-confusione-

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"ti ho detto che non mi ha fatto niente! Scott potresti ascoltarmi prima di trarre conclusioni affrettate? "
Bevvi un'altro sorso del mio cappuccino un po'troppo amaro per i miei gusti.
"Conosco Derek e se mi dici che è entrato in casa tua di certo non penso che abbiate cantato le canzoni di Britney Spears"
Ma non ero io quello sarcastico?
"Mi ha fatto prendere un infarto ma sono io che ho fatto male a lui, non fisicamente ovvio, ma ho detto una cosa non troppo adeguata ecco." Presi una bustina di zucchero e la versai nel cappuccino mentre Scott mi spronava a continuare.
"Avevo in mano la mia mazza da baseball e lui mi ha detto 'smettila di avere paura'" cercai di imitare la sua voce "e io ho sussurrato una cosa simile a 'Lo ha pensato anche Paige in fin di vita'..."
Scott sgranò gli occhi ma non disse niente prima di iniziare a descrivere con aggettivi che non credevo esistessero la mia stupidità. Poi se ne uscì con "Derek è uno da stimare" e io non poté fare a meno di sbuffare e poi mettermi a ridere nervosamente. 
"Amico, tralasciando il fatto che mi ha minacciato di morte milioni di volte, sono passati quasi 10 anni dal tragico incidente e lui ancora rifiuta ogni contatto umano. Stima eh."
Fissò il pavimento per qualche secondo e poi mi fece sprofondare con quelle 6 parole.
"tutti noi pensavamo che ti piacesse." Dovetti aggrapparmi anche al tavolo con le mani, mollando il mio cappuccino.
Scott continuò "Eravamo d'accordo per cercare di farvi baciare ieri al loft. Liam ha avuto l'idea."
Mi alzai di colpo notando la figura del lupo che ho ferito appoggiata all'entrata del bar. Era girato ma ci stava ascoltando, ne ero sicuro.
Probabilmente capì che l'avevo visto perché prese a camminare verso la sua macchina per andarsene.
Il senso di colpa mi assalì; cambiai punto di vista su di lui in 2 secondi solamente ripensando alle parole di Scott e a lui sta mattina, quando non mi ha nemmeno sfiorato.
"Derek!" Urlai certo che mi avesse sentito. Ormai era entrato nella macchina ma sentivo di dovergli almeno spiegare cosa pensavo, più che altro perché volevo sapere cosa ci faceva in camera mia.
Troppo tardi, era già partito.
Presi la mia Jeep e, ignorando Scott, lo seguì fino al suo loft.
Scesi dalla macchina dopo 10 minuti di puro caos nella mia testa e mi incamminai verso la porta che aveva chiuso rumorosamente. 
Suonai il campanello una, due e tre volte finché non mi misi ad urlare.
"Derek fammi entrare e prova a conversare come una persona civile!"
Sbuffai. Uno, due, tre secondi e niente. "Derek!"
La porta si aprì così velocemente da farmi spaventare a morte, ecco che tutta la voglia che avevo di scoprire perché era a casa mia sparì. 
Entrai sentendo i suoi occhi su di me, era arrabbiato...molto.
"Io non sarei civile? Non sapevo che tu conoscessi..." si fermò e sospirò "Ero venuto a riportarti questo" Prese il mio giubbotto dal tavolino in centro alla stanza,  quello italiano.  Me lo lanciò.
Goffamente riuscì ad afferrarlo senza cadere e lui intanto mi prese per il braccio e mi spinse fuori da casa sua. Con un gest.o veloce chiuse la porta, nell'ultimo millisecondo rimasto riuscì a sibilare un "scusami" e sembrò sentirlo, ma non fece niente se non lasciarmi lì con la vergogna nell'aria e la giacca in mano che ancora sapeva di lui.

Erano le 4 del pomeriggio, subito dopo essere andato da Derek mi feci raccontare bene la storia di Paige da Scott, volli sotterrarmi.
Io sapevo soltanto che aveva ucciso la sua ragazza sotto al Nemeton perché era stata morsa...a dir la verità sapevo che non poteva essere solo quello ma non mi importava molto.
Comunque ora che sapevo tutta la storia mi sentivo terribilmente in colpa.
Presi la forza di alzarmi dal letto su cui ero rimasto delle ore, le chiavi della jeep e mi ritrovai di nuovo a guidare verso il loft di quello stupido sourwolf.
Non sapevo cosa avrei fatto quando sarei arrivato ma mi ricordai che non mi aveva ucciso anche se avrebbe potuto e questo mi tranquillizzò un pochino. 
Parcheggiai la macchina fuori da casa sua e anche se sapevo che mi aveva sentito, cercai di non fare troppo rumore.
Suonai il campanello. Niente.
Suonai di nuovo. Aprì in soli jeans...mi ricordai dell'ora e pensai che forse avrei potuto aspettare domani.
"Ti ho ridato la giacca o no?" disse nervoso come se la mia presenza lo urtasse...molto probabilmente era così.
Mi portai una mano alla testa
"Sì...tutto apposto io...volevo solo scusarmi per quello c-che ho d-detto...non sapevo tutta la s-storia"
Alzò le sopracciglia abbastanza stupito e squadrò il mio viso come per cercare di capire se fossi sincero.
Sentì le guance bruciare come non mai, lui annuì serio e fece per chiudere la porta. Lo fermai mettendogli una mano sul braccio, che tolsi subito visto come mi stava guardando male.
"Eri a casa mia solo per la giacca? Avresti potuto ridarmela oggi agli allenamenti, io vengo sempre a vedervi quando vi allenate, sto con Lydia sul divano e registro mentalmente i progressi di Scott-"
Venni fermato da qualcosa: le sue labbra sulle mie.
"Ero venuto anche per questo" Si allontanò qualche centimetro ma lo presi per la maglietta e feci scontrare di nuovo le nostre labbra. Chiuse la porta dietro di noi mentre la mia maglietta finiva per terra, mi resi conto solo in quel momento che lo volevo da tanto tempo e che la mia paura nei suoi confronti non aveva senso visto che Paidge stava soffrendo e l'ha pregato di ucciderla.
Si staccò un attimo da me e mi accorsi di essere arrivati fino al divano.
"Smettila..." disse con un mezzo sorriso.
Corrugai le sopracciglia sedendomi sopra di lui.
"di fare cosa?" chiesi portandogli le braccia al collo.
"Stavi pensando, è fastidioso"
Misi un finto broncio e lo vidi fissare un punto e corrugare leggermente le sopracciglia, in parole povere ascoltava.
"Scott e gli altri sono qui per l'allenamento..." disse passandomi la maglietta. 
Credevo che mi sarebbe bastato dire che ero arrivato in anticipo ma quando il mio migliore amico aprì la porta alzò le braccia come se fosse complice e disse "non dire niente,cominciamo ad allenarci"
Ecco perché lo adoro.
Tutti gli altri entrarono ma non sospettarono nulla perché ero già schizzato via da Derek...oddio,  Derek! Realizzai in quel momento la scena del bacio e del divano...come lo guarderò in faccia adesso? Cosa siamo io e lui?

il lupo e la volpe //sterek Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora