Capitolo 10

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-Quindi ora vai- mi ordinò Leen. Ormai da quel'interna mattina, continuava a ripertermi di andarmene fuori. Non capivo il perché, se avessi fatto qualcosa di sbagliato e tutte le volte che le chiedevo la motivazione, la risposta era sempre la stessa "Perché devi", così mi decisi a non domandare più nulla.
-Quindi mi tocca stare fino a sera, fuori per Seoul, da sola?- domandai alla ragazza esaltata mentre mi mettevo le scarpe ormai senza speranze per farle cambiare idea.
-Può venire una persona con te- si instromise Tae -Jungkook-. In quel momento non capii più nulla. Io, jungkook, la città, notte, uguale morire. Non perché lui fosse un vampiro, ma per la mia strana ossessione che avrebbe rovinato tutto.
-Cosa?!- urlai, e in quel preciso istante sentii un voce maschile dietro il mio caro alieno, urlare le esatte parole.
-Niente discussione, rispetta le decisioni del tuo Hyung- disse Tae rivolgendosi al più piccolo.
-E tu della tua Unnie- aggiunse Leen guardandomi. Quei due erano uguali, perfetti alieni indecifrabili.
-D'accordo- sbuffò Kookie, per poi prendere la giacca nera.
-Noi andiamo- salutai prima di uscire tutti, non ricevendo alcuna risposta da anima viva.
-Dannazione- imprecai, appena arrivati in metropolitana.
-Che succede?- mi domandò il corvino.
-Succede che proprio oggi, hanno cancellato la nostra fermata- risposi seccata. Proprio oggi dovevano capitarmi tutti quei probelmi? All'improvviso sentii una mano posarsi sulla spalla e un fiato caldo e dolce sul collo.
-Posso sempre usare il trasporto- mi sussurrò all'orecchio. Quel contatto così ravvicinato mi provocò un lieve brivido lungo, la spina dorsale. Credo che anche lui se ne fosse accorto, infatti appena voltata per guardarlo notai un ghigno sul suo volto, uno di quelli beffardi e di cui sinceramente prenderai a sberle chiunque lo faccia.
- Sicuro?-
-Sicurissimo, ora andiamo, ti porto in un posto molto bello-. Ci nascondemmo dietro un muretto, mi prese per il braccio e in un nano secondo mi ritrovai in un parco. Non un parco qualsiasi, una di quelli in cui ci sono gli alberi di pesco e di ciliegio in fiore, con i petali che cadevano a tempo. Era tutto così meraviglioso. Rimasi anche abbastanza sorpresa da quel gesto, com'è possibile che il grande erede del mondo dei vampiri, freddo come il ghiaccio, potesse fare un così nobile gesto ad un'umile umana?
Quasi immediatamente, come se mi avesse appena letto nella mente ricevetti una risposta assai stupefacente.
-Ti stai chiedendo perché ti ho portata qui?- chiese, con quella voce profonda e dolce, che mi faceva impazzire.
-Si- ammissi leggermente imbarazzata.
-Sai ho saputo che oggi è il tuo compleanno così ho voluto farti una sorpresa. Ho saputo dalla tua amica quanto tu ami gli alberi di ciliegio e di pesco in fiore, così ti ho portata qui. Quindi tanti auguri- sorrise. Non lo avevo visto sorridere così da molto, in fondo anche se apparentemente freddo quel ragazzo aveva un cuore d'oro, pieno d'amore.
Non sapevo cosa dire, era la prima volta che qualcuno faceva tale gesto per me.
-Grazie, davvero. Grazie mille- lo abbracciai. Un gesto azzardato, che avrebbe potuto causare le peggio cose. Ma invece con dolcezza, posò le po senti braccia attorno alla mia vita. Jeon Jungkook mi stava abbracciando, ma un abbraccio dolce, pieno d'affetto.
-E poi, è il minimo che possa fare per te. Mi stai aiutando così tanto a trovare il Karuma, e per quanto tu sia un' umana, non hai avuto paura- aggiunse. Ci staccammo e lo guardai nei suoi occhi neri così profondi, che chiunque ci si sarebbe perso.
-Ti va un passeggiata?- domandai sorridendo. Non mi sentivo più cosi, bene, da tanto tempo. Non che stare con i miei genitori, i miei bimbi, Leen, e i signori Hun, fosse un obbligo che mi facesse stare male. Ma stare così con un ragazzo non mi capitava da molto.
-Certo, dai, vieni bimba- e iniziammo a camminare. Quel nomignolo, quel contatto, mi faceva battere così forte il cuore.
-Jungkook, ma non ti spaventa tutto questo?- chiesi immediatamente.
-Spaventarmi cosa?- rispose confuso.
