Ancora tu

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Andrea Pov's
Ore 00:09
Bene, è ora di andare!
Apro cautamente la porta della mia stanza affacciandomi al corridoio.
Incontro lo sguardo del resto della crew ed esco chiudendo la porta.
«Ok,andiamo.» sussurrò Mauricio dirigendosi verso la mensa.
Entrammo: ad aspettarci c'erano Lorenzo,Salvatore e Giuseppe.
«Stefano e Sascha?» domandò Giorgio.
I due ragazzi entrarono velocemente nella stanza con il fiatone.
«Eccoci.» mormorò Stefano mentre riprendeva fiato.
«Scusate, abbiamo dovuto evitare una pattuglia.»si scusò Sascha.
«In che direzione sono andati?» chiese Mauricio,gli occhi ridotti a due fessure.
«Andavano verso l'infermeria.» rispose il moro.
«Ok, sbrighiamoci.» ci intimò Mauricio «Sal hai le chiavi?»
Il castano annuì porgendogliele «Ho trovato anche queste.» disse tirando fuori delle ricetrasmittenti.
«Bravissimo Sal!» si complimentò Matteo.
«Giuse le armi?» chiese Pietro.
Il moro aprì il borsone che aveva a tracolla e tirò fuori armi di tutti i tipi: mitragliatori,fucili a canne mozze,colt e tante altre.
«Cavolo ma come hai fatto?!» sbottò Stefano sottovoce imbracciando un fucile.
«Ho dei contatti.» ridacchiò Giuse «Ok, ora andiamo.» sussurrò.
In quel momento le luci del refettorio si accesero.
Dalla porta della mensa entrarono Jason, Amos e Samantha.
Tutti e tre tenevano sotto braccio dei mitragliatori.
«Grazie dell'aiuto Samantha, sei stata molto utile.» disse Jason con un ghigno.
«Figurati zio.» rispose la bionda.
«ZIO?!!» gridammo tutti scioccati.
Ah quindi la troia è la nipote di questo stronzo!
«Non possiamo lasciarvi andare via, possiamo farvi restare con le buone...» Amos sollevò il mitra puntandocelo contro «o con le cattive.»
Strinsi la mano a Giovanni parandomi davanti a lui.
Lo sentì ricambiare la stretta.
Il tempo si era fermato, ogni passo poteva portarci a una pallottola nel cranio.
Jason e Amos si avvicinarono lentamente a noi «Dobbiamo finire gli esperimenti.» disse il biondo.
«Esperimenti? Che esperimenti?!» sbottai confuso.
«Quando vi abbiamo prelevato a gruppi abbiamo fatto dei test su di voi.» cominciò Jason.
«Quando ci avete quasi uccisi!» sbottò Luca.
Amos ghignò «E con questi test abbiamo trovato quello che cerchiamo da una vita: l'invulnerabilità.»
«Ma è impossibile! L'invulnerabilità esiste solo nei fumetti e nei film!» gridò Pietro.
«Oh ti sbagli Pietro. Vedete, nel vostro organismo sono presenti dei virus che permettono alle vostre cellule di rigenerarsi. Se voi foste stati sprovvisti di questi batteri sareste morti dopo pochissimo.» spiegò Amos.
«Siete dei pazzi!» gridò Sascha.
«Quanti ne avete uccisi con i vostri stupidi esperimenti?!» sbraitai.
Jason sembrò pensarci su «Qualche centinaio o giù di lì.» sentenziò «Ma finalmente vi abbiamo trovati.» continuò avvicinandosi maggiormente.
«Indietro!» gridò Fede.
Una bomboletta metallica rotolò sul pavimento nella loro direzione.
Da essa cominciò a fuoriuscire del gas che ci separò dai tre.
Scappammo nella direzione della cucina.
«C'è una porta che conduce al cortile.» gridò Lore spostando uno scaffale colmo di scatole scoprendo una porta metallica.
Uscimmo tutti uno alla volta.
Vidi che Pietro era rimasto indietro.
Lo guardai confuso e lui scosse la testa «Devo disattivare la rete!»
«Non ti lascio tornare indietro da solo, io vengo con te!» gridò Giorgio affiancandomi.
Pietro sorrise e scosse la testa «Voi andate! Vi raggiungo dopo!» disse chiudendo la porta.
«Pietro no!» gridò Giorgio cercando di riaprirla.
Lo presi per un braccio «Pietro ha ragione, vedrai che ci raggiungerà dopo.» lo tranquillizzai.
Corremmo fino alla rete, le luci in cima ad esse erano accese segno che la corrente era attiva.
Sentimmo degli spari all'interno della struttura poi un silenzio tombale avvolse la notte.
Trattenemmo il fiato cercando di non pensare al peggio.
Un'esplosione.
Fuoco, fiamme e fumo fuoriuscivano dalle finestre di Alcatraz.
«Pietro!» Gridò Giorgio mentre le lacrime gli rigavano il volto.
Corsi verso la porta ignorando i richiami dei miei amici che mi ordinavano di tornare indietro.
Spalancai la porta e mi coprì la bocca per ripararmi dal fumo.
Pietro era accovacciato per terra con una mano a stringersi la spalla.
Lo aiutai ad alzarsi «Sei riuscito a disattivare la rete?»
Lui annuì «Bravissimo, vai dagli altri. Veloce!» lo spinsi verso la porta.
«Andrea e tu?!» gridò lui.
Sorrisi «Vi do tempo.» gli afferrai il polso «Pietro se qualcosa va storto abbi cura di Giovanni.» dissi chiudendo la porta.
«Andre!» gridò prima che la porta si chiudesse del tutto.
Caricai i mitra.
E ora a noi puttanelle!

