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Il sole era calato da pochi minuti, ma questo non aveva fermato l'avanzata della notte. In una piccola casa nella foresta, un'umile famiglia stava finendo di consumare la cena. Il padre era un uomo barbuto e robusto, dalla grande forza fisica. La moglie, una donna bassina dai lunghi capelli castani, faceva avanti e indietro per la stanza, dando ordini ai suoi tre bambini. Il più piccolo dei tre era l'unico ad ascoltare la madre esausta. I suoi fratelli correvano da una parte all'altra della piccola stanza che costituiva la casa rovesciando oggetti e facendo strillare la madre. Dal canto suo, il padre era troppo stanco anche solo per continuare a mangiare, così, si alzò, baciò la guancia della moglie e attraverso un piccolo tratto della stanza, raggiungendo il letto. Il più piccolo della famiglia continuava a pulire il piccolo tavolo adibito a cucinare e a magiare mentre sbadigliava rumorosamente, l'indomani sarebbe dovuto andare a lavorare con sua padre e i suoi fratelli nel bosco. La quiete nella foresta era disturbata soltanto dal grido di una donna che sgridava i suoi figli, poi urla di lamento si aggiunsero, concludendosi quasi all'istante, insieme all'urlo della donna. La debole candela nella casa si spense e la foresta piombò nel silenzio e nell'oscurità della notte. La mattina seguente, la piccola famiglia si alzò molto presto per andare a lavorare: la madre si diede da fare con la pulizia e la preparazione della cena mentre, il padre e i tre figli, uscivano dall'abitazione per dirigersi nel cuore della foresta, per abbattere dei tronchi secchi. La giornata procedette tranquillamente fino al tramonto, quando il padre e i figli si aggingevano a raggiungere la casa per la cena. Piccoli e silenziosi passi rompevano il silenzio della foresta. Il padre pensò fosse soltanto qualche animale selvatico, così continuò a camminare. Quando finalmente raggiunsero la casa, la porta era spalancata e gocce di sangue formavano un breve percorso fino alla porta del retro. Il padre affidò l'ascia al più piccolo dei tre e corse a controllare. Seguì la scia fino ad arrivare al recinto degli animali, un corpo privo di vita teneva in mano un pugnale con la punta pulita, probabilmente lo voleva usare per difendersi. L'uomo scostò i capelli dal viso del cadavere e vi trovò sotto la moglie. Un grido soffocato gli uscì dalla bocca, ma fu fermato poco dopo da uno sparo. L'uomo si guardò intorno e vide tre corpi privi di vita dentro la casa, i suoi figli. Prese d'istinto il pugnale e si mise a correre verso il bosco, seguito da un uomo incappucciato. Corse e corse fino a che il sole non fu nascosto nell'oscurità, a quel punto una trentina di torce illuminò tutta la foresta. Lanciò il pugnale in direzione di una di esse, facendo andare a fuoco due uomini. Sorrise soddisfatto, poi alzò le mani in segno di resa, capendo di essere circondato. Bastò solo un colpo, un unico colpo per distruggere anche quella vita. Lo sparo rieccheggiò in tutta la foresta, poi venne inghiottito nell'oscurità.

Angolo Autrice
Rieccomi, sono tornata. Dopo questo meraviglioso tetro capitolo vi informo che, molto probabilmente, sarò di nuovo attiva. Mi dispiace davvero tanto per l'assenza, spero che mi venga un po' di immaginazione per completare i capitoli degli immagina a richiesta (visto che come credo abbiate notato, ho completato quelli non a richiesta). Spero che il capitolo vi sia piaciuto.

Cosa scrivo quando mi annoioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora