66. My person

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È davvero strano come una persona possa farti stare bene.
Ma non una persona qualunque, non la prima che ti passa davanti.
Parlo di colui che ti rimarrà accanto nonostante il tuo carattere difficile, nonostante i tuoi problemi, che automaticamente diventano anche i suoi, nonostante le litigate, nonostante l'orgoglio che ti porta a non parlarci per qualche giorno.
Ma sapete quando riconosci una persona che davvero ci tiene a te?
Quando ti mette al primo posto, quando si preoccupa per te, quando ti lascia l'ultimo pezzo di pizza, nonostante sia la sua preferita. Quando con un semplice sguardo riesce a capire se sei triste, felice, arrabbiato o annoiato. Quando mette da parte l'orgoglio e viene lui per primo a chiederti scusa, dicendo di aver sbagliato, quando molto probabilmente non è così, ma farebbe di tutto pur di non litigare con te.
Riesci a capire che sei davvero speciale per una persona, quando quest'ultima è pronta ad ascoltare i tuoi problemi in qualsiasi ora della giornata e che con un semplice abbraccio o una dolce carezza riesce a scacciare via ogni tuo pensiero negativo.
Molta gente pensa che una persona del genere al mondo non esista, ma io non faccio parte di quel gruppo.
Io una persona così speciale l'ho trovata e sono sicuro che su sette miliardi di persone, anche quel gruppo di persone che pensano non esista, riusciranno a trovarla. Potrebbe essere il loro vicino di casa, il ragazzo che incontrano ogni mattina sull'autobus, la ragazza che lavora al bar vicino casa loro,quel tipo che vedono sempre in palestra, oppure un loro compagno di classe con il quale non hanno un bel rapporto. Potrebbe essere chiunque, come potrebbe essere la persona più scontata del mondo.
Anche se nessuno è scontato.
Per esempio, la persona per la quale io vivo ogni giorno andava nella mia stessa scuola, frequentavamo quasi ogni lezione insieme, mangiavamo nella stessa mensa e molte volte ci siamo ritrovati vicini di banco. Con questo ragazzo non ho mai avuto il coraggio di parlare perché lui era troppo per me.
Troppo bello.
Troppo intelligente.
Troppo bravo.
Troppo buono.
Troppo desiderato.
Troppo simpatico.
Troppo troppo troppo.
In confronto a lui mi sentivo come una microscopica formica che si ritrova davanti ad un grattacielo.
Mi sentivo come se non sarei mai riuscito a raggiungere la punta di quell'edificio.
Ma mi piaceva davvero tanto.
Così, un giorno, mi ritrovai a scrivere una delle mie citazioni preferite, con un pennarello indelebile sul bagno della scuola.
"Cosa mai potrebbe succedere?" pensai.
Ma ancora non sapevo che grazie a quella frase, avrei incontrato un ragazzo, quel ragazzo, che era troppo per me, ma che in realtà lui non si sentiva abbastanza per niente e nessuno.
Non era abbastanza per suo padre.
Non era abbastanza per i suoi amici.
Non era abbastanza per sua sorella.
Non era abbastanza per la società.
Così decise di cambiare persona.
Cambió il suo modo di essere, smise di suonare la chitarra, che per suo padre era una perdita di tempo. Smise di leggere i libri, visto che sua sorella gli diceva sempre che nella vita leggere non sarebbe servito a nulla. Smise di mangiare schifezze e si mise a dieta, visto che i suoi compagni delle medie lo prendevano in giro per i suoi due chili in più del normale.
Smise di essere se stesso.
Ma la sua curiosità non scomparve mai e così, quello stesso giorno, al bagno rispose alla mia citazione e ci ritrovammo a parlare, di qualsiasi cosa. Nessuno dei due sapeva chi era l'altro, ma era proprio questo ci spingeva a rispondere ogni volta.
Ed è così che io incontrai la mia persona, colei che mi sarebbe rimasta vicino per tutta la vita, che non sostituirei per nulla al mondo, con la quale condivido ogni cosa, sia bella che brutta.
Mi ha cambiato la vita, in meglio ovviamente, e desidero solamente passare il resto dei miei giorni con lui. Chissà se anche lui vorrà...
-Zay-

The Bathroom // ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora