Capotilo 4

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*Hope*

Eravamo quasi arrivati alla riserva, quando sentì un fitto dolore alla bocca per poi passare alla gola e alla fine alla pancia mi piegai in due e caddi per terra e poi tutto buio.

Mi sveglia in una specie di grotta, accanto a me Alex con uno sguardo preoccupato.

STAI BENE, MI HAI FATTO PRENDERE UN BELLO SPAVENTO, CHE TI È PRESO???

NON LO SO.

SE A TE VA BENE TI FACCIO VISITARE DAL NOSTRO DOTTORE.

AVETE UN DOTTORE, PERCHÉ??

PER CONTROLLARE CHE QUANDO NE TRASFORMO NON ABBIA PROBLEMI, POSSO FARTI VISITARE ALLORA??

VA BENE.

Mi lascia sola qualche minuto, per poi tornare con un altro uomo.

QUESTO È IL NOSTRO DOTTORE, SI CHIAMA MARK.

PIACERE.

Dice Mark almeno credo di aver capito.
Annuisco e mi lascio visitare anche se a vedere il mio sangue mi viene da vomitare.

LE HO PRELEVATO DEL SANGUE APPENA NE SO QUALCOSA TI FACCIO SAPERE.

Dice Mark a Alex che è stato vicino a me tutto il tempo quadrando impassibile il lavoro che stava facendo il suo amico.

Se ne va e io e Alex rimaniamo lì senza dire una parola, sono stufa di rimanere qui devo uscire.
Cerco di mettermi a sedere ma solo a usare gli addominali mi gira la testa, lui a vere il mio tentativo si preoccupa.

DEVI RIMANERE SDRAIATA NON HAI ANCORA ABBASTANZA FORZE.

Non gli do retta e anche se gira tutto mi alzo a sedere e mi appoggio con la schiena alla prete.

Alex si avvicina di più nel caso avessi bisogno.

E ADESSO CHE SI FA?

NON SO HAI FAME??

SI.

Detto questo si alza e esce, lasciandomi sola per qualche minuto, almeno credo, non ricordo quando torna a una faccia da funerale e in mano un piatto.

Mi porge il piatto e non ci penso due minuti e comincio a mangiare velocissima.

Tutto d'un tratto comincia a parlare.

I TUOI GENITORI ERANO ENTRAMBE UMANI?

SI PERCHÉ?

PERCHÉ HO APPENA VIATO IL NOSTRO DOTTORE E MI HA DETTO CHE STAI MUTANDO.

CHE INTENDI?

Non fa in tempo che mi viene da vomitare e mia alzo correndo al bagno e tirando si tutto il pranzo notando che c'è anche del sangue.

Lui mi segue e mentre mi asciugo la bocca lui inizia a parlare.

STAI CAMBIANO.

NON TI SEGUO.

TU SAPEVI CHE TUA MAMMA ERA UN VAMPIRO.

A quelle parole, capisco quello che intendeva con cambiare e mi viene da piangere, non ci credo ecco perché mio papà mi vietava tante cose.

Si avvicina a me e mi abbraccia.

STARÒ VICINO A TE E TI AIUTERÒ A CONTROLLARE LA TUA SETE TUTTO, FARÒ IN MODO CHE TORNERAI A FARE UNA VITA NORMALE.

GRAZIE.

Non riesco a dire altro ho la gola annodata.

Tutto d'un tratto mi manca l'aria, così mi alzo immediatamente e corro fuori catapultandomi verso il fiume e sedermi su un sasso.

Rimango sola per qualche minuto poi sento dei passi dietro di me e subito dopo delle braccia avvolgermi, mi rilasso subito.

Era destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora