Il polveroso 221b

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"Accomodati pure Sherlock!" disse la signora Hduson,Sherlock sentì le sue parole ma per  un attimo la ignorò, stava fissando le scale che portavano di sopra...
"Grazie signora Hudson"
Ed anziché  accomodarsi nell' appartamento della Signora Hudson, salì le scale ed arrivò al suo vecchio appartamento. La porta era aperta... La signora Hudson si avvicinò a Sherlock e disse: "Ho lasciato tutto com' era, non ho toccato niente di niente. Sa, in memoria dei vecchi tempi." L' appartamento era realmente rimasto lo stesso, vi era ancora il muro con i buchi delle pallottole e lo smile, in cucina vi erano ancora gli attrezzi chimici di Sherlock, lo specchio, i quadri, i vari addobbi e ovviamente anche le due poltrone dove una volta lui e il suo Watson si sedevano.
"Sherlock, mi dispiace tanto, ma quello che hai fatto è stato orribile... Lo hai abbandonato, proprio nel momento del bisogno, oltre me e Molly il povero John  non aveva nessuno, perfino l' ispettore Lestrade ha dato una mano, ma mancavi tu, e per lui eri il più importante"
"Per favore, vada a preparare il tè e mi lasci solo" Disse pensieroso Sherlock.
La signora Hudson obbedì, e Sherlock, chiuse la porta, si sedette sulla sua poltrona, e si mise le mani in faccia...stette  per 5 minuti in quel modo. Quando levò le mani dalla faccia, aveva gli occhi lucidi... Gli scese una lacrima dagli occhi, stava piangendo in silenzio.
"Il tè è pronto!"
E contemporaneamente suonò il campanello.
Sherlock si asciugò immediatamente la lacrima e sbirciò dalla finestra. Era lui... Ma la signora Hudson non l' aveva ancora chiamato, era qui per farle visita, e trovare Sherlock in quel momento senza preavviso avrebbe solamente peggiorato le cose. Ma non c'era niente da fare. Sherlock anticipò la signora Hudson nell' aprire la porta, ed ecco che....

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