3. Il bacio sbagliato

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Io e Logan eravamo fidanzati da più di una settimana, ma non eravamo mai andati oltre al tenerci per mano.

Non sapevo se fosse normale o no.

Insomma, forse eravamo ancora nella friend zone?

Speravo di no.

Stavo aspettando che Jake venisse a prendermi a scuola quando vidi Styles venirmi incontro.

«Ehy bimba.»

Mi disse.

«Ehy. Non mi chiamare bimba.»

Risposi io, seccata.

«Volevo chiederti se ti va di venire ad una festa a casa mia questa sera, io e la mia band facciamo le prove per un concorso scolastico. Ti va di venire?»

Chiese.

«E perché lo chiedi proprio a me? Insomma, non sono esattamente un tipo popolare...»

Sussurrai, leggermente imbarazzata.

«Vorremmo il parere di qualche ragazza, per capire se, be' potremmo sfondare come gruppo. Secondo me siamo forti, io sono il cantante...»

Continuò lui.

«E va bene, penso di riuscire a fare un salto, ma alle venti ho già un appuntamento con il mio ragazzo...»

«Allora a casa mia alle sei e mezza okay? Ti aspettiamo.»

Disse, porgendomi un bigliettino con su scritto il suo indirizzo. Mi fece l'occhiolino e corse via.

---><---

Dovetti ammettere che i White Eskimo non erano male, nonostante

tutto.

Anche se quella che doveva essere solo una festicciola delle prove della band, si rivelò qualcosa di molto più grande.

I genitori di Harry erano fuori città, e c'era veramente un sacco di gente.

Prevalentemente ragazzi "popolari" che io non frequentavo.

«Bimba! Ma che bello vederti!»

Disse il riccio, vedendomi.

«Styles.»

Lo salutai, fredda.

Mi chiese cosa pensavo della band, e io gli feci i complimenti, che sembrò apprezzare di buon grado.

Poi mi domandò di Logan.

«E...come va col tuo ragazzo?»

«Oh. Alla grande. E tu e la bionda state insieme?»

Dissi, indicando la bionda con cui l'avevo visto fino a poco prima.

«Ehm... È mia sorella.»

Io scoppiai a ridere.

Lui arrossì.

Harry Styles era davvero arrossito?

---><---

Accadde tutto così velocemente.

Non ricordo molto di quella serata.

Se non che, a un certo punto, lui mi

si avvicinò.

E io non feci nulla per fermarlo.

Sentivo il suo respiro fresco sulla pelle, sentivo i suoi occhi verdi scrutarmi con curiosità.

Poi avvicinò le sue labbra alle mie.

Furono si e no un paio di secondi, ma ci furono.

«No!»

Sospirai, staccandomi immediatamente.

«Cos...?»

Fece per dire lui, ma lo interruppi, tirandogli uno schiaffo.

L'impronta rossa della mia mano rimase impressa sul suo volto.

Mi aveva appena rovinato il primo bacio.

«Styles sei solo uno stronzo!»

Gli gridai in faccia, con le lacrime agli occhi.

Lui stava per ribattere quando mi squillò il cellulare.

Era Jake.

«Che vuoi?»

Dissi al telefono.

«Rachel, c'è stato un incidente...»

Sussurrò.

Quasi lasciai cadere l'IPhone per lo shock.

---><---

Quando arrivai al pronto soccorso, lui era in sala operatoria.

Da un'ora e mezza, mi disse sua madre.

Mi sedetti in sala d'aspetto, con le lacrime che continuavano a scendere sul mio viso.

Perché?

Perché proprio Logan doveva fare un incidente in moto?

Mi sentivo così in colpa.

Lui stava venendo a prendermi.

Mi ero addormentata su quella scomoda sedia, esausta.

A svegliarmi fu la mamma di Logan, in lacrime.

Non ci fu bisogno di dirmi nulla, l'abbracciai e piansi anche io.

Logan non ce l'aveva fatta.

---><---

Il giorno dopo, a scuola, non avevo un bell'aspetto.

Occhi gonfi e rossi di pianto, i capelli aggrovigliati, e mi ero vestita con un paio di vecchi jeans e una felpa di Logan che mi stava enorme.

Mi sedetti davanti, cercando di evitare Harry.

Che si sedette ugualmente vicino a me.

«Senti Rachel mi dispiace, io lo so che sei fidanzata ma non sono riuscito a tratt...»

Cominciò a dire.

«Styles, fammi un favore, taci. E poi sono di nuovo single.»

Dissi, tirando su col naso.

«Avete litigato? Per colpa mia?»

Domandò.

«No, magari fosse così semplice. Ha avuto un incidente in moto. Logan è...»

Mi si fermarono le parole in gola.

Non riuscivo a dirlo. Non riuscivo a dire "Logan è morto." Perché in fondo, non volevo crederci.

«Non ce l'ha fatta.»

Dissi infine.

«Oh Rachel,mi dispiace...»

Sussurrò.

«Non mi chiamare Rachel. Possono farlo mio fratello Jake e Lo...»

Mi interruppi a metà frase.

«Solo mio fratello Jake può .»

Mi corressi.

Poi entrò la professoressa e mi concentrai sul mio libro di latino.

Dopo un ora e mezza, Styles mi passò un bigliettino.

"I ragazzi quando soffrono glielo si legge negli occhi, ma le ragazze... Potrebbero subire un interrogatorio e sarebbero capaci di non far uscire nulla, straordinariamente forti."

Gli lanciai uno sguardo incuriosita.

"Sei un poeta."

Scrissi io.

"Ahaha no. Ma penso sia la verità. Ti va di uscire oggi pomeriggio?"

"Dovrei fare i compiti di latino in realtà."

"Allora li facciamo insieme. Alle 16 al bar?"

"Perfetto."

Finii di scrivere appena poco prima che la professoressa mi richiamasse alla lezione.

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