Essere qui. Insieme

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Mi ha dedicato il suo ultimo cd, mi ha detto che parla di noi, di quello che ci siamo fatti negli ultimi mesi. Parla di lui che riempiva le sue stanze lasciate vuote da me senza riuscirci davvero, parla di me che ho fatto di tutto per andare avanti e ce la stavo quasi per fare.

Parla degli sguardi che ci siamo lanciati di sfuggita quelle poche volte che ci siamo incontrati nello stesso locale, parla dei messaggi mandati per recuperare, dei muri che abbiamo alzato e delle volte che siamo crollati e ci siamo abbandonati a noi nella stessa stanza. Parla di quelle lenzuola sgualcite del suo letto, di quel cuscino in cui ancora risaltava sbiadito il mio profumo.

Parla dei miei "ti odio" affidati ai messaggi vocali quando ero troppo arrabbiata con lui e con me che non riuscivo a lasciarlo stare.

Parla di quelle immense litigate a casa mia, quando io non volevo aprirgli la porta di casa e lui continuava a suonare imperterrito :

"Apri sta porta o te la sfonno!"

"Tornatene a casa Mattia, non ti apro" e lui si arrampicava sul mio cancello, lo scavalcava e saliva di corsa i gradini che portavano alla porta di casa.

"Te ne devi andare, non fare il prepotente"

"Che è sta storia che nun me voi vedè?"

"Ti ho detto vattene" e lui mi afferrava per il polso e mi costringeva a guardarlo "Dimme che mi ami".

"Non ti amo, vattene!"

"Guardami in faccia" e io non ce la facevo, non ce l'ho ma fatta a urlarglielo in faccia, mai.

E ogni volta era sempre la stessa storia, io con le mie insicurezze e lui sicuro che io ci sarei stata sempre.

Parla di quel caffè preso in un bar isolato vicino casa sua.

Quel giorno ero arrivata da lui con i miei soliti occhiali da sole addosso, era già seduto con un giornale aperto che non stava guardando davvero. Mi sono seduta di fronte a lui e mi ha preso le mani, ma io le ho tirate via.

"So felice che sei venuta!" mi ha detto quella volta

"Solo per dirti che non ho cambiato idea" e quindi non volevo vederlo più.

E lui ha sorriso e mi ha detto "Però sei venuta, vuol dire che me volevi vedè".

Ho iniziato a torturare il mio caffè girando il cucchiaino e non gli ho risposto

"Toglite st'occhiali!" mi ha detto e io non l'ho fatto.

Allora l'ha fatto lui, si è alzato e si è seduto vicino a me. Mi ha tolto gli occhiali e i miei occhi erano pieni di lacrime.

"Non ce la faccio a stare senza di te" gli ho confessato

Ma non è stato abbastanza.
Non ce l'abbiamo fatta neanche quella volta.

E' per questo che mi ha dedicato le parole del suo nuovo cd, per dirmi che con la buona volontà si può sempre rimediare, che bisogna essere in due e che lui c'è, questa volta davvero.

E poi è venuto al mio concerto, si è messo in disparte e mi ha guardata cantare senza staccare un attimo gli occhi da me se non quando il mio spogliarello lo ha infastidito costringendolo ad uscire per un po', con la scusa di fare una chiamata che in realtà era un messaggio vocale per me, e quando ore dopo l'ho ascoltato, con lui accanto, sono scoppiata a ridere "Amò sei bravissima, ma non gliela posso fa a vedette fa sto strip...mo che finisci rientro".

Esserequi. Insieme.Where stories live. Discover now