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Mi sveglio con il rumore delle onde . Il sole penetra dalla finestra e capisco che sarà l'ultimo giorno in cui sentirò questa sensazione.
Gli scatoloni invadono la casa ed il clacson del camion fuori casa ci fa capire che è ora di andare.

«Pronta per una nuova vita?» chiede mia madre sorridendo, ma io non sono felice quanto lei, non voglio lasciare la mia città.

«Sai che questa idea non mi entusiasma molto vero?» rispondo io cercando di fare un sorriso.

«Dai Maya, tu sei fissata con la Corea, pensa che potrai andare a tutti i concerti dei gruppi che segui, secondo me sarai felicissima»

«Lo so mamma e questo mi rende felice, solo che mi mancheranno molto tutti i miei amici, le mie abitudini e i nonni. Io adoro la Corea e lo sai bene, solo che ho paura.»

Mamma mi sorride e mi abbraccia. Io adoro tutto ciò che centri con l'Asia e sono felice di trasferirmi a Seoul, insomma è uno dei miei sogni, solo che ho molta paura di non integrarmi e mi mancheranno molto tutti i miei amici.

Salgo in camera per portare gli ultimi scatoloni nel camion, poi metto la mia valigia in macchina. Sono le 6.00 di mattina, tra poco io e mamma partiamo, l'aereo parte alle 9.00.

Mentre finisco di mettere le cose in macchina vedo arrivare i miei migliori amici. Inizio a piangere come una disperata e gli corro in contro.

«Dai Maya, forza e coraggio, so che sarà bellissimo il posto in cui vai» dice Alex abbracciandomi.

«Lo so, ma mi mancherete tantissimo ragazzi, poi c'è il fuso orario in Corea, quando qua sono le 16, la è mezzanotte, spero di riuscire a contattarvi frequentemente, non voglio che il nostro rapporto si rovini.» dico staccandomi dall'abbraccio di Alex.

Mi volto verso Sara, ha gli occhi pieni di lacrime ma ha anche un sorriso stampato in faccia.

«Maya mi raccomando, trova un bel ragazzo coreano anche per me, divertiti!! Ricorda che io e Alex ci saremo sempre per te. Verremo a trovarti appena riusciamo» Anche Sara mi abbraccia forte.

«Aury non voglio metterti fretta ma dovremmo andare» dice mia madre dal finestrino della macchina.

«Vabbene ragazzi, è arrivato il momento, ricordate di scrivermi sempre, aggiornatemi sempre su tutto ciò che succede qui, dovrà essere come se non fossi mai partita. Ora devo andare, mi mancherete davvero tanto»

Ci abbracciamo tutti insieme e dopo l'abbraccio salgo in macchina, mamma mi guarda, ho gli occhi gonfissimi, ma lei non parla, sa come mi sento e sa che ho bisogno di un po' di silenzio.

Dal finestrino Alex e Sara mi salutano con la mano, Sara si regge a malapena in piedi ed Alex invece è sorridente come sempre.

Sono pronta ad iniziare questa nuova avventura.

Young wings ~Han Jisung Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora