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Faccio fatica ad aprire la porta di casa. Sarà solo una mia impressione, ma sembra che qualcuno abbia provato a scassinarla. Dopo ben quattro tentativi riesco ad aprirla. Come al solito è desolata. Mamma rimane a lavoro fino le tre e mezza, mentre papà fino le cinque. Abbandono lo zaino sulla piccola sedia vicino al divano. I termosifoni non sono accessi come al solito. Grazie mamma per non spendere di più per il riscaldamento. Abbandono il cappotto sul divano e mi dirigo in cucina. Mi fa un po' male la pancia, ma credo sia dovuto alla fame che non mi abbandona mai. Trovo un bigliettino sul tavolo da parte di mamma.

"Cucciola mi sono scordata di avvisarti, oggi torno prima da lavoro. Fatti trovare pronta perchè ho una sorpresa per te...buon compleanno principessa."

Sorrido a quel messaggio e lo piego. Mamma è sempre piena di sorprese, appunto. Mi rende sempre felice, anche nei momenti peggiori. Mi ricordo quando, all'età di quattro anni, avevo paura del buio. Ero sgattaiolata nel lettone dei miei genitori cacciando via mio padre. Erano più o meno le due di notte quando mi sporsi dal letto per osservare il corridoio e vidi delle ombre muoversi. O meglio, non erano delle ombre, ma solo le luci fuori al balcone. Avevo tanta paura, ma mamma, con infinita pazienza, mi spiegò che quelle erano solo delle luci provenienti dall'esterno e che non c'era nulla di cui spaventarsi. Poi mi strinse a sè e mi baciò la fronte. Io e lei contro il mondo. Preparo al volo un piccolo panino e vado in camera a prendere un asciugamano. Papà mi ha sempre detto di imparare a cucinare perchè non posso vivere solo con panini preparati sul momento, ma c'è qualcosa di sbagliato in me visto che ogni volta che mi avvicino ai fornelli qualcosa prende fuoco. Quindi no, panini per tutta la vita. Una volta ho provato ad arrostire i marshmallows...risultato? Ha preso fuoco e mia sorella, invece di aiutarmi, ha fatto un video da inviare alle proprie migliori amiche. Si, simpatico scherzetto. Lego i capelli ed entro in doccia. L'odore di sudore è davvero orribile. Dopo essermi lavata per bene, esco e prendo dei vestiti puliti dall'armadio. Niente di particolare, soltanto un jeans e una maglia bianca a maniche lunghe. Proprio mentre mi infilo le scarpe, suonano al citofono.

-Deni sei pronta?- la voce di mamma mi arriva allegra e squillante. La sua allegria mi contagia e sorrido.

-Si, scendo?- 

-Si, ti aspetto in macchina.- ripongo il citofono e prendo il cellulare. Controllo se nel giubbotto ci siano le cuffiette e lo infilo. Quando arrivo giù, il sole splende forte in cielo. Non sembra una tipica giornata di Febbraio, bensì di fine Aprile. Entro in macchina e saluta mamma con un bacio sulla guancia. Lei mi sorride e incomincia a fare retromarcia.

-Beh? Dove andiamo?- chiedo curiosa. Mi sono sempre piaciute le sorprese, anche se mi rendono un po'ansiosa. Qualunque essa sia io l'accetto indipendentemente perchè è qualcosa in più.

-Non posso dirtelo, lo vedrai quando arriveremo.- annuisco semplicemnte mentre mi torturo le dita delle mani. Mi abbasso leggermente per aprire il porta documenti e cercare il bracciale che il giorno precedentemente avevo lasciato lì, ma, al suo posto, trovo l'album degli one direction. Lo prendo in mano e, quasi, non mi cade a terra per la sorpresa. È il loro secondo album, Take me home. Era l'unico che mancava nella mia collezione e mamma lo sapeva perfettamente. In alto a destra c'è un piccolo bigliettino verde chiaro. Sorrido ampiamente e ne leggo il contenuto.

"Ed eccoci al tuo quindicesimo compleanno...da quanto tempo lo desideri? Sei? Sette anni? Beh, finalmente ecco il tuo album preferito tra le mani. Fanne buon uso e, per favore, non spararlo a tutto volume.

Mamma e Papà." 

Gli occhi mi si riempono di lacrime di gioia. Mi giro di scatto verso mamma e vedo che anche lei ha le lacrime agli occhi.

I love you endlesslyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora