RINNOVO LO SPOILER ALERT INFINTY WAR NEL CASO IN CUI ABBIATE LETTO LA SINOSSI CON POCA ATTENZIONE.
PASSATE DOPO AVER VISTO IL FILM.Legenda:
Per capire questa fanfiction delirante faccio una breve premessa/legenda.
Le parti in corsivo tra virgolette sono i pensieri/ricordi formulati da Tony. Quelle allineate a destra sono le sue sensazioni, sensazioni fisiche e emotive viscerali che però degenerano al passo del degnerare della situazione. Non sono quello che pensa ma quello che sente con i cinque sensi o nell'animo.
Tutto il resto è semplice narrazione in terza persona.***
"Perché lo hai fatto? Perché lo hai fatto? Perché lo hai fatto? Perché lo hai fatto? Perché lo hai fatto? Perché lo hai fatto? Perché lo hai fatto? Perché lo hai fatto?"
Sabbia.
Rosso.
Caldo.
Fa male.Tony Stark non riusciva a respirare. Stava lí, immobile, un attacco di panico che stava per arrivare e che lui tentava disperatamente di contrastare. Aveva appena visto due di quei maledetti Guardiani dello Spazio o come diavolo si chiamavano dissolversi come cenere.
-Lo ha fatto.
Sussurrò la donna blu, non ricordava il suo nome. Ormai non aveva più importanza.
"Lo ha fatto."
Metà dell'universo cancellato in uno schiocco di dita.Brucia.
Non respiro.
Ronzio.
Fa male."Perché lo hai fatto?"
Era tutto quello che riusciva a pensare, il petto gli bruciava, la vista cominciava ad annebbiarsi.
Aveva detto che se ne avesse avuto occasione avrebbe salvato la gemma, non lui né il ragazzo. Quindi perché aveva deciso di salvarlo e consegnarla?Non capisco.
Mi gira la testa.
Perché?
Caldo.
Non riesco a vedere."Il ragazzo."
Finalmente, si decise a girarsi verso Strange e a rivolgere direttamente a lui la domanda che gli martellava in testa da quella minuscola eternità rendendolo agonizzante.
-Perché lo hai fatto?
Chiese rauco, con la gola riarsa e dolorante. Il collega lo guardò con disperazione, determinazione, sconforto, forza.
-Non c'era altro modo.
Mormorò, e sparì.
"Calma Tony. Calma. Deve aver preso questa decisione per una ragione. Lui ha visto il finale in cui abbiamo successo, deve averlo fatto per una ragione. Deve. Non agitarti. Non agitarti."Silenzio.
Calma.
Caldo.
Sete.L'uomo tentava disperatamente di restare in piedi al suo posto. Saldo sulle gambe. Probabilmente, se non ci fosse stato il ragazzo, si sarebbe già afflosciato a terra. Doveva tener duro per lui. Peter. Il ragazzo era sua responsabilità e di certo si aspettava qualcosa da lui, qualcosa di diverso da un crollo di nervi. Cercò di rallentare i respiri, di mettere a fuoco la situazione.
"A terra. Dobbiamo tornare a terra."
-Signor Stark?
Tony alzò gli occhi. Vide il ragazzo fare qualche passo verso di lui. Sembrava così piccolo. Non sarebbe dovuto essere lì. Capì subito che qualcosa non andava.
-Non mi sento molto bene. Non so che mi succede.
Fu in quel momento che il tempo per lui si fermò. Restò congelato dal terrore.
"No. No no no no no no no. No. No. No. Ti prego, no. Ti prego."
Peter barcollò ancora per qualche passo e si aggrappò all'uomo con tutte le forze rimaste.
"Non è un abbraccio, sto solo aprendo la portiera per te. Non siamo ancora così intimi."
Ricordò quello che gli aveva detto nella limousine l'anno prima. Sembrava passata una vita. Molte cose erano cambiate da allora, e stavolta ricambiò la stretta. Lo circondò con le braccia e lo tenne come fosse l'ultima speranza rimasta per un uomo sul punto di annegare. Non aveva mai notato il fatto che fosse così magro.
"No, ti prego. Tutto ma non questo. Tutti ma non lui. Farò qualunque cosa."
-Stai bene.
Mormorò, cercando di rassicurarlo. Lo sorresse, capendo che stava perdendo le forze. Rinforzò l'abbraccio mentre la stretta dell'altro si indeboliva.
-Non voglio morire. La prego signor Stark, non voglio morire...
Gemette nel suo orecchio. L'uomo sentì una morsa stritolargli il petto, stracciarlo, farlo a pezzi.Caldo.
Silenzio.
Non.
Ce.
La.
Faccio.Come era accaduto soltanto pochissime volte nella sua vita, era rimasto senza parole. Lo stringeva a sé, mentre lui implorava di salvargli la vita. Ma come avrebbe potuto? Ormai sarebbe stato impossibile tornare indietro.
Si inginocchiò tenendolo delicatamente ma in una stretta ferma, e lo adagiò sul terreno spoglio di Titano. Odiava tutto di quel pianeta.
"Non puoi morire. Non puoi morire. Non farmi questo. Non farmi questo."
Come se avesse sentito i suoi pensieri, Peter, pallido e più fragile che mai, socchiuse le labbra e mormorò le sue ultime parole.
-Mi dispiace...
"No, ti prego. Non farmi questo. Non farmi questo. Non farmi questo. Perché? Sarei dovuto essere io. Sarei dovuto essere io. Ti prego."
Ma prima che potesse dire qualunque cosa, Spiderman si era dissolto come gli altri, sfuggendogli tra le dita come sabbia al vento.
Qualcosa dentro di lui si incrinò. Iniziò a respirare sempre più veloce. probabilmente stava andando in iperventilazione.
"Perché lo hai fatto? Perché? Sarei dovuto essere io. Avresti dovuto lasciarmi morire."Sarei dovuto essere io.
Panico.
Voglio morire."Sarei dovuto essere io."
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Non voglio morire. // Infinity War
FanficOne shot introspettiva sulla morte di Peter, dal punto di vista di Tony. Scusate. Mi ha distrutta e se non scriverò qualcosa su questo penso che ne morirò. #2 in Drabble 09/05/2018