Il piccolo L guardava ancora stupito l'uomo che aveva ormai deciso di adottarlo,un misto di sensazioni si fecero strada in lui,tra felicità e una certa spaesatezza.Watari non perse tempo,già stanco di quelle discussioni a suo parere aberranti,prese L per la piccola mano di un bianco cadaverico trascinandolo con facilità via dalla stanza,ignorando bellamente le proteste dei suoi colleghi.Uno aggiunse,con un urlo rivolto al bambino:MOSTRO.
Questo fece incazzare ancora di più Quillish che si girò di scatto dando una risposta più che meritata a quell'uomo:GLI UNICI MOSTRI SIETE VOI. Senza aspettare risposta egli chiuse la porta alle proprie spalle sotto lo sguardo impietrito di L.*qualche giorno dopo*
Watari era seduto su una poltrona,era da giorni che pensava ad un modo per trovare una sistemazione,adatta al piccolo L perciò erano necessarie varie attrezzature e il sistemamento di adesso,non possedeva nemmeno le più banali.
In quell'esatto momento il bambino entrò,data la sua intelligenza sembrerà strano a molti ciò che disse:Ehm...W-Watari? Cominciò tremolante attirando subito l'attenzione dell'uomo,che si girò velocemente,con un sorriso rassicurante rispondendo con un semplice:Si?
Il bambino,avvicinandosi timidamente non chiese,come invece Quillish si aspettava qualcosa riguardante la situazione economica,cosa avrebbero fatto o come al solito,le intuizioni sulle piccole bugie che Watari provava a dirgli qualche volta apposta per testare le sue capacità che lo avevano spinto in quella scelta di diventare "padre" e altre volte erano le semplici bugie che si dicono ai bambini,come il fatto dei mostri nell'armadio o nell'uomo nero,inutile dire che,ovviamente,quelle bugie reggevano al massimo 2 minuti ed L,riusciva addirittura a dare spiegazioni accurate sul perché non esistessero,spiegazioni che nemmeno un adulto saprebbe fare.
In ogni caso,tornando alla nostra storia:L chiese,esattamente questo:Watari...s-solo per una volta,posso chiamarti...padre?...L'ho letto in...u-un libro.
Watari di tutta risposta,sgranò visibilmente gli occhi ed esitò un attimo prima di rispondere:...Certo,solo però se ti avvicini.
Il bambino,esitò a sua volta avvicinandosi timidamente dopo una buona manciata di secondi,frenando la propria lingua che di solito non si faceva problemi a puntualizzare ciò che le persone fanno come in questo caso sgranare gli occhi dalla sorpresa.
Watari,sorrise diversamente dal solito quando il bambino gli diede retta,scendendo dalla poltrona e abbracciandolo,sotto gli occhi sbalorditi del piccolo investigatore che prima si irrigidì e dopo ricambiò, inseguito a svariati tentativi falliti,l'abbraccio del padre,sentendo subito dopo un piccolo sussurro:ti voglio bene.
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L'infanzia di un genio
FanfictionQuesta storia parla dell'infanzia di L Lawliet,sta venendo scritta da me, @Misa_04 e la più brava a scrivere:... Aspettate sto elaborando il nome @MerlinMorganEmrys