Psycho.

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KELLY'S POV

Entrai nella mia camera e sbattei la porta. Presa dalla disperazione mi sedetti a terra strisciando lungo la parete della porta, mi infilai una mano nei capelli.

Cominciai a calmarmi, e, in quell'istante, mi ricordai di Devon: non avevo ancora avvisato mio padre.

Uscii dalla mia camera e con calma scesi le scale, ascoltando quello che lui e Pattie si stavano dicendo.

“Tesoro, stai tranquilla. Entrambi hanno bisogno di tempo, è una cosa nuova per loro.” Disse mio padre cercando di.. rassicurarla?

“Lo so, ma entrambi sappiamo che Kelly non mi accetterà mai.” Rispose lei triste.

'Ma vaffanculo.' Pensai, ricominciando a scendere le scale.

“Papà, mi ero scordata di dirti che tra poco arriverà Devon e resterà a cena.” Dissi entrando in salotto.

“Ah, okay. Quindi saremo in cinque. Perfetto, così Devon potrà conoscere Justin, hanno la stessa età, diventeranno subito amici.” Affermò orgoglioso mio padre.

“Se, certo..” Sussurrai, prima di tornare di sopra.

Mi chiusi nuovamente in camera e, una volta acceso lo stereo, mi spogliai rimanendo in intimo. Amavo stare così. Presi una Malboro Rossa e cominciai a farmi due, tre tiri.

'Sono le sei e trenta e Devon arriverà fra mezz'ora, perfetto.' Pensai gettandomi a peso morto sul letto.

Ci misi tre secondi prima di realizzare che ancora ero in intimo, e subito mi alzai di scatto.

Presi un paio di pantaloncini di Jeans strappati e me li infilai saltellando davanti allo specchio: questi pantaloncini corti mi fanno delle curve da paura – Pensai.

Afferrai la mia amata felpa regalata da Devon, e me la infilai mentre, velocemente, mi dirigevo in bagno.

'Sciolti o legati? Boccoli o lisci?' Questo è il dilemma.

Cominciai a spazzolarmi i capelli biondo scuro: sono già abbastanza lisci, quindi opto per legarmeli in una crocchia alta. Mi truccai velocemente e poi uscii dal bagno nel momento esatto in cui il campanello aveva cominciato a suonare.

Mi catapultai di sotto ed aprii.

Un ragazzo castano con degli occhi color mare e un sorriso da far invidia a chiunque era davanti a me, o meglio: il mio ragazzo.

“Ehi, Dev.” Lo salutai abbracciandolo.

“Ciao piccola.” Rispose lasciandomi un dolce bacio sulle labbra.

“Ehm.. Ciao.” Disse una voce alle mie spalle.

Ci staccammo e mi voltai.

Ti pareva.

“Oh, Dev, lui è Justin. Justin, lui è Devon: il mio ragazzo.” Li presentai.

Si strinsero la mano, sorridendo entrambi. Cristo, ho due elementi di 'perfezione' nel mio soggiorno, tenetemi perché sto per svenire.

“Okay, Dev, vieni di sopra scegliamo un film per dopo.” Affermai prendendo la mano del mio ragazzo e trascinandolo su con me.

“Papàà! Devon è arrivato!” Urlai dal piano di sopra avvertendolo.

“Oh, ciao Devon! Tra mezz'ora è pronta la cena!” Urlò in risposta mio padre.

“Salve signor Johnson!” Lo salutò Devon.

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