Ridgewood - Carter

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Man mano che si avvicinavano alla loro meta, Carter iniziò a riconoscere i luoghi che aveva analizzato durante le sue ricerche riguardanti Ridgewood. Provò quella sensazione surreale e un po' destabilizzante di quando, dopo aver tanto immaginato una situazione, ci si ritrova a viverla.

Dopo qualche minuto passato a contemplare il susseguirsi di edifici o residenziali o destinati ad uso pubblico, il signor Barrymore arrestò il veicolo. Carter scese dall'automobile e, dopo così tanto tempo seduto, riuscì finalmente a sgranchirsi le gambe.

Si guardò intorno: avevano parcheggiato in una zona poco trafficata. A pochi metri c'era un grande stabilimento che gli parse una scuola. Davanti a loro c'era un viale alberato alla fine del quale Carter riuscì a intravedere quello che poteva essere un parco giochi.

"Dunque, se non leggo male la cartina, dobbiamo proseguire lungo questo viale e poi girare a destra... anzi no, a sinistra..."

"Papà, ormai le cartine non le usa più nessuno! Lascia, faccio io." È così dicendo estrasse il suo cellulare dalla tasca dei jeans che indossava. Digitò velocemente qualcosa sullo schermo e dopo qualche secondo aveva già le indicazioni su Internet.
Scoprì che dovevano proprio dirigersi verso il parco giochi, e si incamminò seguito dai suoi genitori che lo guardavano compiaciuti, ma con un pizzico di individia per la dimestichezza del figlio con la tecnologia.

I minuti trascorsero mentre passeggiavano senza parlare, semplicemente ascoltando il suono della natura. L'autunno stava inesorabilmente prendendo il posto dell'estate: un tiepido venticello soffiava fra gli alberi, le cui foglie ingiallite talvolta si staccavano intraprendendo il lento volo verso il suolo.
Raggiunsero il parco giochi e la tranquillità che avevano assaporato fino a quel momento lasciò il posto alle risate fragorose dei bimbi intenti a giocare.
Carter li osservò nostalgico, ripensando ai dolci ricordi della sua infanzia.

I suoi genitori si avvicinarono a un signore dall'aria cortese per chiedergli indicazioni. Carter era combattuto: da un lato moriva dalla voglia di incontrare sua sorella e raccontarle tutto, dall'altra avrebbe voluto semplicemente lasciare le cose così come stavano. Forse aveva bisogno ancora di un po' di tempo per riflettere..

"L'orfanotrofio è proprio qua dietro." Dopo qualche istante, la voce di suo padre lo riportò alla realtà. A George bastò un'occhiata per intuire i sentimenti contrastanti del figlio, per cui aggiunse: "Se vuoi, puoi aspettare qui mentre io e tua madre andiamo a chiedere di parlare con la direttrice, una certa signora Hernandez, mi pare. Potrai raggiungerci quando te la sentirai."

Carter acconsentì con un cenno del capo. La madre gli diede un bacio sulla fronte e si allontanò con suo marito. Carter li accompagnò con lo sguardo per poi perdersi di nuovo nella spensieratezza dei bimbi che giocavano davanti a lui, assorto nei suoi pensieri.



P.S.= Say Something di A Great Big World e Christina Aguilera

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