From The Black To The Pink | Chaennie

처럼

[Per capire ciò che sta per succedere, vi consiglio di leggere i due spin-off della storia: Unlistened Story e Untold Story ]

Quella mattina Chaeyoung si svegliò nella più completa solitudine.

Jennie non era accanto a lei, e dato che la maggiore non amava alzarsi di mattina presto se non fosse strettamente necessario, Rosé pensò di aver dormito troppo.
Convinta di essere in immane ritardo, saltò giù dal letto, fece una corsa in bagno e raccolti alla bell'e meglio i capelli entrò nella doccia. In cinque minuti si strofinò velocemente la spugna imbevuta di bagnoschiuma contro le varie parti del suo corpo, quasi spezzandosi un braccio per raggiungere in tutta fretta la schiena, e dopo essersi risciacquata non perse tempo ad asciugarsi, sfregando talmente forte l'asciugamano contro la sua pelle candida da farla quasi irritare. Non curandosi dell'arrossamento che si era provocata, indossò velocemente i vestiti del giorno precedente, per poi raggiungere con un balzo la porta della camera. Prima di uscire, però, si ricordò di dover prendere il cellulare per poter contattare Chaerin, che sicuramente avrebbe cercato di contattarla non vedendola arrivare. Eppure stavolta, nonostante la fretta, si prese un attimo in più per evitare di portarsi dietro il cellulare della fidanzata per la seconda volta di seguito. Cosa che non sarebbe accaduta dato che l'unico smartphone che era stato lasciato in carica sul comodino era proprio quello della minore. Sospirando staccò lo spinotto del caricabatterie, e lo schermo si accese con un 'pop', provocando alla ragazza un'espressione d'incredulità mista a confusione nel leggere ciò che riportava.
Erano appena le 6.05 am.
La sveglia che aveva impostato la sera precedente avrebbe suonato in un paio di minuti.
Roseanne si mise a sedere sul letto, riacquistando il respiro regolare che non sapeva di aver perso. Continuò a fissare l'orario, chiedendosi se stesse in realtà sognando, o era ancora talmente assonnata da non riuscire a leggere per bene i numeri.

Poi l'allarme si attivò facendo vibrare il dispositivo tra le sue mani.
Lo spense immediatamente, come se avesse paura che l'alto volume di quel suono che fendeva il beato silenzio della stanza potesse disturbare o interrompere il sonno di qualcuno, anche se lì dentro c'era solo lei.
E allora la ragazza ci fece caso.

Nessun tipo di suono proveniva dal corridoio oltre la porta della camera; nessuna porta che scricchiola, nessun passo affrettato tipico delle domestiche che iniziano a sistemare in giro, nessun secchio che viene posato per terra, nessuna goccia d'acqua che straborda... Allo stesso modo il silenzio regnava fuori dalla villa; non un vettura lasciava il garage sotterraneo, non un fruscio proveniva dalle fronde immobili degli alberelli e delle siepi che adornavano l'enorme giardino, non un erogatore in funzione...

C'era solo lei.

E probabilmente non se ne era accorta fino a quel momento perché era stata l'unica fonte di rumore attorno a sé.
Iniziò a sentire il petto appesantirsi, e nonostante il caldo afoso dell'estate coreana, rabbrividì a causa di quel senso di vuoto che improvvisamente la circondava.
Si alzò in piedi, raggiungendo per la seconda volta la porta, deglutendo nell'afferrare con mano tremante la maniglia. Prese un bel respiro e con il cuore in gola uscì dalla stanza.

ᆞ

Dopo aver girovagato per quel piano che pareva un cimitero a causa del profondo silenzio che vi regnava, la piccola Park decise di dirigersi verso la cucina. Scendendo lungo una delle eleganti scale di villa Kim, la ragazza non poteva fare a meno di trattenere il respiro ad ogni gradino, come se quel silenzio non dovesse andare spezzato per nulla al mondo. E ad ogni passo il cuore le si appesantiva sempre di più.
Aveva un gran brutto presentimento.

Arrivata al pian terreno, si mosse velocemente verso il vano solitamente più movimentato della mansione. Ma mentre si avvicinava alla cucina, senti qualcosa. Un brusio ovattato e irregolare, che si interrompeva e riprendeva senza un ritmo specifico.
Una conversazione.