-Diventare un Lord, essere un vampiro-
-No, è il mio dovere, è ciò che devo fare-. Aveva uno sguardo serio e deciso.
-Mh...- sospirai.
-Sai... Mia madre, non volle dire subito di me a mio padre. Voleva tenerlo come sorpresa, come regalo quando sarebbe diventato Lord. Ma ebbe una complicazione, non solo con Ansol, ma anche con la gravidanza. Sarei potuto morire, all'improvviso. Ma lei era una donna forte, potente, così mi venne raccontato, e superò tutto. Nacqui esattamente una settimana prima che fece, quel che ha fatto. Non l'ho mai conosciuta, non le ho mai parlato, ho solo sentito il suo dolce profumo per la prima settimana di vita. Mio padre era disperato, parlava pochissimo con me. Solo gli hyungs mi hanno aiutato a superare tutto, conoscendoci quando ancora eravamo molto piccoli.- il suo tono era cosi triste mentre raccontava.
Non avrei mai pensato che si sarebbe mai potuto aprire a me, un ragazzo così forte in realtà così debole. -Voglio sconfiggere Ansol, non per impedirli i piani di conquista, ma per rivendicare il nome di mia madre-
-Non credi sia sbagliato?- domandai
-Perché dici questo?-
-Sono sicura che tua madre non vorrebbe che il suo amato figlio, compia un gesto così crudele per motivi personali. Se no che Lord saresti?-
-Un Lord che..che..-
-Un Lord che punisce per motivi personali, che invece di guidare il popolo al meglio, pensa al passato. Il gesto fatto da tua madre, non è stato un gesto di egoismo, è stato un gesto d'amore. Di tutto l'amore che aveva per te, tuo padre, i vampiri e gli umani.- li spostai una ciocca di capelli dal viso, che  impediva la vista del suo viso.
-So cosa vuol dire perdere chi si ama tanto, vedere con i propri occhi la persona a cui tieni di più distruggersi in mille pezzi- aggiunsi.
In quel momento accadde di nuovo, Jungkook mi abbracciò ancora. I petali intanto cadevano sopra di noi, sotto quel meraviglioso albero di ciliegio. La combinazione di quel colore cosi rosa, e di quel bianco candido, dava nota che anche due opposti, una volta uniti si sposano perfettamente.
-Grazie... Davvero.. Grazie di cuore..- disse in quel tenero abbraccio.
-Prego. Kookie, ricorda rimani sempre la persona meravigliosa che sei.-
Ridevano come due pazzi appena entrati in casa.
-E poi la vecchietta è...- mi guardai attorno. -Perché le luci sono spente?- domandai.  Ma non ebbi nessuna risposta. -Jungkook?-
Camminai alla cieca, raggiungendo quello che mi pareva essere il salotto.
-AUGURI!- la luce si accese all'improvviso. C'era un enorme tavola imbadita, tutti con un cappellino da festa in testa.
-Tanti auguri tesoro- mi disse Leen mettendomi un cappellino azzurro in testa.
-Cosa? C'è, Oh mio dio- ero così stupita, non mi sarei mai aspettata un gesto del genere.
-Beh ringrazia Leen, è stata opera sua- disse la signora Hun.
-Confermo- ridacchiò. L'abbracciai.
-Grazie!- sorrisi come una pazza.
I tre bimbi mi si avvicinarono.
-Tanti auguri- disse Koan -Ti auguriamo il meglio- dissero in coro gli altri due, dandomi un pacco.
-Grazie tesori-
-Tanti auguri piccoletta- disse Tae.
-Auguri!- aggiunse Yoongi.
-Sei la migliore- dissero all'unisolo Jin e Nam.
-La piccoletta oggi cresce- si asciugò una finta lacrima Hobi.
-Beh spero la festa ti piaccia- disse Jimin.
-Lo farà- disse il signor Jeon.
-Bene, mangiamo la torta?- chiese Jungkook.
-Certo, ma prima- accesero una candelina, spegnendo la luce.
-Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Y/n, tanti auguri a te!- cantarono in coro.
Soffiai la candela, non prima di aver espresso il mio desiderio. Trovare il Karuma.
-Grazie a tutti, e ora mangiamo-.
E infine passammo così la serata, festeggiando, divertendoci come pazzi e cantando strane canzoni.
Fu il giorno più bello della mia vita.
Angolo autrice ^^
Giù i forconi, si sono tornata. Scusate, ma ho avuto seri problemi di salute in questi giorni. Comunque grazie mille delle 1k e passa letture, grazie di supportare la mia storia. Prometto di aggiornare al più presto. E nulla capitolo soft, ma preparativi psicologicamente per gli altri. Alla prossima


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