Prologo

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Stavo tranquillamente prendendo i miei libri per metterli sopra al banco, quando la voce del professore interruppe i miei pensieri:
"Date il benvenuto al vostro nuovo compagno di classe: Thobias Dallas...".

Alzai gli occhi dal mio quaderno di matematica tutto pasticciato e li posai sul nuovo ragazzo, scoprendolo con gli occhi puntati nella mia direzione; sollevai il sopracciglio in segno di sfida, avendo in cambio un occhiolino.

"Idiota" sussurrai riprendendo il mio lavoro artistico: una grechina geometrica fatta di tre lettere: RIP.
Non ero una persona associale, era solamente che odiavo quel comportamento odioso.

Sentii la mia compagna darmi una gomitata sul braccio, e quando mi girai nella sua direzione, la vidi sorridere come un ebete; le altre ragazze si comportavano come delle facili prede: la maggior parte guardava questo Thobias Dallas, altre invece  avevano gli occhi assassini puntati sulla sottoscritta.

Trovai questa situazione assai patetica e un desiderio di andarmene da quella stanza mi invase completamente.

"Signorina Jonsohn, accompagni il suo nuovo compagno a ritirare i suoi libri dall'armadietto, sù! Almeno così non la vedo disattenta..."

"Mi scusi prof Rossi, ma proprio non riesco..." lo guardai male, mentre il desiderio di andarmene veniva risucchiato da uno che voleva restarsene in quest'aula.

"Signorina Emily Jonsohn, le consiglio di alzarsi ed accompagnare Dallas, se non vuole compito extra.." disse, con un ghigno.

"Maledetto".
Un buon rapporto legava me e il prof. Sergio, eravamo amici, forse anche a causa della sua giovane età, ed essendo così, poteva capirci.

Ogni volta faceva qualche battuta per allegerire le lezioni ed era proprio per questo che moltissime ragazze ci sbavavano dietro, tranne io ovviamente: eravamo solo amici e ci provocavamo a vicenda.
Il suo piano per la fine dell'anno? Trovarmi un ragazzo.

Lo guardai male e mi alzai facendo rumore apposta con la sedia.
Uscii dalla classe seguita da quell'ipocrita.
Mi stava antipatico, già da quell'occhiolino che mi aveva fatto precedentemente...
"Allora Emy, mi puoi dire dov'è il mio armadietto?" chiese tranquillamente.
Emy..
Emy..
"Uno, Non chiamarmi Emy
Due, cercatelo da solo. Vado in bagno." dissi, per poi girarmi ed andare nei bagni.

"Abbiamo un bel caratterino però eh!" lo sentii urlare quando passai la porta.
Mi avvicinai al muro tutto scritto.

Buongiorno Emy Jonsohn come va la vita?

Chi sei e che cosa vuoi?

Non ti svelerò chi sono, non sarebbe più un segreto poi.

Ahaha simpatico...chi sei?

Non lo so nemmeno io chi sono 14/03/2016

Perchè hai scritto la data?

Così, per ricordarmi quando ho scritto 14/03/2016

Va bene(?)...15/03/2016

Ogni giorno lui era nella mia testa.
2016... Quanto tempo, se si conta due anni corti e semplici, ma non così tanto.
Più lunghi dell'eternità.
Mi appoggiai al muro, per poi sentire delle lacrime scorrere sulla mia pelle pallida e fredda.

Mi manchi Cody, mi manchi e non sai quanto.


N/A

Ciao ragazzi, dopo un bel po' di tempo sono ritornata pubblicando.
È stato un periodo buio, come sempre, per me, e avevo deciso di lasciare tutto, anche quello che mi faceva stare bene.
Sono pronta a ripartire se me lo permettete e mi state accanto.
Grazie a chi ci é sempre stato❤

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