Londra, 27 aprile 2012
«Tuo marito è in gran forma stasera, non credi?»
Mark segue lo sguardo di Logan e si ritrova a fissare Michael a cui, in realtà, sta lanciando occhiate di sottecchi fin da quando sono arrivati lì, tre ore prima.
A pochi metri da loro, sta ridendo di gusto, probabilmente per una battuta del suo interlocutore, un vecchio – e alquanto noto – produttore teatrale. La risata evidenzia le rughe d'espressione sugli zigomi e la fossetta che gli si forma solo sulla guancia destra. È un'anomalia, che peraltro quasi nessuno nota. Ma lui sì. Ci ha impiegato anni per scoprire e memorizzare ogni dettaglio di quel volto, eppure non può dire di esserci riuscito. Perché ogni tanto spunta una nuova ruga o espressione e lui deve aggiornarsi.
Se deve essere sincero con se stesso, gli piacciono quegli aggiornamenti, gli piace scoprire qualcosa di nuovo su Michael. Esattamente come gli piace che la maggior parte delle cose invece restino sempre le stesse. È come sentire il brivido del nuovo e, allo stesso tempo, contare sulla solidità dell'abitudine.
«Dimmi la verità: gli hai nascosto il bastone che di solito indossa nel culo?»
«Ora sei ingiusto e lo sai.»
Logan si stringe nelle spalle con fare noncurante e Mark pensa che questa volta l'amico non abbia scelto il paragone giusto. Certo, Michael può sembrare un po'... rigido, certe volte, ma pensare addirittura che abbia un bastone in culo è eccessivo. Del resto, Logan è eccessivo e lui sa bene che non deve dargli corda.
Guarda Michael perché proprio non riesce a togliergli gli occhi di dosso. È da quando è tornato a casa che va così. L'ha trovato già vestito di tutto punto, con lo smoking abbinato alla camicia bianca ma con i bottoni neri. Michael ha una vera e propria fissa per gli abbinamenti di colore. Se fosse più eccentrico, probabilmente si tingerebbe i capelli per coordinarli con le scarpe che indossa.
Questo lo fa ridere.
«Come vedi, lo sai anche tu che ho ragione.»
Mark non controbatte perché distratto dalla mano di Michael, che tenta di raddrizzare il papillon nero. Un gesto solo apparentemente innocente, perché, in realtà, gli sta dicendo che il produttore è di una noia mortale. Il che significa che la risata di poco prima era finta. In certi momenti, persino lui fa fatica a capirlo. Ecco quanto è bravo Michael a recitare.
Risponde a quel muto commento alzando il bicchiere di vino rosso e avvicinandoselo alle labbra.
"Devo intervenire?"
Michael si porta una mano ai capelli, subito sopra l'orecchio, e fa la mossa di sistemarsi un ciuffo ribelle.
"No. Ma resta nei paraggi."
Hanno inventato quel codice otto anni prima, quando hanno iniziato ad andare insieme agli eventi, come coppia. Michael, da attore teatrale ingaggiato da piccole produzioni, non frequentava quasi per niente il suo ambiente. Non aveva idea di come ci si doveva comportare in quelle occasioni, ai gala o alle prime. Non che non si sia adattato subito. È una delle caratteristiche che più ama di Michael: l'adattabilità. Assieme, naturalmente, alla praticità. E al modo in cui pronuncia l'espressione bastardo paraculo. Gli sembra sempre di cogliere delle sfumature di tenerezza nella voce e nello sguardo quando lo chiama così.
«Non ti ho ancora fatto i complimenti.»
Mark sorride a Logan, senza però voltarsi. E Michael deve pensare che sta sorridendo a lui, perché lo vede ricambiare e tendere appena il bicchiere verso di lui come per un brindisi.
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Il Peso delle Parole
General FictionQui potete trovare alcune scene extra (e precedenti) sui personaggi del romanzo "Il Peso delle Parole", edito dalla Dark Zone Edizioni. Logan è un attore gay, viziato e annoiato, dedito all'alcol e al sesso. Michael è anche lui un attore ed è in cri...