Sapevo che Cody era alle prese con Dallas, e volevo essere lì con lui, ma era un giorno speciale, dovevo rendere la sua vita più felice: era mio dovere.
Era il suo compleanno, quel giorno era il suo compleanno.
Cody aveva un anno in più di me, aveva vent'anni. Era stato bocciato in seconda superiore e in terza ci siamo messi insieme.
Mi ricordo perfettamente il giorno in cui lo vidi per la prima volta: era ancora un ragazzino, ma il suo essere più grande lo rendeva interessante agli occhi di tutte le ragazze della classe.
A caso lo avevo attirato, e a caso mi aveva attirato.
Il nostro era una caso perfetto; lo amavo, avrei fatto di tutto per proteggerlo ora che era di nuovo nelle mie mani.Finì di gonfiare gli ultimi palloncini rotondi con la scritta "Buon compleanno!", a dir poco osceni, che Cam aveva trovato in sconto.
Guardai il salotto ampio della casa: era tutto pronto.
I divani erano stati spostati in un altra stanza, e al centro avevamo posizionato il grande tavolo, con tutte le sedie di legno che lo circondavano.
C'erano bevande di tutti i tipi: Coca Cola, Fanta, acqua e persino alcoolici.
Era una piccola festicciola perciò noi ragazze ci eravamo prese l'incarico di preparare dei piccoli antipasti e posizionarli al centro del tavolo; avevo approfittato del momento per raccontarle tutta la storia di Cody, le avevo conosciute un pochino, e non mi dispiacevano per niente.
La cena doveva ancora arrivare: avevamo ordinato il sushi.La parte migliore era la torta, i gemelli si erano offerti a farla loro e, con scarso entusiasmo, io e Louis avevamo accettato la loro proposta. Il fatto era che era venuta benissimo dall'aspetto, e la cosa mi spaventava e non poco.
"Stellinaaa!" Sentì urlare da Cam che corse giù per le scale in modo veloce e rumoroso.
"Dimmi" sorrisi alla sua goffagine.
"Ma i regali?"
"I regali cosa?" Chiesi confusa.
"Dove lasciamo i regali scema! A volte penso che tu sia in un altro mondo...e quello si chiama Codyland." Sorrise maliziso facendo apparire le sue tenere fossete, e alzando e abbassando ripetutamente le sopracciglia.
"Zitto scemo" risi "mettete tutto là, vicino alla tv.""So curioso di sapere che gli hai preso in realtà" si avvicinó di nuovo a me, cominciando a toccare i tovaglioli.
"Rimarrai col dubbio" dissi.
"Oh eddai! Se vuoi regalargli una bella serata nel tuo fiore, beh puoi anche dirmelo."
In quel momento le mie guance andarono a fuoco, e i miei occhi si sgranarno.
"Brutto idiota no!" Gli urlai contro, picchiando la sua nuca.
"Aia...mi hai fatto male." Si massaggió il retro della testa fingendo."Bugiardo..." gli feci la linguaccia.
" E comunque non é quello nei miei piani, lo porterò in un posto, e gli darò il...o meglio i suoi regali""Eddai dammi almeno un indizio!" Mi supplicò facendo la faccina da cucciolo.
"Ok, ok, ok ma devi smetterla di fare quella faccia, te lo hanno mai detto che sei inquietante?" Feci la faccia più seria possibile."Bugiarda..." mi fece la linguaccia, copiando il mio gesto di prima.
"Ho fatto un quadro, e un libro insomma, non puoi capire e non posso dirti altro o di cosa riguarda, ma penso che basti così come indizio" sorrisi di nuovo.
"Mi fa piacere che tu sorrida, sul serio ci sei mancata" mi abbracciò.
"Si ok, ma non farmi piangere adesso" lo strinsi più forte a me."Ok però adesso spostati, il mio fida è geloso" mi spinse indietro mentre io scoppiai a ridere.
"Dovrei ancora conoscerlo in realtà, non ci ho parlato molto."
"Fidati, é simpatico, è semplicemente distaccato da voi perchè non vi conosce, ma dentro è una persona stupenda. E ha tante qualità...non pensarci su sei troppo piccola." Mi tirò i capelli leggermente.
"Non toccarmi mai più i capelli" dissi con fare minaccioso e scandendo bene le parole."Oppure cosa nana?" Mi sfidò incrociando le braccia al petto e venendomi vicino, mostrando la sua altezza.
"Oppure...questo!" Dissi spingendolo per terra e cominciando a correre su per le scale.
"Vieni qua Emily!" Lo sentì alzarsi e rincorrermi dietro.
"Mai ippopotamo!" Mi rinchiusi nel bagno.
"Apri questa maledetta porta o la sfondo."
Sentivo che rideva, ma cercava di nasconderlo."Aspe che chiedo a loro!"
"Loro chi scema?"
"Agli dei scemo"
"E che dicono gli dei? Che so divino come loro?"
"No, che te ne devi andare a fanculo."
"Touchè!" Schioccò la lingua contro il palato cominciando a ridere ad alta voce."Ma che succede qua?"
"Il tuo fidanzato non mi lascia in pace!""Cam?" Disse Noah
"È stata lei!""Emily?"
"È stato lui!"
"Su esci se hai le palle!"
"Sono femmina, non le ho""Ok basta!" Sentimmo urlare Noah.
"Tu signorina esci da là! Ed entrambi giù senza discussioni.""Ok papà!"
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Perchè Tutte A Me?
ChickLitEmily, dopo due anni dalla morte di Cody, il suo ragazzo, non riesce a superare la sofferenza che non fa altro che avvolgerla. Molti fantasmi del passato ritorneranno a scombussolare la sua vita giá incasinata e, come se non bastasse, l'arrivo di Th...