Pietro Pov's
Cominciai a sbattere i pugni sulla porta ma era tutto inutile.
Strinsi i pugni e corsi verso la rete.
Per fortuna avevo fatto in tempo a disattivarla e i miei compagni stavano già salendo.
Lorenzo, Giuseppe, Federico e Matteo erano già dall'altra parte mentre Giovanni e Giorgio erano ancora nel cortile.
Giorgio mi abbracciò stretto.
La ferita si stava già rimarginando per fortuna.
«Dov'è Andrea?» chiese Giovanni con la voce rotta dalla paura, gli occhi liquidi.
Abbassai la testa «È rimasto indietro per darci tempo.» gli appoggiai la mano sulla spalla « Vedrai che se la caverà, Andrea è in gamba e nessuno può fermarlo.»
Giovanni annuì mentre una lacrima gli rigava la guancia.

Andrea Pov's
Girovagai per il penitenziario ma dei bastardi nessuna traccia.
Improvvisamente inciampai in qualcosa...o meglio qualcuno.
Un ragazzo, alto, i capelli rossi ormai bruciati.
Mi ritrassi spaventato.
Beh era uno stronzo ma non meritava di morire così...Povero Hunter.
(Ele non odiarmi plis)
Uno sparo alle mie spalle mi fece trasalire.
Samantha mi guardava, gli occhi pieni di rabbia, accanto a lei Amos teneva la gamba sinistra piegata e zoppicava.
Sorrisi.
Bravissimo Pietro.
La ragazza mi puntò contro l'arma «Questo è per mio zio!» gridò sparando un colpo che mi sfiorò la spalla «Questo è per avermi dato della troia.» il proiettile mi graffiò la guancia « E questo è per avermi rubato Giovanni!»

Giovanni Pov's
Eravamo tutti sul battello.
Tenevo gli occhi puntati sul cancello sperando di vederlo uscire da quell'inferno invano.
Mauricio mi posò una mano sulla spalla « Giovanni non abbiamo più tempo, dobbiamo andare.»,
«No! Non possiamo abbandonarlo qui!» gridai piangendo.
«Credimi, non vorrei mai. Andrea è come un figlio per me così come tutti voi, ma non abbiamo scelta.» sussurrò con lo sguardo pieno di lacrime.
«C'è sempre una scelta!» disse una voce alle nostre spalle.
«Andrea!» gridai saltandogli addosso e ricoprendolo di baci sul viso.
«Sei vivo!» gridò Pietro con le lacrime agli occhi.
Il biondo annuì scostando leggermente il suo ragazzo.
«E quello?» chiese Lorenzo a bocca aperta.
Andrea fece spallucce «Nulla di che.»
Il biondo guardò indietro verso Alcatraz per poi guardare i suoi amici con un sorriso «Andiamo via da qui.»

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Ciao pesciolini😊
Mi duole informarvi che questo sarà il PENULTIMO capitolo di questa storia
Sinceramente sono davvero dispiaciuta perché mi è piaciuto tantissimo scrivere questa storia😢

Bhe direi che per oggi da Gaia...

Vitty: Da Vittoria...

Andre: Da Andrea...

Ele: E da Elena...

È tutto! Noi ci vediamo...DoveQuandoCome?

Tutti: Come?

Ma in un prossimo capitolo😊
ASGANAWAY😘😘😘😘
BALU BULA😍😍😍😍

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