CAPITOLO VENTI

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Dal capitolo precedente.....

Sento aprire il mobiletto per poi richiuderlo poco dopo.
Dalla tendina mi passa l'asciugamano bianca ed esce dal bagno fischiettando allegramente.

Vado in camera mia e cerco qualcosa da mettere per andare a fare la spesa. Indosso un paio di jeans chiari e una felpa verde e scendo giù.  In cucina trovo un Louis mezzo addormentato che prepara il caffè e non appena mi vede mi si lancia contro abbracciandomi.

"Auguri sorellina!-mi riempie di baci e mi stringe peggio di una piovra.

"Grazie,però lasciami altrimenti soffoco."-gli dico ridacchiando per poi allontanarmi.

Ci sediamo ai nostri posti e cominciamo a mangiare. Nel frattempo arriva Harry con un'espressione da cane bastonato,si siede al suo solito posto e rimane in silenzio per vari minuti. Quando mi alzo per mettere la tazza nel lavandino comincia a parlare.

"Non potrò esserci questa sera Clary,mi dispiace."-fa una pausa e sospira per poi continuare-"mia zia,quella vedova che sta a Washington è in ospedale e devo andare da lei dato che non ha nessuno."

"Non preoccuparti Harry,l'importante è che tua zia si rimetta presto."-lo abbraccio e vado a prendere il cappotto.

"Ci vediamo dopo."-esco di casa e mi dirigo al supermercato.

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Cerco di prendere la confezione di biscotti dal ripiano in alto ma non ci arrivo neanche mettendomi sulle punte. Sto per rinunciarci quando un braccio tatuato entra nella mia visuale e prende il pacco al posto mio,mi volto e vedo Adam che mi sorride e mi passa i biscotti.

"Poveretta,essendo alta come uno gnomo da giardino non ce l'avresti fatta mai a prenderli."

"Grazie eh!"-lo fulmino con lo sguardo e lui mi scoppia a ridere.

"Scusa scusa"-alza le mani in segno di resa ma non smette di ridere.

"So che me ne pentirò subito ma...hai da fare stasera?"-gli chiedo.

"Mi inviti ad uscire nonostante tu abbia già il ragazzo? Non credi sia sbagliata come cosa Tomlinson?"-mi chiede ridacchiando. Alzo gli occhi al cielo e conto fino a dieci cercando di non colpirlo con il pacco di biscotti che ho ancora in tra le mani.

"Sei un'idiota. Volevo invitarti a casa mia dato che sto invitando alcuni amici per festeggiare i miei diciotto anni."

"Ah è oggi il tuo compleanno? Auguri gnomo!"-poggia il cestino della spesa a terra e mi abbraccia.

"Chiamami gnomo un'altra volta e giuro che ti uccido nel sonno."

Ci incamminiamo verso la cassa e mentre facciamo la fila decidiamo di andare a prendere qualcosa da bere una volta usciti dal supermercato. 

Ci dirigiamo verso un bar non molto lontano da qui e ci sediamo in un tavolo vicino alla vetrina che da sulla strada piena di negozi addobbati con decorazioni natalizie.

Arriva la cameriera a prendere le nostre ordinazioni e ordiniamo entrambi una cioccolata calda con panna sopra.

"Allora gnomo,come vanno le cose con Zayn?"-mi chiede sorseggiando la sua cioccolata.

"Fino ad ora bene,è molto geloso ma le cose sembrano andare meglio dell'ultima volta. Tu invece? Sei fidanzato?"

"Lo sono stato fino a qualche mese fa ma poi ci siamo lasciati perché era una troia che la dava a tutti come il pane e ora eccomi qua."

"Mi dispiace."-dico sinceramente.

"Oh non preoccuparti piccolo gnomo,sapevo che non sarebbe durata a lungo e poi in questo momento non è la mia priorità avere una ragazza."

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