Non mi lasciare

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Stefano Pov's
Respiro affannosamente continuando a camminare avanti e indietro per la mia stanza.
Mi dirigo a passi pesanti verso il comodino accanto al letto e prendo tutti i flaconi di pillole, pastiglie e compresse che mi obbligavano a prendere.
Per farmi dimenticare...
Le sollevai per scaraventarle a terra ma mi bloccai.
Abbassai il braccio lentamente e fissai i contenitori cilindrici di plastica bianca, quattro in tutto.
Li aprì uno ad uno.
Versai tutte le pillole rimanenti, una ventina per ogni flacone, in un bicchiere di plastica.
Strinsi i pugni e avvicinai la bocca al bordo del bicchiere.
Addio bastardi!
Inclinai il bicchiere e mandai giù a fatica le medicine.
Lasciai cadere a terra il bicchiere e barcollai un paio di passi incerti, cominciai a vedere doppio e sentì un rivolo di sangue scivolarmi giù dal naso.
In un secondo mi ritrovai disteso sul freddo pavimento della stanza, la testa che girava sempre di più e cominciava a pulsare.
Sentivo Sascha chiamarmi e i suoi pugni sbattere con forza contro la porta amplificando il mio mal di testa.
Dopo poco il buio mi avvolse completamente.

Sascha Pov's
Chiamai Stefano più forte che potevo.
Nulla.
Cominciai a dare pugni, calci e spallate alla porta.
Più lo chiamavo più il terrore si impadroniva di me, la mia voce si affievoliva sconsolata.
Appoggiai la testa contro la porta, la voce ridotta a un sussurro.
Nulla.
Un'improvvisa scintilla divampó dentro di me accendendomi di determinazione.
Una spallata un po' più forte delle precedenti e la porta si aprì di scatto.
Stefano era steso per terra,un rivolo di sangue a colargli dal naso e quattro flaconi di medicinali vuoti sparsi sul pavimento.
Mi inginocchiai poggiandogli la testa sulle mie gambe.
Gli accarezzai la testa e i capelli.
Una lacrima scivoló sulla mia guancia, amara e fredda.
Chiusi gli occhi.
«Sascha...» Lo sentì mormorare con la voce fioca.
Apri gli occhi incontrando quegli specchi marroni-verdi.
Mi strinse dolcemente la mano mentre un debole sorriso gli si dipingeva sul viso.
«Non mi lasciare ti prego...» sussurrai con la voce rotta mentre piangevo.
Stefano sorrise e chiuse gli occhi.
Appoggiai la mia fronte sulla sua «Ti amo.»

Stefano Pov's
Chiusi gli occhi rassegnato al mio destino.
Sentì Sascha sussurrare «Ti amo.»
Con le ultime forze che mi erano rimaste sussurrai «Ti amo anch'io.»
Poi una calda luce bianca mi avvolse e mi sentì staccare da tutto.

Narratore Pov's
Sascha, appena udita l'ultima frase di Stefano, lo prese in braccio e corse verso l'infermeria.
Spalancó la porta facendo spaventare infermieri e infermiere.
«Che cosa è successo.» chiese affannata un'infermiera guidando il corvino verso una barella libera.
Era abbastanza corpulenta e la mise da infermiera era abbastanza stretta.
«Overdose di farmaci.» Disse Sascha adagiando delicatamente il ragazzo sul lettino.
«O santo dio!» esclamò la donna portandosi le mani grassocce sulla bocca «Madonna santa,che disgrazia! Che disgrazia!»
«Invece di strillare come un'oca lo aiuti!» gridò il corvino esasperato.
La donna andò a chiamare altri dottori che fecero allontanare Sascha.
Il ragazzo si sedette su una sedia lì vicino.
Si mise la testa tra le mani strattonandosi furiosamente i capelli in preda al panico.
Dopo circa una mezz'oretta un medicogli si avvicinò «Lei era con il ragazzo che ha tentato l'overdose?»
Sascha si alzò in piedi annuendo.
«Sta bene ma ha rischiato davvero molto. Abbiamo dovuto fargli una lavanda gastrica quindi è probabile che possa avere dei rigetti ma si rimetterà.»
Annuì ringraziandolo e mi avvicinai al letto di Stefano.
Presi una sedia e mi sedetti accanto a lui prendendogli la mano.

Giovanni Pov's
Prendo un profondo respiro cercando di calmarmi, mi passo i palmi sudati sui jeans cercando di distrarmi.
Cammino per il corridoio sentendo un'ansia crescente dentro di me.
Calmati Giovanni, devi solo dire alla tua ragazza che sei gay, male che vada di spaccherà la faccia a pugni...

Scossi la testa scacciando quei pensieri.
No, Samantha capirà...o almeno spero.
Arrivo davanti alla porta della bionda.
Prendo un altro respiro profondo e busso.
«Avanti.» la sua voce mi giunge attutita dalla porta.
Entro nella stanza.
Samantha appena mi vede sorride da un lato all'altro del viso e corre ad abbracciarmi.
Mi irrigidisco subito e nonostante cerchi di ricambiare mi ritrovo ad essere freddo ed impacciato.
Prima che possa dire qualunque cosa mi bacia, un bacio pieno di passione...si, per lei.
Non sento nulla, niente di niente.
Si stacca e mi guarda confusa «Che hai?» chiede.
Mi passo una mano sulla nuca imbarazzatissimo.
«Vedi Sam è che...» Inizio.
«C'è un'altra vero!» sbotta interrompendomi.
«No,no...beh non esattamente...»mi precipito a rispondere.
Lei incrocia le braccia fissandomi con gli occhi ridotti a due fessure «E allora cosa esattamente?!» chiede marcando l'ultima parola.
Sospiro di nuovo «È vero c'è qualcun'altro ma...ecco, si tratta di un ragazzo.»
Lei mi guarda con disgusto «Ah quindi sei finocchio! Ma guarda te!» sbotta infuriata.
Quelle parole non mi feriscono...mi fanno incazzare.
Stringo i pugni ed esco dalla stanza sbattendo la porta gridando «Fanculo!».
E una è andata. Ora viene la parte difficile...spiegarlo ad Andrea.
Scuoto la testa scacciando l'immagine del biondo che mi caccia via ridendo di me.
Non ho speranze con lui, siamo solo migliori amici.
Mentre sono assorto nei miei pensieri vado a sbattere contro qualcuno.
Ci mancava solo questa...
Alzo lo sguardo e mi perdo in due oceani azzurri puri come il ghiaccio.

❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤❤
Ciao pesciolini😊

Bhe direi che per oggi da Gaia...

Vitty: Da Vittoria...

Andre: Da Andrea...

Ele: E da Elena...

È tutto! Noi ci vediamo...DoveQuandoCome?

Tutti: Come?

Ma in un prossimo capitolo😊
ASGANAWAY😘😘😘😘
BALU BULA😍😍😍😍

La paura che ho di perderti || Camperkiller ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora