Long story

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21 Settembre, 13:00 

"Quindi sei il figlio della nuova moglie di Alex?" Debbie accolse con amore quel ragazzo in casa sua, non capiva, però, come facesse Perrie a conoscerlo.

"In realtà non si sono ancora sposati, ma sì."

"Oh, io credevo si fossero sposati senza invitarci al matrimonio." disse Jonnie, entrando in cucina e prendendo posto al tavolo.

"Com'è andata al lavoro, caro?" Debbie aveva servito a Jonnie la sua porzione di carne e fece un giro di bis per il tavolo.

"Bene, mamma." iniziò a tagliare la bistecca e poi volse lo sguardo verso il ragazzo dagli occhi azzurri.

"Sono Jonnie, piacere."

"Louis, Louis Tomlinson." rispose lui con un sorriso.

"Perrie, fagli vedere la sua stanza, dai." la bionda annuì alzandosi dalla sedia e fece segno a Louis di seguirla, il ragazzo afferrò il borsone abbandonato in corridoio e la seguì su per le scale.

Lungo il corridoio c'erano cinque porte bianche, ognuna, però, con un segno distintivo.

La prima aveva una 'D' incisa sopra, la seconda, invece, aveva una 'J', dal lato opposto c'era una porta piena di foto e adesivi, Louis constatò fosse la camera di Perrie, quella accanto era spoglia, completamente bianca e fu lì che la ragazza si fermò per poi aprire la porta.

"È la camera degli ospiti, non è molto carina..."

"Non importa tranquilla, andrà bene." le sorrise, ottenendo un altro sorriso come risposta.

"Ti lascio sistemare, la porta in fondo al corridoio è il bagno, ma credo tu l'abbia capito." detto ciò chiuse la porta della camera degli ospiti e si rifugiò nella sua, di stanza.

Staccò il cellulare dal caricabatterie e si sdraiò sul letto, iniziando ad eliminare tutte le notifiche dei messaggi di Harry e Zayn. Non aveva voglia di sentirli, ma sapeva che Harry, capendo di essere ignorato, si sarebbe catapultato a casa sua, mentre Zayn non l'avrebbe fatto per ovvi motivi.

Si stese sul letto facendo partire la musica in riproduzione casuale, canticchiando qualcosa ogni tanto.

Iniziò a camminare per la stanza per poi sedersi sul davanzale, avvicinando le gambe al petto, prese gli spartiti della canzone per la festa e apportò qualche modifica, ma nulla di importante.

Louis aveva aperto la porta di camera di Perrie, chiedendole il permesso di entrare, che fu subito accettato. Il ragazzo si sedette accanto a lei.

"Cosa sono?" chiese, vedendo i fogli.

"Una canzone, ma niente di speciale."

Louis le rubò i fogli di mano, iniziando a leggere e la ragazza lo notò annuire o sorridere, ogni tanto, quando le restituì i fogli annuì solamente mormorando un 'bella'.

"Sicuro? A me non convince... E mi sono anche dimenticata di farla leggere a Zayn e..."

"Chi è Zayn?" la interruppe il ragazzo, Perrie sembrò essersi resa conto dell'errore che aveva commesso.  

"Zayn? Ah, il mio prof di musica."

"E lo chiami per nome?" Louis la guardò leggermente confuso.

"Be', perché è un amico di Jonnie e molto spesso viene qui..."

"Ah, capito!" esclamò il ragazzo, Perrie sospirò, l'aveva scampata.

Si sentirono dei passi, piuttosto pesanti, per il corridoio, la porta della stanza di Perrie si aprì, insieme ad una fiumana di parole.

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