And Beethoven?

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18 Settembre, 09:00

"Che ha fatto?" la campanella era suonata, ma nessuno dei due aveva intenzione di entrare a scuola, Zayn aveva ora buca, Perrie si sarebbe giustificata, era maggiorenne.

"Non ne voglio parlare."

"Va bene." sospirò lui, si passò una mano tra i capelli e osservò la ragazza.

La felpa larga, sicuramente del fratello o di Harry, i jeans chiari, i capelli leggermente spettinati, quella mattina non era truccata ed era bellissima come sempre. La osservò mentre portava la sigaretta alla bocca e desiderò di poter essere lui a sfiorare quelle labbra, baciarle, morderle, ma non poteva. Perrie in quel momento si girò e gli sorrise, a Zayn sembrò di morire.

Al diavolo tutto.

Prese Perrie per la spalla e la tirò verso di sè per poi posare le proprie labbra contro le sue in un casto bacio a stampo.

Un bacio che sapeva di nicotina.

Quando si staccò temette il peggio, ma Perrie sorrideva. Sorrideva. Perrie stava sorridendo. Non riusciva a crederci.

Perrie si guardò intorno e baciò nuovamente Zayn.

"Era da un po' che volevo farlo.." mormorò lei.

"Credimi, anch'io." si ritrovarono a sorridere guardandosi negli occhi.

Il cellulare di Perrie vibrò e lo tirò fuori dalla tasca, era un messaggio di Harry.

Ignora.

"Sono quasi le dieci.." disse notando l'ora sullo schermo.

"Sarà meglio che vada.. Tu vieni?" la ragazza ci pensò un momento per poi annuire. Si alzarono dal muretto e si diressero verso l'entrata della scuola. Una volta nell'atrio si divisero, Perrie verso la segreteria, per registrare l'entrata, e Zayn verso l'aula professori. 

18 Settembre, 10:10

Non le piaceva letteratura, soprattuto con Katherine in classe, seduta accanto a lei.

Quando era entrata in classe Harry l'aveva guardata sorpreso, come deluso che non gli avesse detto niente. Si era seduta al suo posto, dopo aver consegnato la giustifica alla prof, e aveva salutato Samantha.

Ora teneva la testa appogiata alla mano destra e con la sinistra picchiettava le dita sul banco, si stava annoiando. Continuava a pensare al bacio di Zayn e non poteva parlarne con Harry, o meglio non voleva.

Si limitò a scarabocchiare qualche appunto sul quaderno aspettando il cambio dell'ora, quando suonò la campanella scattò in piedi e corse fino al suo armadietto, prese il libro per l'ora dopo e si nascose in bagno, dove Harry non l'avrebbe cercata.

Passati i cinque minuti di pausa corse in classe, Harry era seduto al posto di Samantha, accanto a quello di Perrie.

Il ragazzo faceva di tutto per farsi notare dall'amica, ma lei guardava tutto al di fuori di lui. Cosa poteva averle fatto? Non lo sapeva.. e poi era lei che si era presentata a scuola senza dire niente a nessuno e con un fottuto sorriso stampato sulle labbra, ignorava i suoi messaggi e non gli parlava. Decisamente non era colpa sua.

Harry decise di ricambiarla con la stessa moneta, come avevano sempre fatto.

Quando Zayn entrò in classe, per consegnare un foglio alla professoressa, gli occhi di Perrie si illuminarono e Zayn le sorrise, Harry non ci mise molto a fare due più due.

"Non ci credo!" si alzò di scatto facendo cadere la sedia e attirò l'attenzione di tutti.

"Harry?" Perrie gli rivolse la parola per la prima volta, quel giorno.

"Non è possibile.. dimmi che non è vero, oddio." si mise le mani tra i ricci con fare drammatico.

"Signor Styles, tutto bene?" la prof lo guardò preoccupata.

"Lei non può capire! - esclamò - si sono baciati, cazzo!" Perrie si alzò e prese l'amico per il braccio.

"Prof, lo porto in infermeria, deve avere la febbre.. povero ragazzo."

Uscirono nel cortile e Perrie si sedette sulle scale antincendio.

"Parla." gli disse.

"Io? Sei tu che mi hai ignorato tutta la mattina, si può sapere che ti ho fatto?!" sbottò Harry, Perrie si accorse che aveva gli occhi lucidi e lo tirò verso di sè per poi abbracciarlo.

"Katherine." mormorò soltanto.  

"Oh ci hai visti." sentì Perrie annuire contro la sua spalla.

"Stavo venendo a prenderti, ma poi mi sono ricordato che non saresti venuta e sono tornato indietro. L'ho incontrata per strada."  

"Davvero?"

"Davvero." Perrie sorrise al suo migliore amico e lo strinse forte. "Con Zayn?" le chiese lui.

"Credo che tu lo sappia già visto che l'hai urlato in classe." Harry scoppiò a ridere e si sedette accanto a lei, sulle scale.

"In realtà ho tirato a indovinare. Quando è successo?"

"Questa mattina, nel parcheggio." Harry annuì e le sorrise.

"Era ora!" si alzò in piedi e tirò su Perrie, prendendola per mano. "Andiamo."

"Dove?" chiese lei, alzando un sopracciglio, confusa.

"In classe, abbiamo musica adesso."

Harry Styles, ti ucciderò, prima o poi..

"Edwards, Styles, finalmente ci degnate della vostra presenza." il signor Malik li guardò di traverso appena entrarono, o forse solo ad Harry.

"Possiamo anche anche andarcene, se preferisse, ma siamo i suoi alunni migliori." ribattè il riccio.

"Andate a sedervi."sospirò Zayn.

I due ragazzi si sistemarono ai loro posti e Zayn riprese a spiegare.

"Prima di essere interroto stavo dicendo: la musica del romanticismo è la musica composta secondo i principi dell'estetica romantica. Abbraccia un arco di tempo che va dal 1820 al 1880 circa."

Perrie si sentiva stupida, seguiva Zayn in ogni suo movimento, prestava attenzione ad ogni parola, gesto, sorriso, pausa..

Sbattè la testa contro il banco, facendosi, così, un enorme bernoccolo in testa.

"Ahia.." mormorò poco dopo.

"Ma quanto sei stupida?" fece Harry, trattenendosi dalle risate.

"Meglio stupida che ragazzina arrapata." ribattè lei.

"Edwards, qualche musicista del romanticismo?" Perrie rivolse gli occhi verso Zayn e sorrise strafottente.

"Chopin, Scumann, l'italiano Verdi, Bellini.."

"E Beethoven?" continuò.

"Il romanticismo finisce con la morte di Beethoven, ma si è in dubbio sull'attribuirgli l'etichetta di musicista e compositore romantico."

L'intera classe teneva gli occhi puntati su di lei, o forse sul bernoccolo, e Perrie si sentiva a disagio.

Zayn tornò a spiegare, annuendo al commento di Perrie.

Certo, la storia con Zayn era complicata e non era ancora iniziata completamente, ma perché non provarci? 

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