«Hansuke, sai per caso come si chiama quella ragazza?» chiedo, guardando la ragazza dai capelli del colore del cioccolato fondente che parla con Aisaka Hikaro.
«Chi, Yukimura?» domanda a sua volta Hansuke con la sua espressione annoiata.
«Se non so come si chiama, come faccio a dirti se parlo di Yukimura!?» esclamo, forse un po' troppo forte: lei si gira e mi guarda storto. «Okay, probabilmente si tratta di lei.»
Lei si avvicina a me trascinando Aisaka con sé.
«Decisamente si tratta di lei.» concludo.
«Ciao, Sasaki!» mi saluta Aisaka ridacchiando istericamente.
«Sasaki, eh?» fa Yukimura.
«S-sono io» balbetto, ridendo nervosamente e diventando completamente rosso in viso.
«Cos'è che vuoi?» chiede la ragazza.
«Ehm... volevo solo... ecco, sapere come ti chiamassi.» rispondo, sorridendo come un ebete.
«Yukimura Akiara.» dice, osservandomi dall'alto in basso con gli occhi ridotti a due fessure.
«Tanto piacere!» dico, ancora ridendo come un ebete e ancora rosso in viso. «io mi chiamo Sasaki Shusuke.»
«Oh, sai, mi interessa moltissimo.» risponde, sarcastica. «A proposito: ti odio.» aggiunge. Questa volta forse non è sarcastica. Si allontana trascinando ancora una volta Aisaka con lei.
«Ma le ho fatto qualcosa?» chiedo a nessuno in particolare.
«Magari ha il ciclo.» risponde Hansuke al posto di Nessuno in Particolare. «Oppure non gli piaci.»
«Che non gli piaccia mi sembra abbastanza ovvio.» sospiro.
Entriamo finalmente in classe. Davanti al mio solito posto, siede Akiara. Alla mia destra, invece, c'è Hansuke, come al solito.
"E così si chiama Akiara. È un bel nome, Akiara. Vuol dire persona solare, se non sbaglio. Persona solare, eh? Eppure dà l'impressione di voler uccidere tutti." Penso.
"Shusuke!?" Fa una voce familiare.
Mi giro per vedere se qualcuno mi ha chiamato, ma nessuno ha l'aria di voler parlare con me. Davanti a me, nessuno è girato nella mia direzione. Sarò diventato pazzo?
"Shusuke! Ce l'hai fatta!" Esulta la stessa voce. È quella di Yukimura.
Ma cosa...«Ehi, Hansuke!» chiamo il mio amico.
Lui si gira e fa una smorfia per dire "spara". «Per caso hai sentito quello che ha detto Yukimura?» gli chiedo sottovoce.«Non l'ho nemmeno sentita parlare.» risponde lui.
Così non mi resta che toccare la spalla a lei per vederere se effettivamente ha detto qualcosa.
Sobbalza quando il mio dito raggiunge la sua spalla, poi si gira.
L'espressione che ha in volto mi fa venire il dubbio: devo ridere o devo frignare chiamando mamma?«La prossima volta chiamami a voce, Sasaki.» sibila la ragazza.
«Sì, signor capitano!» dico io.
«Idiota. Cosa vuoi?» mi chiede.
«Hai detto qualcosa tipo "ce l'hai fatta!" negli ultimi... uhm... due minuti?» domando poi io.
«Ma con che tipo di persone ho a che fare!? Hai le allucinazioni, Sasaki. Io non ho detto proprio un bel niente.» risponde.
Sono un grande conquistatore: la ragazza che trovo più carina in tutta la scuola mi odia e pensa che io sia uno psicopatico con le allucinazioni.
STAI LEGGENDO
The Parallele Universe
FantascienzaShusuke Sasaki è in classe dopo aver fatto una brutta figura davanti alla ragazza che gli piace, Akiara Yukimura, quando la sente chiamarlo. La ragazza, come gli confermano il suo migliore amico e lei stessa, non ha aperto bocca. Lui però l'ha sent...