. "Dai, lo sanno anche le pietre che sei cotta di lui" rise stringendola a sé. Sì, perché tu no, di lei. Vero? Pensai. Charlie sbottò a ridere rimanendo abbracciata a lui. "Scusa stai ascoltando i miei pensieri?" chiesi fingendomi arrabbiata. "No. Credimi. Non l'ho fatto con l'intenzione. Solo che dopo un po' non riesco a trattenerlo" rispose lei. Logan la lasciò andare. "Che lavoro fanno i tuoi genitori?" chiesi a Logan curiosa. "Mia madre è una babbana, lavora con il ministro babbano. Mentre mio padre lavora per tuo nonno. Auror" spiegò. "Figo, Auror? E com'è? Che ti racconta?" scattai in avanti nella sua direzione. "Beh, per cominciare dice che c'è un allarme fondato sul ritorno di Vold..." Angelina sussultò alle parole di Logan. "Se non proprio di LUI stesso, stanno tornando i suoi seguaci. E Potter è diciamo il richiamo. Farlo tornare tra noi non è stata una buona idea. Li spronerà a cercarlo di nuovo. Perché ora sanno precisamente dov'è Potter da Settembre a Luglio. Mio padre dice che non è nulla di buono. Anzi." Logan ci guardò. "In circolazione è pieno di maghi non completamente in regola. Il primo è il tuo amichetto Malfoy. Mio padre ha fatto numerose indagini sulla loro famiglia. Hanno sempre avuto soffiate prima di offrire agli Auror prove certe. E poi..." "Tuo padre ha carcerato il mio" lo interruppe Charlie, concludendo il suo decanto al padre. Charlie sorrise. "Malfoy? E perché?" chiesi curiosa. "Perché è un mangiamorte. Ivy" Charlie posò una mano sulla spalla di Logan poggiando il ginocchio sulla seduta del treno. "Sembra essere" la corresse Logan. "Lo è" Ripeterono in coro anche Fred e George. "Fin quando non ci sono prove non è così" rispose Logan. "Cos'è lo proteggi?" chiese Charlie, "assolutamente" rispose lui alzando le mani. "Qualcosa dal carrello cari?" chiese la signora del carrello, "Sì, un po' di tutto" ordinai alzandomi. Pagai tornando a sedermi con una enorme busta fra le mani. "Prendete" dissi aprendo tutto e buttandolo sul sedile.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 21, 2018 ⏰

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Il pensatoio. {Harry Potter}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora