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30 Marzo.

Dopo aver parcheggiato l'automobile ed essere scesa da essa, mi sono incamminata verso il pub.

Stamattina ho impiegato circa venti minuti per scegliere un abbinamento decente da indossare.
Non capisco neanche il perché, visto che i miei abiti da qui a qualche minuto saranno coperti da un grembiule.

Improvvisamente mi fermo, vedendo la Mercedes di Harry e decido di far vagare lo sguardo per tutta la via, alla ricerca del ragazzo.

E lo vedo.

Il riccio è avvinghiato ad una bassa ragazza dai lunghi capelli castani, le braccia di Harry stringono saldamente i fianchi di lei, mentre questa poggia con passione le proprie labbra sulle sue.

Sposto immediatamente lo sguardo, sentendomi quasi infastidita.

Non sapevo che Harry fosse fidanzato e, in tutta franchezza, vederlo in una situazione del genere non è stato carino, per niente.

Prendo un piccolo respiro, prima di continuare a camminare.

Sento dei veloci passi provenire da dietro le spalle, tuttavia non mi giro.

"Cailey!" La familiare voce di Harry mi richiama e mi ci vuole un secondo prima di girarmi verso di lui e stirare le labbra in un formale sorriso.

"Ciao, Harry." Lo saluto evitando il suo sguardo, per poi continuare a camminare.

"Dove corri?" Domanda lui, il suo tono suona meno rude del solito.

"Sto semplicemente andando a lavoro, come te."

"Non far finta di non avermi visto." Mentre parla appare un ghigno sul suo viso, probabilmente dato dal fatto che io sembri più distaccata.

"Non sapevo fossi fidanzato, tutto qui."

Harry si ferma di scatto, così io mi giro immediatamente verso di lui.

"Sei gelosa?" Domanda compiaciuto, mordendosi il labbro inferiore.

"No," mentre lo dico sembro quasi offesa "ero solo confusa."

Harry ride, mettendo in mostra le sue profonde fossette: "puoi mentire a me, ma non a te stessa." Dice semplicemente, spostandomi una ciocca di capelli dagli occhi.

"Sono seria! Non sei al centro del mondo." Mi lamento, incrociando le braccia al petto.

Il suo sguardo si abbassa alla mia scollatura per un secondo, causando il mio più completo imbarazzo.

Sorride leggermente, prima di tornare serio e ricominciare a camminare: "non siamo fidanzati, se muori dalla voglia di saperlo."

"Non morivo dalla voglia di saperlo." Recito come se mi fosse indifferente, eppure, una piccolissima parte di me, sembra essere sollevata dall'informazione appena recepita.

"Morivi di gelosia."

"No, Harry."

"Si, Cailey."

"Come vuoi tu." Ribatto alla fine.

"Non puoi negare l'evidenza." Mi accusa, appoggiando il suo palmo sulla mia spalla destra.

I nostri corpi sono a pochi centimetri di distanza ormai e la tensione è palpabile.

Mi avvicino lentamente al suo orecchio: "probabilmente l'evidenza è solo frutto della tua fantasia." Sorrido leggermente, mentre mi libero dal suo braccio e cammino verso il pub.

"Non puoi mentire a te stessa." Ribadisce Harry, scuotendo la testa.

"Non l'ho fatto."

"Eppure non sembravi entusiasta."

"Diamine, smettila." Sbotto, una volta arrivati.

Harry alza gli occhi verdi al cielo, ma non controbatte.

"Ragazzi, la festa di Primavera è stata posticipata al quindici di Aprile e finalmente abbiamo la cartina e la disposizione di ogni singolo oggetto!" Esclama entusiasta Martin.

"Questo significa-" tento di dire, ma il mio collega mi ferma.

"Che non sgobberemo più ogni giorno per cercare di rendere il pub perfetto." Mi ferma Harry, con un fare indifferente.

Come può esserlo in ogni singola situazione? A parte sarcasmo e disinteresse, in questi giorni negli occhi di Harry non ho visto altro.

Guardo l'orario e, notando che manca solo un minuto all'apertura, mando un veloce messaggio di buongiorno a mia madre.

Non appena apre il pub, il quale la mattina offre colazioni, inizio a mettermi a lavoro.

Mi ritrovo, come al solito, a finire troppo presto ciò che ho da fare, dunque ad annoiarmi.

Durante la mattinata non ci sono molti clienti e questo rende il mio lavoro ancora più scocciante.

Con la coda dell'occhio riesco a vedere Harry uscire dalla porta sul retro, così decido di seguirlo.

Prima di varcare la porta afferro la mia giacca in denim, nella quale ho posizionato un pacchetto di sigarette.

Quando la mia mano si appoggia sul pomo della porta, indugio sul girarlo, poiché sento Harry parlare.

"Ho fatto cio che mi è stato chiesto." Prende una piccola pausa prima di sbuffare "Diamine Niall! Non posso fare tutto questo da solo... ho solo bisogno che lei si fidi di me e sarà tutto più facile."

Il suo tono sembra piuttosto testo e ciò mi suona nuovo.
La mia mente riconduce la ragazza di cui sta parlando a colei che ho visto stamattina in compagnia di Harry.
Il suo modo di parlare, tuttavia, mi confonde le idee.

"Niall, sto rischiando grosso e lo sai benissimo, lei..." improvvisamente si gira, incontrando il mio sguardo. Per un secondo mi immobilizzo, provando quasi timore del fatto che lui mi abbia beccata ad origliare. "Dannazione, Cailey, la porta è di vetro." Dice Harry innervosito, per poi aprire quest'ultima e sorpassarmi, noncurante di avermi colpita con la spalla.

Abbassa lo sguardo al telefono, mentre cammina velocemente verso l'interno del pub.

"Harry io-" tento di raggiungerlo, sentendo la vergogna raggiungere ogni più recondita parte del mio corpo.

"Cosa?" Scatta lui, girandosi all'improvviso.
Il suo respiro veloce fa in modo che il suo petto si alzi e si abbassi rapidamente.

"Non volevo ascoltare, davvero." Tento di scusarmi, ma la rabbia nei suoi occhi mi rende ancora più nervosa.

"Ah no?" Mi schernisce, con un sorrisetto sarcastico.

"Esattamente. Avevo preso delle maledette sigarette e te ne avrei anche offerta una, se tu non fossi stato tanto sgarbato." Faccio del mio meglio per rendere il tono duro e lo sguardo freddo.
Mi fermo nel corridoio vuoto, sperando che nessuno possa sentirci.

"Questo non ti giustifica ad origliare le mie conversazioni."

"Questo non giustifica te a trattarmi in quel modo! Ero lì da tre dannati secondi e, se proprio vuoi saperlo, non ho sentito niente della tua conversazione. E non mi interessa minimamente del tuo rapporto con quella ragazza." Sputo acida, per poi andare a lunghi passi verso il retro del negozio.
Riesco a vedere il suo viso per un istante, il quale sembra quasi sollevato.

Sbuffo frustrata, prima di accendere una sigaretta ed inspirare profondamente.

Perché era tanto infastidito? Ma soprattutto, perché parlava del suo rapporto con una ragazza come se fosse qualcosa di tanto oscuro?

Scuoto la testa, appoggiando la testa alla porticina di vetro satinato e ricacciando tutti i miei interrogativi, sapendo che Harry non mi fornirà mai una risposta.

D'altronde, non dovrebbe neanche importarmi un minimo di tutto ciò che circonda quel ragazzo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 18, 2018 ⏰

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