Amber aprì gli occhi.
Non seppe riconoscere quale rumoroso suono l'avesse riportata alla realtà - un' aeronave di passaggio forse? - ma ammise a se stessa che sarebbe voluta rimanere a dormire per tutta la mattina, e forse anche il pomeriggio. Era una di quelle giornate dove non vorresti far altro che rinchiuderti in quel bozzolo di calde coperte che sembrano proteggerti dai mostri notturni e dai doveri mattutini.
Aveva fatto brutti sogni, sogni di quella guerra che non ha potuto vivere; quell'enorme conflitto di cui raccontava spesso sua nonna. Gli anziani la chiamavano Guerra della Notte, e nonna Lena l'aveva raccontata così frequentemente in casa che ormai aveva iniziato anche a sognarsela.
Amber era al corrente che diciassette anni prima, proprio il giorno della sua nascita, furono sganciate due bombe nucleari; non ricordava bene chi fu il primo a colpire, ma sapeva che una bomba cadde in quella che chiamavano America, e l'altra in una zona imprecisata delle Terre d'Oriente. Nonna tralasciava le parti più spaventose, le famose conseguenze di quella guerra, perché il solo ricordarle le faceva venire mal di testa. Ma Amber era intelligente, lei aveva capito che il territorio terrestre aveva subito ripercussioni ambientali e climatiche senza precedenti: erano ormai rimaste poche le terre a non essere state infettate dalle radiazioni.
La maggiorparte di boschi e foreste, una volta regni di un verde incantato, ora stavano lentamente diventando rovine naturali appassite; dove prima regnavano ghiacciai d'un bianco immacolato, ora irrequieti e letali oceani la facevano da padrone.
Nonna Lena inoltre la avvertiva sempre di stare lontano dai deserti e terreni aridi.
La fortuna della sua famiglia era che avevano sempre vissuto nel nord Europa: un luogo più o meno protetto, esattamente al centro del cataclisma ambientale.
Certo, la loro nazione non era del tutto esente da problemi climatici, anzi, le piogge erano assai frequenti e sbalzi di temperatura improvvisi opprimevano le loro vite senza tregua, ma quello era di certo uno dei pochi luoghi rimasti su cui poter costrure attorno una comunità, una città, un umile popolo. E di tutto ciò Amber andava fiera.
Decise di scacciar via tutti quei pensieri e si alzò dal letto. Vide il suo viso riflesso sul piccolo specchio a goccia appeso accanto a lei. Non aveva un'aspetto così pessimo, nonostante tutto.
Osservò alcuni ciuffi dei suoi capelli rossi ricadere sulla sua esile spalla sinistra; decise di mettere a bada quei capelli così ribelli in una graziosa treccia, ma doveva farlo in fretta: lanciando un'occhiata al suo orologio attaccato alla parete notò che rischiava di fare tardi a lavoro. Ed era una cosa che non avrebbe voluto che accadesse, soprattutto per le odiose pene corporali a cui si doveva eventualmente sottomettere. Alcune sue compagne di lavoro avevano avuto la sfortuna di provarle, e quei segni rossi sulle loro schiene erano ben sufficenti a convincerla che non poteva ritardare neanche di un secondo.
Dieci minuti più tardi, messo il suo caldo maglioncino di lana nero, Amber camminava a passo svelto per Sunny Street. Gettò un'occhiata a quei vecchi palazzi dall'aria decadente che incombevano ai lati della strada, e cercò di immaginarseli completamente ristrutturati. Ci sarebbero voluti anni, ma ormai tutti lo sapevano, il Progetto della Rinascita era stato messo in atto da ormai alcuni mesi, e un'aria di tiepido ottimismo era dilagata per le strade di Shine City. Chissà se quel progetto funzionerà mai, pensò Amber.
Arrivata nel bel mezzo di Grand Plaza, la piazza più importante della città, Amber si fermò ad osservare il vecchio e grande albergo nel quale era incaricata di svolgere innumerevoli pulizie per sette ore al giorno, per guadagnare venti miseri Glinn; controllò il suo piccolo orologio da polso. Era puntuale, come previsto.
Stava per entrare dal portone principale quando con la coda dell'occhio notò qualcosa di inusuale intorno a lei.
Girandosi, vide che sulla grossa facciata del Palazzo del Governo, che si innalzava a nord della piazza, era disteso un enorme telone bianco propagandistico, che presentava diverse scritte nere a caratteri cubitali.SOFFRIRE INSIEME
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INFINITE SKIES - Fase 1: Il Fiore d'Ambra [in corso]
FantascienzaDopo un conflitto nucleare senza precedenti, l'umanità è ora divisa in due classi sociali ben distinte: i più ricchi trascorrono la loro vita sulla Luna, tra grandi affari e divertimenti privi di morale, mentre i più poveri sono costretti a vivere s...