Diversità

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Lola frequentava il terzo anno di liceo.

Sedeva sempre all'ultimo banco perché da lì puoi vedere tutti e nessuno ti vede.

In seguito ad un episodio accaduto anni prima Lola si era chiusa in un silenzio costante.

I suoi dopo una lite erano usciti per lavoro e lei in un momento di rabbia aveva urlato che avrebbe voluto vederli morti. Quella stessa sera i suoi genitori morirono in un incidente d'auto. Da quel giorno nessuno la sentì più parlare. Le sue uniche consolazioni erano il suo violino e un diario in cui scriveva ogni cosa, ed era l'unico modo per dire alle persone ciò che pensava. La scuola  aveva ormai rinunciato ad interrogarla e la promuovevano un po' per compassione e un po' per comprensione. Non aveva amici perché la consideravano una "raccomandata" e perché il suo ostinato silenzio metteva a disagio chiunque.

Non era mai uscita con un ragazzo anche se le voci di corridoio elogiavano la sua bellezza: bassina , gracile, capelli ricci color miele, occhi castani, ciglia lunghissime, lentiggini e labbra rosse e sufficientemente carnose da attirare attenzione.

Adam, anche lui frequentava il terzo anno ed era uno dei ragazzi più popolari, un po' per il suo carisma un po' per la sua bellezza.

Amava la pallavolo e giocava nella nazionale. Le ragazze lo consideravano "il tuttofare" perché qualsiasi cosa facesse gli riusciva alla perfezione.

Era ricco, così viveva da solo e si divertiva a organizzare feste e spendere i suoi soldi al meglio.

Tutti lo invidiavano per la sua vita facile e lui di certo non lo negava. Gli piaceva atteggiarsi. Di ragazze ne aveva a centinaia e non era in cerca di una storia seria. Loro lo sapevano e per questo ne approfittavano per godere di qualche piacere. A lui stava benissimo.

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