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In una scuola di Londra, un gruppo di ragazze si trovano in una biblioteca per un progetto scolastico.

Rimangono lì tutto il giorno fino alle 20 ma ad un certo punto dalla stanza affianco, la sala Periodici, si sentono delle voci di Bambine, sedie che cadono, libri che cadono dalle mensole , la corrente salta e un'ombra passa lentamente fuori la porta della biblioteca e entra nella Sala Periodici chiudendosi la porta alle spalle.

Le ragazze accostano l'orecchio alla porta e ascoltano rumori inspiegabili e voci stridule. Allarmate, incominciano a prepararsi per andarsene via.
Il giorno dopo ne parlano con la bibliotecaria. Le dicono cosa è successo la sera prima. La bibliotecaria, visibilmente scossa dice loro che si tramandava voce che in quell'edificio, in epoca Vittoriana, c'era un orfanotrofio. Le ragazze, sconvolte, decidono di fare ricerche e consultando gli archivi trovano un antica piantina dell'intero edificio. Leggendola si rendono conto che un'intera ala dell'edificio era chiusa e inagibile, quasi come se qualcuno avesse voluto cancellarne ogni traccia. Le ragazze scoprono che quella che, presumibilmente doveva essere l'entrata dell'ala proibita, corrispondeva alla Sala Periodici. Entrando in questa sala si trovano davanti un lungo corridoio pieno di porte.

Si incamminano per il corridoio e vedono per terra cartacce, documenti strappati, bambole senza testa e foto di gruppi di bambine in bianco e nero. Le ragazze si sentono osservate e piene d'ansia continuano il loro cammino. Mentre camminano scorgono dei lettini, dei giocattoli, quelli che sembravano i resti di antiche camere da letto di bambine e, ricordandosi quello che avevavo letto, capiscono di essere finite nell'antico orfanotrofio.

Continuando a camminare si trovano davanti a un bivio con una porta graffiata e con sopra un'insegna con su scritto SURGERY ROOM. Arrivate davanti questa porta decidono sul da farsi.
Rachel:< Ragazze, dai andiamocene!>
Samantha:< ci potrebbe essere qualcuno in pericolo dietro quella porta, dobbiamo aprirla>
Victoria: No! Siamo entrate già troppo in questa storia adesso basta!>
Rachel:< infatti, io sto con Victoria... non vengo.> dice facendo due passi indietro.
Samantha:< Ragazze non possiamo dividerci, dobbiamo restare unite>
Ariana:< Sam ha ragione, andiamo... chi apre la porta?>
Jennifer, che era rimasta in silenzio durante tutto il periodo della conversazione, esclama:
< che fifone vado io>
Si avvicina alla porta, abbassa lentamente la maniglia e la porta si spalanca di botto. A primo impatto le ragazze urlano ma Sam suggersce che dovevano calmarsi. La prima a entrare nella stanza è Ariana. Appena entra è costretta a tapparsi il naso per la troppa puzza di morto e guardandosi intorno vede sparsi in giro oggetti di torture, siringhe spaccate negli angoli della stanza, fruste ricoperte di sangue vicino a un tavolo posto al centro con sopra una bambina ricoperta di ferite.
Rachel:< No ragazze ma che schifo!! Andiamo via!>
Jennifer, ignorando completamente le parole di Rachel, si avvicina al tavolo, si sporge verso la bambina fissandola.
Nessuna delle ragazze se lo aspettava ma la bambina, improvvisamente, apre gli occhi e urla.
Bambina:< AAAAAAAAAHH!!>
Le ragazze, prese alla sprovvista e spaventate, urlano insieme a lei, scappano verso la porta da dove sono venute e se la chiudono alle spalle.
Con il respiro affannato e ancora scosse cercano di riprendersi. Mentre cercano di calmarsi sentono la bambina che urla, si agita, graffia i muri e sbatte gli attrezzi di torture per tutta la stanza.
Victoria:< cosa sta succedendo lì dentro?!>
Samantha:< Calma ragazze! Ora ritorniamo indietro e ne parliamo con qualcuno d'accordo?>
Rachel:< si andiamo via. Questo posto è orribile!>
Si rincamminano per il corridoio fino ad arrivare all'entrata di quell'infernale orfanotrofio.
Ariana:< va bene, apriamo questa porta e usciamo da questo incubo>
Ariana poggia la mano sulla maniglia, cerca di aprire la porta, ma si accorge che è bloccata.
Rachel:< Ary forza! Apri quella maledetta porta!>
Ariana:< ragazze è bloccata! Non si apre!>
Si avvicinano tutte alla porta, mettono insieme le mano sulla maniglia, fannl forza ma la porta non si apre, anzi la maniglia si spezza.
Tutte:< OH NO!>
Victoria:< Ragazze e ora?!... come andiamo via?!>
Samantha:< ritorniamo indietro e cerchiamo un'altra uscita>
Rachel:< tu vuoi ritornare indietro da quella bambina?! Ma sei pazza?!>
Jennifer:< Rachel, Samantha ha ragione. Dobbiamo trovare un'altra uscita.>
Ariana:< Ragazze c'è un problema>
Victoria:< Ary la porta non si apre, siamo rinchiuse in un orfanotrofio nella nostra scuola e c'è una bambina pazza alla fine del corridoio. Non credo sia solo uno il problema!>
Ariana:< intendevo un altro problema>
Jennifer:< Ary parla>
Ariana:< il cellulare non va... non c'è segnale... è come morto>
Jennifer:<cosa?!> prende il suo < No guarda a me va. È il tuo che è pezzotto> lo fa vedere alle ragazze.
Ariana:< ehm... Jenny guarda che anche il tuo ha dei problemi>
Jennifer:< come? Impossibile> gira il cell <ma non è possibile... maledetta tecnologia!>
Samantha:< basta pensare ai cellulari, ritorniamo indietro e cerchiamo una via d'uscita.

Le ragazze prendono coraggio e ritornano indietro, alla ricerca di qualcosa che le possa aiutare ad uscire da quell'incubo.
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To be continued....

The Haunted SchoolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora