Together

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ㅡStiamo andando alla grande!
Le parole di Youngbae non poterono far altro che allietare e riempire di speranze le ragazze.

Jisoo, Lisa, Rosé e Jennie erano insieme fuori dalle grandi porte dell'aula del tribunale in cui si stava svolgendo il processo del Signor Kim. Il giudice aveva appena annunciato una pausa.

Le cose non erano iniziate nel migliore dei modi, dato che la madre di Jennie non si presentò, e c'era da aspettarselo dato che se avesse ammesso di essere a conoscenza delle malefatte del marito, come minimo sarebbe finita in cella anche lei. La figlia si sentì davvero tradita, e non fu la sola. Youngbae per poco non diede di matto, ma riuscì a mantenere la calma, nonostante la mancanza del suo testimone più importante e il sorrisetto stampato sulla faccia dell'uomo che accusava.
Il processo si aprì sorprendentemente senza la presenza di stampa e telecamere. L'accusa e la difesa battagliavano senza esclusione di colpi, ma l'avvocato Dong aveva tante armi a disposizione, tra prove e testimonianze, e una di esse era totalmente inaspettata.
Youngbae a un certo punto chiamò al banco dei testimoni un ragazzo ammanettato, dai capelli e la barba un po' troppo lunghi, che rispondeva al nome di Kang Daesung.
Daesung raccontò alla corte di come il Signor Kim lo aveva incastrato, facendo ricadere su di lui la colpa dell'omicidio di uno dei suoi migliori amici, e descrisse dettagliatamente le dinamiche di quella tragica notte, dalla festa di compleanno di Jennie al suo arresto.
La pausa era stata richiesta dalla difesa subito dopo le dichiarazioni del ragazzo, e il giudice l'aveva concessa. Quel comporto riuscì ad infondere speranza anche a Jennie, che si era ormai rassegnata da giorni.

Magari andrà tutto per il meglio, e anche se quella donna non si è presentata, potrebbe bastare la mia testimonianza per il colpo di grazia.
Questi erano i pensieri della piccola Kim mentre usciva dall'aula, d'un tratto ansiosa di gridare al mondo ciò che si era tenuta dentro per troppo tempo.
Le quattro ragazze erano emozionate, Lalisa soprattutto che aveva voglia di urlare e saltellare in giro, venendo continuamente ammonita da Jisoo che per precauzione non le staccava gli occhi di dosso.
Proprio in quel momento Seungri si avvicinò al gruppetto, seguito da Daesung e i due poliziotti che lo scortavano. Uno dei due uomini in divisa sembrava molto familiare alle cugine Kim, e quando fu abbastanza vicino da confermare i loro sospetti, entrambe spalancarono gli occhi.
ㅡSeunghyun?ㅡ chiamò Jennie.
ㅡA rapportoㅡ rispose l'uomo porgendole il saluto militare. La ragazza restò a fissarlo imbambolata per un po'.
ㅡTeoricamente sarei in servizioㅡ disse Seunghyun, ㅡe il mio collega qui vorrebbe uccidermi...
Così dicendo fece un cenno in direzione dell'altro poliziotto.
ㅡMa Daesung voleva salutarvi...
L'attenzione delle cugine si spostò completamente sul ragazzo ammanettato, che sorrise loro. Avendolo di fronte, Jennie riuscì a notare le sue occhiaie marcate e lo sguardo stanco e privo di quella luce che un tempo lo accompagnava ovunque andasse. Gli occhi le si riempirono di lacrime. Detestava vederlo in quelle condizioni. Deglutì imponendosi di trattenersi, e gli sorrise di rimando.
L'uomo salutò le ragazze, confessando loro che per tutto il tempo in cui era stato rinchiuso aveva avuto paura che loro credessero che fosse davvero lui l'assassino, e questo pensiero lo teneva sveglio ogni notte oltre alla sua rabbia e la su frustrazione. Le cugine lo rassicurarono immediatamente, dicendogli di non averci mai creduto, facendo tirare un sospiro di sollievo al povero Daesung.
ㅡPenso che adesso potrò dormire sonni tranquilli.
Sorrise ancora prima di congedarsi, promettendo loro che una volta tornato in libertà e ripresa in mano la sua vita, si sarebbero rivisti e avrebbero parlato di tutto ciò che è successo durante la loro lontananza. Poi assieme alle sue guardie si allontanò.
Seungri che aveva assistito in silenzio alla conversazione prese parola.
ㅡQuesti anni di reclusione lo hanno distrutto.
Le ragazze annuirono. Jennie si sentì in colpa per non essere mai andata a trovarlo durante quel periodo, ma come avrebbe potuto, essendo minorenne, senza il permesso di un adulto? E i suoi non l'avrebbero mai lasciata andare.
ㅡMa Seunghyun?ㅡ chiese dopo un po' Jisoo. Le due non si aspettavano di rivederlo, non in queste circostanze almeno.
ㅡOh behㅡ inizio Seungri. ㅡDopo l'incidente ha iniziato a... Perdere la giusta via, se così si può dire.
Le ragazze non capivano cosa intendesse esattamente il giovane autista, ma decisero di non indagare capendo che non avrebbe fatto loro bene.
ㅡPer tenerlo fuori dai guai la sua famiglia pensò bene di anticipare il suo servizio militare, e praticamente lo hanno spedito a calci al campo di addestramento. Poi dopo qualche mese ha iniziato a sviluppare questo "grande senso di giustizia" a detta sua, e ha deciso semplicemente di continuare.
Le ragazze rimasero colpite dal racconto di Seungri.
ㅡWow, non lo credevo tipo da farsi prendere a calciㅡ commentò Jisoo. ㅡSembra sempre così cool...
L'autista rise. ㅡSi vede che non ti abbiamo portato in giro abbastanza. Sapessi quante ne abbiamo fatte...
ㅡGià...ㅡmormorò in assenso Jennie, con lo sguardo perso.
Rosé che era rimasta in disparte con Lalisa fino a quel momento, le si avvicinò per circondarle le spalle con braccio. La maggiore posò il capo sulla spalla dell'altra chiudendo gli occhi e prendendo un respiro profondo.
Forse... Forse ce l'avrebbero fatta davvero. E riuscendo a formulare quel pensiero, un sorriso sereno accennò alla sua presenza sul viso della ragazza.
Un sorriso destinato a svanire velocemente, dato che quando riaprì gli occhi, incontrò lo sguardo indecifrabile di Youngbae, che le si avvicinò come una furia, le afferrò un polso e la trascinò via.

From The Black To The Pink | ChaennieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora